Coppa Italia, Lazio-Napoli 3-1: la tripletta di Noslin vale i quarti

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Roma, 5 dicembre 2024 – Il primo atto tra Lazio e Napoli premia la prima, che stacca il pass per i quarti di finale di Coppa Italia grazie a una strepitosa tripletta di Noslin, regalandosi ora una tra Inter e Udinese. E dire che la serata per i biancocelesti si era aperta con un brutto presagio: Pedro guadagna un rigore che Zaccagni calcia così così, facilitando la bella respinta di Caprile, che aveva generato il fallo. I padroni di casa non si scompongono e trovano il primo vantaggio a firma Noslin: vantaggio effimero, perché la bestia nera Simeone subito impatta, illudendo Conte che il suo Napoli-B possa giocarsi al meglio gli ottavi di finale. Non andrà proprio così: tra un attacco sterile, un centrocampo inesistente e una difesa disastrosa in particolare nella figura di Marin, gli azzurri cadono ancora sotto i colpi di Noslin prima di lanciare gli assalti finali ora che in campo ci sono i titolari. Praticamente lo spoiler di quello che potrebbe accadere nel secondo atto, quello valido per il campionato in programma domenica al Maradona.

Le formazioni ufficiali

Baroni sceglie un 4-3-3 aperto da Mandas, protetto da Lazzari, Gigot, Patric e Hysaj, con Dele-Bashiru, Rovella e Noslin all’altezza della mediana e Pedro, Zaccagni e Tchaouna in attacco. Conte si affida a un turnover ancora più capillare del collega e a un 4-2-3-1 che tra i pali vede Caprile, con Zerbin, Juan Jesus, Marin e Spinazzola in una difesa schermata da Gilmour e Folorunsho: l’unica punta è Simeone, assistito da Neres, Raspadori e Ngonge.

Primo tempo

La Lazio prova subito ad acquisire il predominio del campo nel segno del fraseggio e del giro palla da un lato all’altro. Al 7′ Pedro mette in mezzo un cross che arma il colpo di testa di Tchaouna che per poco non inquadra lo specchio della porta: i due si cercano ancora poco dopo, ma stavolta la palla sfila sul fondo innocua per Caprile. Al 13′ il Napoli si affaccia davanti per la prima volta quando Simeone prova a far correre Ngonge, chiuso alla grande dalla difesa di casa. Sul ribaltamento di fronte Rovella si mette in proprio con una botta da fuori che termina lontanissima dallo specchio. Al 17′ Neres va via a Patric e crossa per Simeone, che però anziché colpire la palla di testa lo fa di mano: l’arbitro Pairetto inevitabilmente fischia. Al 20′ il direttore di gara fa lo stesso allorché Pedro, lanciato da Hysaj, viene toccato da Caprile, che poi si riscatta subito andando a respingere di tuffo il rigore calciato da Zaccagni. Nonostante l’occasionissima sfumata, la Lazio continua ad attaccare e al 25′ proprio il capitano serve Dele-Bashiru, che da buona posizione manda la palla a lato. Al 27′ Marin viene ammonito per un fallo di mano: dagli sviluppi della punizione la botta di Patric si schianta sul muro azzurro. Al 32′ la palla finisce invece nel sacco, quando da zero metri Nosling di testa beffa Caprile sulla spizzata di Gigot dagli svilupi di un calcio d’angolo calciato da Tchaouna.

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La replica del Napoli è affidata a un cross di Neres sul quale esce bene Mandas: l’azione poi si spegne con un fallo di Zerbin su Zaccagni. L’1-1 è nell’aria e arriva al 36′, quando Simeone si allunga in scivolata prima e meglio di Patric e corregge nel migliore dei modi la risposta così così di Mandas sulla rasoiata proprio di Neres, bravo a sradicare la palla dai piedi di Tchaouna. Gli azzurri insistono a caccia del sorpasso, ma il gol lo trova la Lazio al 41′: a chiusura di una fase in apnea Pedro di tacco arma il rimorchio vincente di Noslin, dopo che ancora una volta i biancocelesti avevano sfondato a sinistra con un errore di Raspadori e un ottimo scippo di Hysaj, che poi scambia con Zaccagni. Ancora una volta i padroni di casa rischiano di complicarsi la vita subito dopo il vantaggio: prima Rovella cincinschia sul pressing di Folorunsho, anticipato da Mandas, che poi si ripete con una parata di puro istinto di stinco sulla girata al volo di Simeone, trovato da Neres prima che Pairetto fischi due volte.

Secondo tempo

Le squadre rientrano con gli stessi effettivi: tra essi c’è uno scatenato Noslin, che al 50′ prima guadagna il corner con una rasoiata deviata e poi, sul prosieguo dell’azione successiva, di testa firma la sua tripletta su un preciso cross di Zaccagni, con Juan Jesus che insacca nella sua porta nel disperato tentativo di evitare il peggio. Al 58′ la Lazio sfiora il poker con una botta che Caprile respinge bene prima di complicarsi la vita successivamente. Dall’altro lato sgomma bene Neres, uno degli ultimi dei suoi ad arrendersi: il cross per Simeone è ottimo, il colpo di testa del Cholito decisamente meno. Baroni apre la girandola dei cambi: dentro Isaksen e Guendouzi per Pedro e Zaccagni. Al 64′ proprio Isaksen mette in mezzo un cross per Tchaouna che Caprile intercetta con ottimo tempismo. Il Napoli torna a caricare a testa bassa, ma Gilmour dalla distanza fa partire una pezza bagnata che non centra neanche il bersaglio.

Conte lancia qualche titolare per andare a caccia della rimonta: dentro Di Lorenzo, Politano e McTominay per Zerbin, Ngonge e Folorunsho: Baroni si affida invece a Castrovilli per Dele-Bashiru. Al 74′ Isaksen apparecchia per l’inserimento di Tchaouna, il cui doppio tentativo viene contrato prima da Caprile e poi da Spinazzola, che si rifugia in corner. Al 76′ McTominay prova subito a inserirsi nella difficile contesa, ma la sventola si spegne sul fondo. Arriva poi l’ora di Lukaku, che rileva Simeone. All’82’ Castrovilli arma l’incrocio di Isaksen, che va a un soffio dal colpo del poker per una Lazio ormai in totale controllo, complice un Napoli invece allo sbando. C’è ancora luce per gli azzurri, che sul ribaltamento di fronte si rendono pericolosi con un cross basso di Spinazzola: Rovella sceglie il corner, il male minore. L’ultima mossa di Conte è Lobotka per Raspadori: poco dopo Lukaku lavora una bella palla per Neres, chiuso in uscita da Mandas. L’assalto azzurro prosegue con una botta di Politano che centra in pieno Gigot. I minuti di recupero sono 3: c’è tempo solo per la standing ovation per Noslin, rilevato da Marusic.



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