Inclusione e sostegno: l’importanza dei siblings nella disabilità| VIDEO

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La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, celebrata il 3 dicembre, rappresenta un appuntamento importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti delle persone con disabilità e sul bisogno di una società inclusiva. Il focus dell’iniziativa, denominata “Caffè Pedagogico”, è stato dedicato ai siblings, ovvero fratelli e sorelle di persone con disabilità. Una riflessione condivisa sull’impatto emotivo e sociale che la disabilità di un familiare comporta non solo per la persona direttamente interessata, ma anche per l’intero nucleo familiare. Durante l’evento, il vice sindaco Giovanni Pistoia ha fornito dati significativi che delineano la situazione attuale in città: gli alunni disabili che beneficiano del servizio di assistenza specialistica sono 243. Il servizio di assistenza domiciliare per disabili coinvolge invece 19 persone. Numeri che testimoniano l’impegno del territorio, ma anche la complessità della gestione dei servizi a supporto delle famiglie. Susanna Capalbo, dirigente dell’Istituto comprensivo Erodoto e promotrice dell’iniziativa, ha offerto una visione profonda del significato di questa giornata. Nella sua intervista, ha dichiarato: «La giornata internazionale della disabilità pone l’attenzione su quelle persone che vivono costantemente una vita all’insegna del mancato riconoscimento dei loro diritti. Tuttavia, la scuola si pone come agenzia educativa predominante per i ragazzi con disabilità, offrendo loro una vita di relazioni e rispetto dei diritti». Un aspetto centrale della giornata è stato l’approfondimento sul ruolo dei fratelli e delle sorelle delle persone con disabilità. La Capalbo ha sottolineato: «La tematica non sposta l’attenzione dalla persona con disabilità ai loro fratelli, ma evidenzia la necessità di fare rete intorno alla disabilità. Pensare ai siblings significa riconoscere che il benessere deve appartenere a tutto il nucleo familiare».

Accessibilità e inclusione: Città aperta a tutti

Un ambito prioritario è rappresentato dalle scuole, dove l’amministrazione lavora per garantire un percorso educativo inclusivo. Secondo il vice sindaco Giovanni Pistoia, circa 240 studenti con disabilità grave frequentano le scuole del territorio. «Oggi molti ragazzi che un tempo erano confinati in casa possono studiare e crescere insieme ai coetanei», spiega l’amministratore. Tra i servizi attivati figurano: Assistenza fisica garantita dal Comune per gli studenti con difficoltà motorie; Educatori dedicati, in supporto agli insegnanti di sostegno, il cui impiego è finanziato dallo Stato. Nonostante gli sforzi, le risorse restano insufficienti rispetto alle crescenti esigenze. «Il monte ore assegnato alle scuole è elevato, ma non sufficiente per rispondere a tutte le necessità», ammette Pistoia, aggiungendo che rimangono sfide aperte, come il trasporto scolastico e l’ottimizzazione dei centri diurni. Le barriere architettoniche rappresentano un problema strutturale. «La città non ha mai avuto una politica seria per affrontare questa questione», osserva il vice sindaco, che promette maggiore attenzione nei nuovi progetti urbanistici. «Le normative ci obbligano a intervenire, ma il nostro impegno va oltre l’obbligo: vogliamo garantire una città accessibile a tutti».

La Chiesa: Un pilastro per il sostegno alle famiglie

Accanto all’azione pubblica, la Chiesa diocesana svolge un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione e nel supporto alle famiglie con persone con disabilità. Una particolare attenzione è riservata ai siblings, fratelli e sorelle di persone con disabilità, spesso coinvolti in dinamiche emotive complesse. «Papa Francesco ci invita alla prossimità, ha affermato Don Agostino Stasi dell’ufficio pastorale diocesano, dobbiamo essere vicini alle famiglie, offrendo ascolto e supporto». Tra le iniziative locali spiccano: Spazi di ascolto per accogliere le difficoltà vissute dai siblings; Percorsi formativi per aiutare le famiglie ad affrontare le sfide quotidiane. «Purtroppo, la disabilità è ancora percepita come un elemento da nascondere in alcune realtà. La nostra missione è abbattere questo stigma», dichiarano i rappresentanti della diocesi, evidenziando l’importanza di una comunità solidale. Sul territorio, un esempio concreto di impegno è rappresentato dall’Anffas, attiva a Corigliano dal 2003. Questa associazione, nata come rete di famiglie, opera in una sede simbolica: un bene confiscato alla criminalità. Offre due servizi essenziali: Servizio Accoglienza e Informazione (SAI), per orientare le famiglie tra risorse e opportunità; Servizio Antidiscriminazione, per tutelare i diritti delle persone con disabilità. «Inclusione», afferma Marinella Alesina responsabile dell’associazione, «non è solo una parola, ma un percorso pratico che richiede impegno congiunto di istituzioni, famiglie e comunità». L’introduzione del Decreto 62, che ridefinisce la valutazione della disabilità, rappresenta un passo avanti, ma in regioni come la Calabria la strada è ancora lunga. Solo attraverso una rete solida di supporto e un impegno collettivo si potranno superare le criticità e garantire a ogni persona con disabilità il diritto di sentirsi parte attiva della comunità. Con le azioni congiunte dell’amministrazione, della Chiesa e delle associazioni locali, Corigliano Rossano punta a costruire una città inclusiva, dove nessuno venga lasciato indietro.

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