L’andamento del risparmio nel mondo e in Europa « LMF Lamiafinanza

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Negli ultimi quattro anni, l’andamento del risparmio nel mondo e in Europa ha subito importanti variazioni a causa di eventi come la pandemia, la crisi energetica e l’inflazione.

Trend globale

Durante la pandemia, il tasso di risparmio è aumentato significativamente a livello globale, principalmente per via della riduzione dei consumi e delle incertezze economiche. Questo fenomeno è stato evidente sia nei Paesi avanzati sia in quelli emergenti. Negli ultimi due anni, tuttavia, l’inflazione e la ripresa dei consumi hanno ridotto la capacità di risparmio, con un tasso di risparmio netto in calo in molte economie avanzate, specialmente negli Stati Uniti, dove è sceso a circa il 3,4% del reddito disponibile nel 2023..

Europa

Nel 2022, il tasso medio di risparmio delle famiglie europee è stato del 12,7%, con un valore leggermente più alto nell’Eurozona (13,7%). Questo dato rappresenta una riduzione rispetto ai picchi pandemici ma rimane più alto rispetto agli USA. I Paesi con i tassi di risparmio più alti sono Germania (19,9%), Paesi Bassi (19,4%) e Lussemburgo (18,1%), mentre in Grecia e Polonia il risparmio netto è stato negativo​

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Finanziamenti e contributi

 

In Italia, il tasso di risparmio è in declino rispetto agli anni precedenti, principalmente a causa della stagnazione dei redditi reali e dell’inflazione. Il risparmio lordo nel 2021 era intorno al 10%, significativamente inferiore rispetto a Germania e Francia​

Fattori influenti

Inflazione: ha eroso il potere d’acquisto, spingendo molte famiglie a ridurre il risparmio per mantenere i consumi.
Politiche monetarie: gli aumenti dei tassi di interesse hanno incentivato il risparmio in alcuni contesti, ma hanno anche aumentato i costi del debito​. In sintesi, mentre il risparmio in Europa si mantiene più alto rispetto a molte altre aree del mondo, le dinamiche economiche recenti hanno creato significative differenze tra Paesi, con i consumatori che cercano di bilanciare l’incertezza economica e l’inflazione.

Come tutelare il potere d’acquisto in Italia nei prossimi due anni

Tutelare il potere d’acquisto in Italia nei prossimi due anni richiede una combinazione di politiche economiche, strategie individuali e iniziative per contrastare l’inflazione e sostenere i redditi. 

A livello governativo

Controllo dell’inflazione: proseguire con politiche monetarie coordinate con la BCE per ridurre l’inflazione, mantenendo un equilibrio con la crescita economica​, Inoltre, misure di sostegno diretto per mitigare l’aumento dei costi energetici e alimentari.
Riforme strutturali: aumentare la produttività e sostenere gli investimenti in settori strategici come energia rinnovabile, innovazione e digitalizzazione. Incentivare il mercato del lavoro, soprattutto per giovani e donne, riducendo il cuneo fiscale per accrescere il reddito netto disponibile.
Misure sociali: ampliamento delle agevolazioni fiscali per famiglie a basso reddito. Indicizzazione delle pensioni e salari minimi per evitare la perdita di potere d’acquisto.

A livello individuale

Educazione finanziaria: investire in strumenti che proteggono contro l’inflazione, come obbligazioni indicizzate (BTP Italia) o fondi diversificati. Limitare l’indebitamento, poiché i tassi di interesse elevati aumentano il costo dei prestiti.
Consumi responsabili: ridurre le spese superflue e sfruttare sconti, promozioni e mercati alternativi. Monitorare e ottimizzare il consumo energetico, ad esempio adottando fonti di energia più economiche o efficienti.
Risparmio previdenziale: diversificare il risparmio in strumenti a lungo termine, proteggendo i fondi da erosione inflattiva.

Collaborazione internazionale

L’Italia può sostenere una strategia europea per stabilizzare i mercati energetici e migliorare la resilienza economica complessiva, ad esempio tramite il rafforzamento del Piano REPowerEU. L’obiettivo a breve termine è mitigare gli effetti dell’inflazione, mentre a medio termine è necessario sostenere la crescita economica e l’occupazione per migliorare la capacità delle famiglie di affrontare le sfide economiche future



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