di Daniele Bovi
Dall’Arvedi-Ast di Terni fino a polo chimico, filiera dell’automotive e alle altre vertenze industriali. Venerdì la neo presidente della Regione, Stefania Proietti, ha incontrato a Roma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per fare il punto «sulla situazione dei principali settori industriali a livello regionale – scrive il Mimit in una nota – con un focus in particolare sul futuro dell’acciaieria Ast di Terni, condividendo l’urgenza di procedere con l’accordo di programma, sul polo chimico e sull’automotive».
L’incontro Filiera, quest’ultima, che impiega in modo diretto oltre mille persone in Umbria senza considerare l’indotto. Proprio su questo fronte Proietti ha anche aggiornato Urso sull’incendio che ha interessato nella tarda serata di giovedì le Fonderie Tacconi di Assisi, azienda dell’automotive come la Sigit di San Giustino dove i lavoratori temono per il futuro dell’azienda. Un incontro che, insieme a quelli con i presidenti di Piemonte ed Emilia Romagna, è servito a Urso per fare il punto sul settore in vista del tavolo con Stellantis in programma il 17 dicembre. Quanto alle acciaierie, Proietti nella sua prima conferenza stampa a Palazzo Donini ha messo sul tavolo la proposta di una deroga momentanea per le emissioni di Co2 in attesa di legare dal 2029 il polo idroelettrico alle acciaierie.
PROIETTI: «IL CAMBIAMENTO SARÀ RADICALE»
La giunta Intanto quella che si aprirà lunedì sarà con tutta probabilità la settimana chiave per il nuovo esecutivo. Proietti potrebbe chiudere il dossier intorno al 15, mentre la seduta di insediamento di giunta e consiglio – durante la quale eleggere il presidente dell’assemblea (in pole c’è il dem Francesco De Rebotti) – potrebbe tenersi il 19 e il 20 dicembre. In queste ore con le liste civiche si sono chiuse le consultazioni tra la presidente e tutte le formazioni che l’hanno sostenuta; partiti e civiche che venerdì sera in una discoteca di Deruta festeggeranno la vittoria. Quelli che invece puntano a entrare in giunta per stappare lo spumante dovranno ancora aspettare un po’.
Nomi e schema Sullo schema 2-1-1-1 parso chiarissimo – sulla base dei numeri – già poche ore dopo il voto (due assessorati al Pd oltre alla presidenza del consiglio più uno a testa a M5S, Avs e Umbria domani) ormai non ci sono più dubbi. Per il Pd in pole ci sono Tommaso Bori per la Sanità e Simona Meloni per alcune deleghe pesanti come Agricoltura e Turismo; per il M5S inamovibile pare Thomas De Luca, che dovrebbe occuparsi di Ambiente. Quanto ad Avs, il quadro è più complicato: l’Alleanza fra Sinistra italiana e Verdi ha incontrato giovedì pomeriggio Proietti e alla presidente verrà consegnata una ampia rosa che terrà conto delle due sigle, dei territori, delle differenze di genere e così via. Nella rosa oltre a esponenti dei Verdi ci saranno il segretario di Si Fabio Barcaioli, Stefano Mingarelli, Federico Santi e non solo.
Le ipotesi Fuori sicuramente Fabrizio Ricci, primo degli eletti che rimarrà al suo posto di consigliere. Avs è anche l’unico partito che prevede l’obbligo di dimissioni per gli eletti in caso di nomina in giunta. Con Bori, Barcaioli e De Luca sarebbe chiaramente un esecutivo molto politico, con dentro tutti i segretari di quel Patto avanti che ha voluto Proietti alla guida del campo largo. A decidere però sarà la presidente che sulla base dei nomi (a incidere oltre all’obbligo delle quote rosa saranno anche regole non scritte come quella della rappresentanza dei territori) dovrà anche capire come ripartire le deleghe. Di sicuro Proietti vorrà tenere per sé dossier importanti come ad esempio il Bilancio. Insomma, colpi di scena pur in uno schema definito non sono esclusi. Quanto a Umbria domani, in pole rimane sempre l’ex preside dell’Alberghiero di Assisi Bianca Maria Tagliaferri che potrebbe occuparsi di materie come Diritto allo studio e Formazione.
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