Incentivi energetici 2025, bonus fotovoltaico al 36% e contributi al 40% nei piccoli comuni

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Il settore delle energie rinnovabili in Italia sta affrontando una fase di trasformazione significativa, con l’avvicinarsi di scadenze cruciali e l’introduzione di nuove normative che ridefiniranno gli incentivi e le opportunità per cittadini e imprese. Tra cambiamenti al Bonus Fotovoltaico, nuove regole per l’Ecobonus e il ruolo crescente delle Comunità Energetiche Rinnovabili, il 2025 si prospetta come un anno chiave per la transizione energetica. Ne parliamo con Daniele Iudicone, esperto di energie rinnovabili, che ci aiuta a comprendere i cambiamenti in atto e le prospettive future.

Con l’arrivo del 2025, il panorama normativo in Italia sta cambiando. Come si sta preparando il settore della riqualificazione energetica?

“Le nuove normative europee, combinate con gli incentivi statali, stanno dando un forte impulso all’efficienza energetica degli edifici. Per i cittadini e le imprese, questa è un’opportunità significativa per ridurre i consumi energetici e migliorare il comfort abitativo. Tuttavia, il contesto normativo in costante evoluzione rende necessario un aggiornamento continuo sulle agevolazioni disponibili e sulle modalità per accedervi. Solo con una chiara comprensione di questi strumenti sarà possibile cogliere al meglio le opportunità offerte dal 2025.”

Il fotovoltaico è un settore in forte espansione. Quali sono i numeri e le prospettive per il 2025?

“Assolutamente sì. Oggi in Italia ci sono circa 1.763.977 impianti fotovoltaici, con una potenza complessiva di 33,62 GW, in grado di coprire il 9% del fabbisogno energetico nazionale. Il settore è in crescita costante, con un aumento del 40% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Dal 1° gennaio 2025, però, il Bonus Fotovoltaico subirà delle modifiche: la detrazione fiscale passerà dal 50% al 36% e il limite di spesa sarà dimezzato, passando da 96.000 a 48.000 euro per unità immobiliare. Nonostante questo ridimensionamento, il fotovoltaico resta una scelta vantaggiosa per le famiglie italiane, grazie ai risparmi sui costi energetici e al continuo miglioramento delle tecnologie disponibili”.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Quali saranno le modifiche agli incentivi per l’efficienza energetica dal 2025?

“Dal 2025, gli incentivi subiranno alcune modifiche rilevanti. Per l’Ecobonus, la detrazione fiscale per la prima casa scenderà al 50% e, successivamente, al 36% nel periodo 2026-2027. Per la seconda casa, si partirà da un’aliquota del 36% nel 2025, che sarà ulteriormente ridotta al 30% dal 2026. Anche il Superbonus sarà ridimensionato, passando dal 70% al 65%, con un’aliquota del 110% riservata esclusivamente agli interventi nei comuni colpiti da eventi sismici. Questi cambiamenti rappresentano un ridimensionamento rispetto al passato, ma gli incentivi restano comunque fondamentali per promuovere interventi di riqualificazione energetica”.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili stanno guadagnando popolarità. Quali vantaggi offrono?

“Le Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) rappresentano una svolta nella gestione dell’energia, permettendo a gruppi di cittadini o aziende di condividere energia prodotta da fonti rinnovabili. Oltre ai vantaggi ambientali, offrono incentivi economici significativi. Chi possiede un impianto fotovoltaico riceve 11 centesimi per ogni kW prodotto, mentre chi non ha un impianto ottiene 12 centesimi per ogni kW consumato. Inoltre, nei comuni con meno di 5.000 abitanti, è possibile ottenere contributi a fondo perduto fino al 40% del costo sostenuto per la realizzazione di nuovi impianti. Questi sistemi sono una risposta concreta alla necessità di rendere la transizione energetica più accessibile e inclusiva”.

Quali misure sono previste per sostenere le famiglie a basso reddito?

“Il Fondo Reddito Energetico è una misura cruciale per aiutare le famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro. Questo fondo offre contributi a fondo perduto fino a 11.000 euro per l’installazione di impianti fotovoltaici, con una potenza massima di 6 kW. I contributi sono proporzionati alla potenza dell’impianto e mirano a garantire che anche le famiglie più vulnerabili possano accedere all’energia rinnovabile, riducendo al contempo i costi energetici”.

Dal 2025 le caldaie a gas perderanno gli incentivi. Quali soluzioni saranno incentivate?

“Dal 2025, non saranno più previsti incentivi per le caldaie a gas autonome, una scelta che riflette la necessità di abbandonare progressivamente le fonti fossili. Verranno invece promossi sistemi ibridi, che combinano caldaie a gas con pompe di calore e solare termico, a condizione che almeno una parte dell’energia provenga da fonti rinnovabili. Inoltre, la direttiva europea sulle ‘case green’ punta a ridurre i consumi energetici degli edifici del 16% entro il 2030, con obiettivi ancora più ambiziosi fissati per il 2035. Questi cambiamenti sono fondamentali per spingere verso un’adozione più ampia di soluzioni sostenibili nel settore edilizio”.

Come vede il futuro della transizione energetica in Italia?

“L’Italia ha davanti a sé un’occasione unica per diventare un leader nella transizione energetica. Tuttavia, è essenziale avere una visione strategica delle politiche fiscali e degli strumenti disponibili per massimizzare l’impatto degli investimenti. Solo con un approccio chiaro e ben pianificato sarà possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione al 2030, creando al contempo un futuro più sostenibile per tutti.”

Il 2025 si configura dunque come un anno di grandi sfide, ma anche di straordinarie opportunità per cittadini, imprese e istituzioni, nella costruzione di un’Italia più green.

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