Sassari, 04 dicembre 2024 – E alla fine è arrivata la sconfitta anche per la Euro Dinamo, nell’esordio della seconda fase di FIBA Europe Cup, ma a differenza delle sei giunte in LBA, questa volta il sapore è meno amaro per gli uomini di coach Nenad Markovic. Non soltanto per la maggiore caratura dell’avversario, i temibili baschi del Bilbao, ma per come Sassari non abbia mai mollato anche sul -19 e con il cuore e la difesa sia stata capace di rientrare in maniera prepotente, fermata solamente dal ferro sulla tripla aperta di Bibbins.
Una sconfitta per 89-91 nel secondo turno del Gruppo L, che oltre alle due squadre che si sono date battaglia questa sera nel PalaSerradimigni vede la presenza anche delle francesi Cholet e Le Portel, che lascia più certezze che dubbi ad un gruppo che sembra aver imboccato la strada giusta, dopo due mesi interminabili passati a brancolare nel buio.
L’asticella rispetto al primo turno si è alzata vertiginosamente per i biancoverdi, anche perché abbassarla era ardua dopo aver passeggiato con squadre del calibro di Sporting e Dnipro che farebbero fatica anche in A2, ma la vittoria con Trieste potrebbe essere stata la chiave di volta per una Sassari che ora sa finalmente sporcarsi le mani in difesa e in attacco ha ritrovato un barlume di gioco.
Certo Bilbao non è una superpotenza della Liga ACB, solamente tre giorni fa, infatti, veniva sculacciato da Saragozza e dai 18 punti di un sassarese doc come Marco Spissu, e che proprio come il Banco ha solamente tre vittorie in nove gare, ma una di quelle giunta contro la corazzata Real Madrid.
Baschi di coach Jaume Ponsarnau, perciò, che non sono sbarcati in Sardegna per una gita in bassa stagione, ma per cannibalizzare anche il girone della seconda fase come fatto nel primo turno e fino al terzo periodo sembrava certamente così, con Zoran Dragic e compagni capaci di scavare un solco incolmabile sul +19.
Ospiti bravi nel fare girare la difesa sassarese come una trottola, trovando costantemente l’uomo libero che da tre non sa cosa vuol dire sbagliare, il tutto appoggiandosi al colosso islandese Hlinason, un autentico rebus per la difesa di Markovic, che non ha abbastanza centimetri e soprattutto stazza per arginarlo.
Ma davanti ad un Everest da scalare a mani nude la Dinamo si è aggrappata al più piccolo della comitiva, quel Justin Bibbins a lungo oggetto misterioso della stagione e nelle ultime uscite sempre più leader come contro Trieste, autore di una prova da 19 punti e 6 assist che ha risvegliato il resto dei compagni in un momento dell’incontro in cui era più facile crollare davanti alle evidenti differenze tecniche tra le due squadre.
In tanti hanno risposto presente nel momento del bisogno, sia Cappelletti (9 punti) che Halilovic (15 punti), ma soprattutto Matteo Tambone con l’ennesima prova solida da 17 punti e 6 assist per un giocatore che pare essersi calato nel migliore dei modi in questa nuova avventura, candidandosi prepotentemente a diventare il capitano del post Eimatas Bendzius.
Anche il veterano lituano non ha fatto mancare il proprio contributo, specialmente nel primo tempo in cui ha segnato tutti e 14 i punti mandati a referto. Ma la fase difensiva è la stata la vera chiave per la rimonta finale, con Sassari che dopo aver subito 51 punti nel primo tempo, ha sigillato l’area nella quarta frazione, tenendo a zero punti segnati gli ospiti negli ultimi 4′, incantesimo spezzato dal solito Hlinason a 30 secondi dalla sirena con un layup e i liberi che hanno chiusa la sfida.
Markovic, ancora privo dell’infortunato Sokolowski, sorprende tutti dando fiducia al giovane Luca Vincini e facendolo partire in quintetto. L’avvio non è dei più memorabili per i padroni di casa e Bilbao mette subito le cose in chiaro con un 7-0 che sembra il preludio ad un’altra brutta serata autunnale per il pubblico del PalaSerrademigni.
Piano piano il Banco sembra ritrovare il bandolo della matassa, trainata da un Bendzius on fire, ma i baschi giocano a meraviglia e dall’arco hanno una percentuale immacolata. Il capitano baltico continua a fare la voce grossa e con una sua affondata a due mani chiude la prima frazione, con i sardi dietro solamente di tre punti, 18-21: un affare per come hanno giocato fino a quel momento gli uomini di Ponsarnau.
Nel pitturato Hlinason è ormai diventato l’orco cattivo delle fiabe, con i vari Halilovic e Renfro costretti a soccombere e a caricarsi di falli, e gli spagnoli volano sul +7. Ma ci pensa ancora una volta il principe azzurro venuto dalla fredda Klaipeda a scagliare due dardi dall’arco che siglano il primo sorpasso dei sassaresi sul 26-27.
La gara si trasforma in una gara di pugilato, in cui i due contendenti si rispondono colpo su colpo, con Bendzius da solo al comando, saranno 14 i punti realizzati prima dell’intervallo, capace di tenere in piedi una Dinamo che in attacco ha poche idee, ma tutte confuse.
Bilbao però è squadra esperta e di talento a cui basta un minuto di onnipotenza cestistica di Frey che con la tripla del 41-51 scrive il massimo vantaggio per gli ospiti e manda entrambe le squadra negli spogliatoi.
Nella ripresa il copione non cambia: Bilbao continua a martellare, piazzando un break devastante che le permette di volare sul +19. Nel momento di maggiore difficoltà la Dinamo si ricompatta, con il duo Cappelletti e Tambone sugli scudi, ricucendo il divario possesso dopo possesso fino alla terza sirena, con il tabellone che recita 66-73: la Dinamo è ancora viva!
Sassari ha un’altra faccia e soprattutto un’altra attitudine, Fobbs si iscrive alla gara con una tripla che fa da combustibile al morale dei sardi. Bilbao ha sempre meno sicurezza, ma deve ringraziare la troppa generosità del Banco in difesa, che dopo appena 2′ è già in bonus e a gioco fermo riesce a smuovere il proprio tabellino.
Da tre Sassari torna a fare male e il divario si assottiglia sempre di più, con i baschi ormai arenati in attacco e sorpresi dalla maggiore aggressività degli avversari. Prima Bibbins dall’arco e poi Tambone con una tripla e un giro in lunetta immacolato, siglano il quasi aggancio sull’86-87 a meno di 60 secondi dalla sirena.
Bilbao, dopo il timeout chiamato da Ponsarnau, ha la lucidità di appoggiarsi al proprio centro scandinavo che sigla il +3. Bibbins dall’altra parte è pronto a bissare la tripla precedente, ma questa volta il tiro frontale preso non è accolto dal ferro.
Hlinason viene mandato in lunetta, ma la mano non trema, così come a Bibbins che realizza la tripla del -2 a 2 secondi dal termine. Ma ormai non c’è più tempo, la gara termina 89-91 con i baschi che possono mettere in valigia i primi due punti della loro cammino in questa seconda fase.
Dinamo Sassari che non parte con il piede giusto nel Gruppo L, ma c’è ancora tempo per raddrizzare le sorti del girone. Quello che manca è dare continuità in una stagione che ha visto gli uomini di Markovic parecchio carenti su questo piano.
L’occasione potrà già esserci domenica prossima in un campo che il Banco conosce bene, quel Taliercio di una Reyer, anche lei, in crisi di risultati fino a poche settimane fa, ma che ora sembra aver azionato il turbo per risalire la classifica sia in Italia che in Eurocup.
Il cuore Dinamo è tornato a battere forte, ma manca ancora uno scalpo importante in questa complicatissima prima parte della stagione: potrà arrivare proprio al Taliercio?
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Bilbao Basket 89-91
Parziali: 18-21; 23-30; 25-22; 23-18.
Progressione: 18-21; 41-51; 66-73; 89-91.
Sala Stampa
Jaume Ponsarnau, Nenad Markovic e Matteo Tambone
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 7: gara in chiaro scuro per il play umbro, che nel primo tempo è la sua versione peggiore, che sbaglia tanti tiri e molte scelte offensive. Nella ripresa si accende e non si spegne più, scuotendo i compagni dopo il pesantissimo -19 con un paio di palloni vitali rubati, iniziando anche a muovere il proprio tabellino, finendo la gara in crescendo.
Justin Bibbins 7.5: nelle ultime gare il folletto californiano alza ogni volta l’asticella delle proprie prestazione. Ritoccata ancora una volta la migliore prestazione in questi due mesi abbondanti in maglia Dinamo, con 19 punti e 6 assist. Si accende dall’arco nel finale, alimentando la clamorosa rimonta, ha solamente la sfortuna di sbagliare la tripla frontale del pareggio a 20 secondi dalla sirena, per il resto la conferma di aver trovato un nuovo Bibbins.
Miralem Halilovic 6.5: dopo troppe gare giocate in apnea, torna a fatturare offensivamente, segnando 15 punti con l’86% dal campo, ma l’atletismo di Jones e la stazza dell’islandese evidenziano tutti i suoi problemi di mobilità e non solo a causa del brutto stato di forma che sta affrontando. Per sopperire al gap è costretto a caricarsi di falli, commettendo il suo quinto proprio quando la Dinamo stava producendo il massimo sforzo per ribaltare l’esito dell’incontro.
Brian Fobbs 5: non gli si può neanche dire la classica frase che viene detta ai colloqui scolastici, “è bravo, ma non si applica”. In realtà si applica, anche in fase difensiva, ma ad allarmare è il linguaggio del corpo, poco coinvolto in attacco e quando lo fa non viene aiutato dalle percentuali.
Matteo Tambone 7.5: è ormai diventato imprescindibile per coach Markovic, l’equilibratore che permette alla Dinamo di girare sempre al massimo. L’uomo capace di sporcarsi sempre le mani, con la solita prova maiuscola in difesa, e di usare la sciabola per tirare fendenti che fanno traballare un Bilbao tronfio, che vedeva la vittoria già in tasca. Le sue triple nel finale hanno dato un senso ad una gara che pareva già chiusa. Mette a referto con 17 punti, 6 assist e 4 rimbalzi. Il coltellino svizzero della Dinamo.
Giovanni Veronesi 5: dopo l’exploit incredibile con Trieste appare svuotato fin dal primo possesso. Impreciso al tiro, cosa rara per il cecchino ammirato in questo ultimo mese, perde fiducia e i problemi di falli fanno il resto, con Markovic che cerca di preservarlo per il finale, in cui però non riesce ad incidere in alcun modo, chiudendo con una virgola.
Eimantas Bendzius 6.5: un primo tempo da incorniciare per il capitano lituano che gioca tutti e 20 i minuti e va negli spogliatoi con 14 punti già a referto, con la difesa basca che fatica ad arginarlo. Nella ripresa Markovic prova a preservarlo un po’ troppo e quando rientra si è raffreddato troppo, ma a rimbalzo è ormai diventato un fattore, con un paio di rimbalzi che hanno tenuto accesa la rimonta finale.
Luca Vincini 6.5: entrato a sorpresa in quintetto, gioca pochi scampoli senza mai realmente incidere. Poi dopo tanti minuti seduto Markovic lo ributta dentro a freddo a 5 minuti dalla sirena conclusiva, con Renfro e Halilovic entrambi con 4 falli sul groppone, e si trasforma. Imbriglia il golem Hlinason con la sua vivacità e a rimbalzo diventa un leone, con tre rimbalzi offensivi di fila che sono linfa vitale per la rimonta sassarese.
Nate Renfro 6: i problemi di falli lo limitano proprio quando iniziava a scaldare i motori, mettendoci tutto atletismo sprigionato contro Trieste. Quando rientra continua a farsi sentire in difesa, ma la presenza del colosso Hlinason lo inibisce e non poco. Interessante il terzo periodo giocato in coppia con Halilovic, con l’americano da quattro, un esperimento di Markovic che potrebbe avere un futuro.
Giovanni Olmeo
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