Trasnova licenzia tutti. Gli operai “La protesta si sposta nei Comuni” – AlessioPorcu.it

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Il licenziamento di tutti i lavoratori Trasnova. Il cambio di rotta possibile. Le reazioni politiche. La protesta ora si sposta nelle sale dei Municipi

L’annuncio lo avevano fatto giovedì sera in diretta su Teleuniverso, in collegamento con la trasmissione A Porte Aperte. I sindacalisti della Uilm provinciale avevano anticipato che l’indomani sarebbero partite le lettere di licenziamento. Puntuali. Sono state recapitate: Trasnova va avanti sulla sua strada e procede al licenziamento collettivo di 97 lavoratori impiegati negli stabilimenti Stellantis. Non solo a Cassino Plant ma anche a Pomigliano d’Arco, Mirafiori e Melfi.

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Un numero che – secondo i sindacati – sale fino a 400 se si considera che la Trasnova subappalta, a sua volta, alcune attività.

Sono i più deboli, le prime vittime di quella che oggi ha tutte le sembianze di una guerra tra poveri. Tra operai delle ditte esterne che vedono sfumare gli appalti ed operai interni alla Stellantis che potrebbero avere il posto salvo perché andranno loro a svolgere quel lavoro. Si chiama re internalizzazione: l’azienda riporta dentro quei lavori che prima aveva affidato all’esterno per risparmiare e ridurre i suoi margini di rischio.

Cambio di rotta

Foto: Marco Cremonesi / Imagoeconomica

Da Stellantis arriva però un nuovo segnale di cambiamento. A pochi giorni dall’uscita del Ceo Carlos Tavares dal Gruppo c’è un netto cambio della strategia anche a livello europeo. L’azienda è pronta a rientrare nell’Acea, l’associazione dei costruttori presieduta da Luca De Meo. Stellantis ne era uscita a inizio 2023, dopo avere lanciato il ‘Freedom of mobility Forum‘, un forum annuale aperto al dibattito pubblico sui temi della mobilità sostenibile.

Cosa significa? Che non siamo davanti alla Crisi Stellantis ma alla Crisi dell’Automotive Mondiale. Le difficoltà del settore spingono Stellantis a cercare un fronte comune con le altre case automobilistiche.

Ma nel frattempo restano sul terreno le decisioni già avviate. E tra questi il mancato rinnovo dei contratti alle ditte dei sottoservizi, come quelle che si occupano delle pulizie industriali e quelle che si occupano della logistica interna.

Si comincia da Trasnova

Foto Tony Vece © Ansa

Trasnova ha comunicato i licenziamenti ai sindacati, spiegando che Stellantis non ha rinnovato la commessa in scadenza il 31 dicembre. È un’azienda che ha sede in provincia di Frosinone a cui Stellantis ha affidato negli ultimi anni l’appalto dell’attività di logistica degli stabilimenti di Pomigliano (Napoli), Cassino (Frosinone), Melfi (Potenza) e Rivalta (Torino) per spostare le auto prodotte sui piazzali dove vengono caricate sulle bisarche.

I lavoratori diretti sono 97 in tutto: 54 a Pomigliano, 28 a Cassino, 1 a Melfi e 14 a Rivalta. A questi si aggiungono altri 300 dipendenti di subappalti di Trasnova, difficilmente quantificabili in modo preciso secondo i sindacati. A Rivalta, per esempio, ci sono altri 40 lavoratori della cooperativa Csa a cui Trasnova subappalta il lavoro, a Pomigliano altri 35 di Logitech. La difficoltà nasce anche dal fatto che i lavoratori hanno contratti diversi, in parte quello metalmeccanico in parte dei trasporti.

Stellantis ha chiuso i cancelli e fermato la produzione a Cassino Plant nelle ore scorse. Si tornerà in fabbrica a gennaio inoltrato. Da lunedì la protesta si sposta nei municipi del Cassinate. Spiega Gennaro D’Avino, segretario della Uilm “Bloccheremo le sale consiliari dei Comuni del territorio, partendo da quella di Piedimonte San Germano fino ad arrivare a quella di Cassino. Vogliamo far capire ai sindaci che questi padri di famiglia devono avere rispetto. Insieme ai 150 lavoratori di Logitech, Trasnova, De Vizia e Tecnoservice passeremo le feste natalizie insieme ai sindaci del territorio”.

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Le reazioni politiche

Marco Delle Cese (Foto: Erica Del Vecchio © Teleuniverso)

A Pomigliano d’Arco sono arrivati nei giorni scorsi i parlamentari di Avs, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e la Segretaria Pd Elly Schlein. “I licenziamenti sono inaccettabili – ha detto – e noi chiediamo che sia bloccata immediatamente questa procedura. Questi lavoratori sono quelli che tengono in piedi il nostro Paese. L’azienda si prendesse le sue responsabilità“.

Per Marco Delle Cese (Pd, ex presidente del consorzio industriale Cosilam) “esiste una responsabilità sociale delle imprese, a fronte dei miliardi di euro incassati come dividenti da John Elkann ed i suoi soci sono briciole i pochi milioni necessari per tenere in piedi Trasnova che è un’azienda ciociara fatta da persone per bene. Stellantis mandi un segnale”.

Daniele Maura (Foto: Erica Del Vecchio © Teleuniverso)

Daniele Maura (FdI, vicepresidente della Commissione regionale Sviluppo) “il Governo sta affrontando la questione Stellantis nel suo insieme e Trasnova ne fa parte”.

E infatti il 10 dicembre Trasnova e sindacati andranno al Mimit dove ci sarà anche Stellantis. Al gruppo guidato da John Elkann arriva forte dal mondo sindacale e da quello politico la richiesta di tornare a dare priorità all’Italia. Il 12 dicembre i sindacati vedranno a Torino il responsabile Europa del gruppo Jean-Philippe Imparato in vista del tavolo convocato per il 17 dicembre dal ministro Adolfo Urso. “Sono convinto che riusciremo a riportare l’Italia al centro della strategia di Stellantis“, afferma il ministro, sottolineando come l’azienda dovrà presentare “un piano assertivo, chiaro e sostenibile per rilanciare la produzione, gli investimenti nel nostro Paese e garantire tutti gli stabilimenti ed evitare ogni forma di licenziamento“.

Ci dica se ha un piano

Il vicepremier Antonio Tajani chiede a Stellantis di non chiudere impianti e continuare a investire nel Paese, mentre Chiara Appendino (vicepresidente del M5S) accusa la premier Giorgia Meloni di fuggire di fronte alla richiesta di convocare un tavolo e punta il dito contro Elkann insistendo sulla necessità che si presenti in Parlamento.

“Stellantis dia segnali concreti su un piano industriale capace di rispettare gli impegni presi e garantire piena occupazione, nuovi modelli, valorizzazione degli impianti produttivi italiani“, dice il leader della Cisl Luigi Sbarra.

Stellantis deve spiegare se c’è un piano industriale, se ha intenzione di fare investimenti nel Paese, se ha intenzione di cambiare le scelte strategiche disastrose di Tavares“, afferma il numero uno della Uil Pierpaolo Bombardieri.

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