Giornata della pasta siciliana, a Palermo si celebra il simbolo dell’Italia nel mondo

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La pasta siciliana torna al centro dell’attenzione con un evento che celebra non solo la tradizione gastronomica dell’isola, ma anche l’importanza di una filiera certificata e tracciabile, simbolo di qualità e sostenibilità. Domani (11 dicembre), Villa Airoldi ospiterà la Giornata della pasta siciliana, un appuntamento che riunirà esperti, istituzioni e produttori per riflettere sul valore di un prodotto che rappresenta la Sicilia nel mondo.

Promossa dal Distretto produttivo cereali di Sicilia e dal Consorzio di ricerca Gian Pietro Ballatore, l’iniziativa punta a valorizzare un settore strategico, affrontando i temi chiave per il futuro dell’agricoltura e dell’agroalimentare siciliani: dalla sostenibilità ambientale al contrasto al cambiamento climatico, dalla tutela delle produzioni locali alla promozione dei mercati internazionali. L’identità di una filiera che trova la sua forza anche nel brand Sicilia, un vero e proprio marchio ad alto contenuto di immagine il cui potenziale è ancora inespresso, soprattutto per grano, farine, pane e pasta. Un patrimonio di tradizioni che consentono di poter comunicare con qualità prodotti di qualità. È questa la scommessa messa in campo dal Distretto produttivo della pasta siciliana e dalle istituzioni regionali che hanno sostenuto il processo organizzativo.

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Un programma ricco di interventi e dibattiti

La giornata si aprirà alle ore 9.30 con i saluti del sindaco di Palermo Roberto Lagalla e di Giuseppe Russo, presidente del Distretto produttivo cereali Sicilia. Seguiranno interventi di esperti e personalità di rilievo, tra cui il presidente di Filiera Italia Paolo De Castro, da anni in prima linea per la difesa del Made in Italy agroalimentare. Al centro della discussione ci sarà il valore della pasta siciliana, non solo come prodotto di qualità ma come simbolo di una filiera che investe nella tracciabilità e nella certificazione, intervenendo su tutto il comparto.

In un contesto globale in cui le contraffazioni e le imitazioni minacciano la reputazione dei prodotti autentici, garantire la trasparenza lungo tutta la catena produttiva – dal grano alla tavola – è diventato un imperativo. “Il valore di una filiera che, oggi, è più forte grazie a una nuova consapevolezza e a nuovi modelli organizzativi come i distretti produttivi, in grado di competere con qualità e innovazione. La pasta siciliana – sottolinea Giuseppe Russo, presidente del Distretto – è sempre più la risorsa di riferimento di un settore vitale per l’economia dell’isola. Dobbiamo aprirci al sistema delle tutele, assumerne la logica di programmazione partendo dai territori e dalle realtà produttive. Solo così potremo proiettarne l’azione di promozione e sviluppo sul mercato interno e sui mercati esteri, garantendo aziende e consumatori”.

I temi trattati:

  • Gestione agronomica sui grani siciliani, con focus sulle varietà locali e le loro performance qualitative
  • Sfide climatiche e sostenibilità ambientale, in un’annata segnata dalla forte siccità
  • Valorizzazione della filiera certificata, come modello competitivo per il mercato globale

Tra i relatori: 

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  • Biagio Pecorino, professore di Economia Agraria all’Università di Catania
  • Alessandro Albanese, presidente della Camera di Commercio di Palermo ed Enna
  • Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia
  • Dario Cartabellotta, dirigente generale del dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana 

Una filiera strategica per la Sicilia e oltre

Con una tradizione millenaria nella coltivazione del grano, la Sicilia si conferma un territorio a elevata vocazione cerealicola. Qui la filiera del grano duro e della pasta riesce a ottenere risultati qualitativi straordinari, in grado di competere sui mercati internazionali grazie a prodotti tracciati e certificati. La pasta siciliana, in particolare, rappresenta un simbolo di identità culturale e un modello di eccellenza produttiva. La combinazione tra grani di alta qualità, tecniche di coltivazione rispettose dell’ambiente e innovazione tecnologica rende l’isola un punto di riferimento, non solo a livello regionale ma anche nazionale e internazionale. La certificazione e la tracciabilità, inoltre, non sono solo garanzie per i consumatori, ma strumenti fondamentali per tutelare i produttori siciliani e promuovere il “Born in Sicily” come sinonimo di autenticità e rispetto delle tradizioni.

Testimonianze e celebrazioni serali

A sostegno di questo impegno interverranno nomi di spicco come Alfredo Tesio, responsabile del Gruppo gusto dell’Associazione stampa estera, e Lorenzo Cavalli, presidente dell’Associazione nazionale tecnici dell’industria molitoria (Antim). Accanto a loro, i rappresentanti dei principali pastifici e molini siciliani e figure del mondo della ricerca, come Giuseppe Carruba, direttore dell’Uo internazionalizzazione e ricerca sanitaria dell’Arnas Civico di Palermo. 

I lavori, moderati dal giornalista Nino Amadore, si concluderanno con un intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura Salvatore Barbagallo e dell’assessore alle Attività Produttive Edy Tamajo. La giornata si chiuderà con un appuntamento serale alle Terrazze di Mondello, dove si terrà un aperitivo culturale a partire dalle 18.30. Tra buon cibo e musica dal vivo, sarà possibile degustare le eccellenze della filiera siciliana, accompagnati dalla musica del complesso bandistico Acam Giuseppe Verdi di Ciminna che proporrà alle 20.30 il concerto “Spaghetti western per la pasta siciliana, omaggio a Ennio Morricone”. 

La Giornata della pasta siciliana si riconferma essere un’occasione imperdibile per celebrare un prodotto che rappresenta il cuore della cultura gastronomica mediterranea. Fra tradizione e innovazione, qualità e autenticità, l’evento accende i riflettori su una filiera strategica, simbolo del patrimonio enogastronomico dell’isola e delle sue potenzialità a livello globale.

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