la manovra vale 6,8 miliardi

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CATANZARO Necessità della «salvaguardia degli equilibri di bilancio e dei principi contabili vigenti». E’ questo l’obiettivo «prioritario» che si prefigge il Bilancio di previsione della Regione Calabria per il triennio 2025-2027: il documento contabile è stato approvato nei giorni scorsi dalla Giunta guidata dal presidente Roberto Occhiuto e ora è all’esame del Consiglio regionale per la tradizionale sessione di fine anno.  La manovra ammonta complessivamente a circa 6,8 miliardi per il 2025, si conferma il peso preponderante della sanità, pari a oltre il 64% della manovra, mentre ammontano a poco più di 800 milioni le risorse “da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione”.

I numeri

Secondo quanto riporta la relazione fella Giunta «il bilancio di competenza effettivo della Regione per l’anno 2025, al netto delle contabilità speciali, della anticipazione di cassa e del fondo pluriennale vincolato, ammonta al momento complessivamente a circa 6,8 miliardi di euro. Tuttavia, tali importi afferiscono in gran parte a risorse con vincolo di destinazione». Si specifica: «Rientrano in questo ambito le risorse destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale (4,4 miliardi di euro circa; 64,5%), quelle destinate all’attuazione dei programmi comunitari Por e Pac (454 milioni di euro; 6,7%), le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (398 milioni di euro; 5,8%), nonché ulteriori fondi di natura vincolata assegnati a vario titolo dallo Stato (706 milioni di euro; 10,3%). Nei fondi statali sono ricomprese le risorse Pnrr per 241 milioni, di cui 79,9 milioni di euro circa conteggiati nel perimetro sanitario. Le entrate per mutui (47,4 milioni di euro; 0,7%) sono relative al cofinanziamento a carico del bilancio regionale dei Programmi comunitari Pr Calabria Fesr 21-27, Csr 21-27, Feampa 21-27 e Pac 14-20. Nel merito occorre segnalare che nelle annualità 2026 e successive non sono ancora inserite una gran parte delle previsioni, molto consistenti, della programmazione Pr21-27 e Psc 21-27, nonché quelle del Poc 21-27, giunto ormai alla conclusione della fase programmatoria e che sarà presumibilmente approvato dal Cipess entro il mese di aprile del 2025. Le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione – si legge nella relazione al Bilancio – ammontano a circa 808 milioni di euro, pari al 11,8% circa delle risorse attualmente iscritte in bilancio».

La manovra sulla spesa

Il bilancio della Regione nella parte spesa – prosegue la relazione della Giunta – «vale circa 6,8 miliardi di euro, al netto delle contabilità speciali, delle anticipazioni di liquidità, del fondo pluriennale vincolato e dell’anticipazione di cassa. La distribuzione rispetto al vincolo non rispecchia in maniera speculare i valori evidenziati nella parte entrata, in ragione dell’incidenza del Fondo pluriennale vincolato e per la quota di risorse autonome che cofinanziano il Fse 2021-27 spalmata sui relativi capitoli della spesa. Si evince, pertanto, che il 64,3% circa è rappresentato da spese per la sanità. Le risorse per investimenti (Por e Fsc) rappresentano il 12,7% circa del bilancio di competenza, mentre il 10,7% circa riguarda altri fondi a destinazione vincolata. La spesa finanziata nel 2025 con risorse autonome rappresenta poco meno del 12% della spesa complessiva in termini di competenza totale».

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La spesa da realizzare con risorse autonome

La relazione poi specifica: «L’indirizzo dato dalla Giunta regionale per la stesura del bilancio 2025-2027, peraltro già delineato nel Documento di Economia e Finanza, è stato quello di predisporre un documento contabile improntato al principio della prudenza, al fine di tutelare gli equilibri di bilancio, far fronte ad obblighi di legge imposti dal governo centrale, confermare gli stanziamenti già previsti per le leggi regionali di maggiore importanza (Lsu, politiche sociali, precariato, trasporti, forestazione, etc.) e di reperire le risorse necessarie per far fronte al nuovo contributo di finanza pubblica, anche attraverso l’applicazione di tagli lineari, ove compatibili, agli stanziamenti di quelle poste di bilancio autorizzate nell’esercizio precedente sulla base del livello di utilizzazione delle stesse negli ultimi esercizi finanziari, evitando così al momento di ricorrere alla fiscalità regionale, aumentando ulteriormente le aliquote oltre quelle già destinate al ripiano dei disavanzi sanitari».  (a.cantisani@corrierecal.it)

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