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Nel decreto Milleproroghe potrebbe trovare spazio la proroga per il Fondo di garanzia delle PMI per il 2025. La novità potrebbe arrivare con il prossimo Consiglio dei ministri

È in arrivo una proroga per il 2025 per le misure del Fondo di garanzia per le PMI?

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Il rinvio di un anno potrebbe far parte del pacchetto di misure inserite nel decreto Milleproroghe, il cui testo sarà all’esame del Consiglio dei ministri che si riunirà oggi pomeriggio.

La misura era già oggetto di confronto tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in fase di presentazione del Disegno di Legge di Bilancio 2025.

A sottolinearlo era stato lo stesso ministro Adolfo Urso nel corso di una risposta in un question time alla Camera.

Fondo di garanzia PMI: proroga in arrivo per il 2025?

La proroga del Fondo di garanzia per le PMI è tra le misure che trovano spazio nella bozza del decreto Milleproroghe.

Il testo sarò all’esame del Consiglio dei ministri che si riunirà oggi, 9 dicembre 2024, alle ore 17:00.

L’intervento sull’agevolazione, inserito tra i punti all’ordine del giorno dell’esecutivo, potrebbe quindi essere adottato con un altro “veicolo normativo”, rispetto al testo del DDL di Bilancio 2025.

Il possibile inserimento nel testo che rappresenta il punto di partenza dell’iter parlamentare della Legge di Bilancio, anche se senza ulteriore conferma dopo la presentazione alla Camera, era stato anticipato dallo stesso ministro del MIMIT, Adolfo Urso.

Urso, rispondendo a una domanda nel corso di un question time presso la Camera dei deputati (che si è tenuto lo scorso l’11 settembre scorso) aveva sottolineato quanto riportato:

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“Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese è ormai un pilastro della nostra politica industriale. Solo lo scorso anno, il Fondo ha garantito finanziamenti alle piccole e medie imprese per circa 46,2 miliardi di euro, rispondendo alle esigenze di liquidità in questa fase congiunturale incerta e delicata, ancora condizionata dal protrarsi del conflitto in Ucraina e delle forti tensioni nell’area del Medio Oriente. Il nostro intendimento è quello di conservare lo strumento e di potenziarne la sua natura strutturale.”

In quell’occasione erano anche state messe in evidenza le misure per mitigare la riduzione delle agevolazioni al termine del periodo covid.

Il decreto Anticipi ha infatti previsto modifiche alla normativa, fino al 31 dicembre 2024, per il Fondo a sostegno delle PMI.

Fondo di garanzia PMI: le regole fino al 31 dicembre 2024

Le regole per l’accesso al Fondo di garanzia per le PMI fino al 31 dicembre 2024 sono state modificate dal decreto Anticipi, il DL n. 145/2023, e dalla relativa legge di conversione.

Da quest’anno (dal 1° gennaio 2024) alla conclusione delle misure previste dalla Legge di Bilancio 2022 e dal Quadro temporaneo UE, l’importo massimo garantito per ogni ciascuna azienda è stato fino a 5 milioni di euro.

Le nuove misure hanno però previsto la riduzione delle percentuali di copertura, con l’esclusione delle imprese più rischiose e l’ammissione degli enti del Terzo settore.

Le regole sono state stabilite dall’articolo 15-bis. Tale disposizione ha escluso le aziende della fascia 5 del modello di valutazione. Sono inoltre state rideterminate le percentuali di copertura garantita.

Per le start-up innovative e gli incubatori certificati sono fissati i limiti seguenti:

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  • 55 per cento, per le operazioni finanziarie, riferite a micro e PMI che rientrano nelle fasce 1 e 2 del modello di valutazione, concesse per il finanziamento di esigenze di liquidità;
  • 60 per cento, per le operazioni finanziarie riferite a PMI rientranti nelle fasce 3 e 4 del modello di valutazione;
  • 80 per cento, nel caso di finanziamento di programmi di investimento e operazioni finanziarie riferite a PMI costituite o che abbiano iniziato la propria attività da meno di 3 anni dalla richiesta della garanzia e non valutabili sulla base del modello;
  • 50 per cento per investimenti nel capitale di rischio dei soggetti beneficiari finali.

La garanzia fino all’80 per cento per le operazioni finanziaria deve rispettare invece i seguenti limiti:

  • 40.000 euro;
  • 80.000 euro nel caso di richiesta di garanzia presentata in modalità di riassicurazione da soggetti garanti autorizzati;
  • 50.000 euro per le operazioni finanziarie di microcredito di cui all’articolo 111 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia.

L’accesso al Fondo è stato previsto anche per gli enti del Terzo settore. In particolare, nel caso di iscrizione al RUNTS (Registro unico nazionale del terzo settore), non è necessario il modello di valutazione per importi non superiori a 60.000 euro.

Nel caso di imprese con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 499, la garanzia può essere richiesta nel limite del 15 per cento.

Le regole previste per il 2024 potrebbero essere riconfermate anche per il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025, qualora la misura venga inserita nel testo del decreto Milleproroghe, che dovrebbe essere approvato nel Consiglio dei ministri in programma nel pomeriggio di oggi.



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