“Sosteniamo turismo anche con spettacoli live”

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“Promuovere, conservare, sostenere con attività legate a mostre o spettacoli dal vivo, incrementando il turismo, la fruibilità di luoghi a volte sconosciuti, ma di inestimabile valore che raccontano la nostra storia attraverso famiglie che forse non detengono più il potere, ma sono ancora ancorate alle proprie radici e desiderano perpetuare la forza di un passato che è ancora sempre presente”. Parla all’Adnkronos Chiara Anguissola d’Altoè, discendente della grande pittrice Sofonisba, che stasera sarà nominata presidente dell’Associazione delle Dimore Storiche del Lazio, che riunisce oltre 400 immobili tra castelli, palazzi, ville monumentali, residenze di assoluto pregio, quasi tutte private, antichi manieri, giardini sui circa 5mila sparsi in Italia.

“Il mio obiettivo – aggiunge Chiara Anguissola d’Altoé- è quello di rilanciare queste dimore, soprattutto i borghi che li ospitano, con progetti ad hoc, facendo possibilmente rete con i proprietari per programmare, anche con l’aiuto di tour operator e agenzie di comunicazione, un turismo diffuso e di prossimità non soltanto per gli italiani, ma soprattutto per tutti quegli ospiti che giungeranno dall’estero anche in vista del Giubileo”.

Secondo Chiara Anguissola d’Altoé “ogni luogo racconta una storia privata, che poi si trasforma in storia nazionale, del Paese. Basti pensare al Castello Borghese di Pratica di Mare, in vita dal IX secolo, polo d’attrazione dopo numerose vicissitudini, dei protagonisti della Dolce vita romana, o il Castello di Torre in Pietra, complesso architettonico risalente al Medioevo, che ha visto avvicendarsi famiglie romane e non solo alla guida del borgo, dai Peretti, nipoti di Papa Sisto V, agli Anguillara, ai Massimo, ai Carpegna, ai Florio, fino al 1926 quando divenne proprietà del senatore Luigi Albertini che bonificò i terreni paludosi e avviò un’azienda agricola modello”.

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E ribadisce la neo presidente delle Dimore Storiche del Lazio che i suo lavoro sarà in continuità con l’operato dei suoi predecessori. ” Il mio impegno continuerà sulle linee guida di quanto è stato fatto negli anni passati – promette – Conservazione e valorizzazione di un patrimonio che non vuol essere assolutamente privato, ma messo sempre a disposizione di tutti. I siti sono distribuiti in tutto il Paese e, per quasi l’80% per cento, sono situati in campagna o in provincia. Ognuno di questi beni ha una precisa identità, unica in Europa. Per la sua storia, per il suo valore culturale e per lo stretto legame con il territorio di riferimento. Sono però beni che, se ben mantenuti e gestiti, possono dare un contributo importante alla vita culturale, sociale ed economica delle comunità in cui sono inseriti”.

Tra i siti storici da non perdere, Villa Nota Pisani in località Isola Liri, in provincia di Frosinone, dimora della famiglia Lefebvre, dove soggiornò tra gli altri, re Ferdinando II di Borbone, Villa Borghese di Nettuno costruita nel 1647 dal Cardinale Vincenzo Costaguti, che ospitò, tra gli altri, la regina Cristina di Svezia, Benedetto XII e Papa Benedetto XIV, mentre Gabriele d’Annunzio durante il suo soggiorno scrisse ‘La Figlia di Iorio’, Palazzo Patrizi Montoro edificato nel rione S. Eustachio nella capitale, anche se l’opera definitiva dell’augusto palazzo si deve a Costanzo e Giovan Battista Patrizi, mecenati e tesorieri del pontefici. A Bolsena c’è Palazzo del Drago, eretto intorno al 1520 dal cardinale Tiberio Crispo, a Bracciano il Castello Odescalchi, con i suoi 800 anni di storia, ancora di proprietà di una delle più antiche famiglie romane, Palazzo Colonna, nel cuore della Roma antica, a pochi passi da piazza Venezia, un tempo ‘fortezza’ di famiglia, oggi gioiello del Barocco Romano (vi lavorarono, tra gli altri, Gian Lorenzo Bernini, Antonio del Grande, Carlo Fontana, Paolo Schor), ospita le Collezioni di famiglia che comprendono capolavori firmati Pinturicchio, Carracci, Reni, Tintoretto, Bronzino, Guercino, Vanvitelli.

A Rocca di Papa c’è la ‘più bella tra le ville dei Castelli Romani’, la Villa del cardinale edificata nel 1629 dal cardinale Gerolamo Colonna sul terreno donatogli dal Papa Urbano VIII Barberini, che amava questi luoghi per praticare la sua grande passione, la caccia, mentre a Roma Palazzo Taverna rimane tra le dimore più illustri e affascinanti. Eretto nel XV secolo sulle rovine della Fortezza Orsini, nei secoli fu la residenza di ambasciatori, cardinali, sovrani e poeti, tra i quali Gioacchino Belli, l’imperatrice Eugenia, Torquato Tasso, Ippolito d’Este e Luciano Bonaparte.



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