L’Autorità Anticorruzione (Anac) ha concesso una nuova deroga di sei mesi agli istituti scolastici per gestire autonomamente gli affidamenti relativi a gite scolastiche, stage linguistici e scambi culturali. La misura, già ribattezzata “Salva-Gite” prevede che fino al 31 maggio 2025, le scuole potranno procedere all’acquisizione dei codici identificativi di gara per appalti superiori a 140.000 euro, indipendentemente dalla qualificazione richiesta dal nuovo Codice Appalti. Questa misura, che semplifica le procedure di programmazione e organizzazione dei viaggi d’istruzione, mira a garantire continuità e flessibilità nella gestione degli affidamenti, favorendo la realizzazione delle attività educative e formative.
L’annuncio arriva a stretto giro dopo che le associazioni del turismo organizzato avevano sollevato il problema sulla scadenza della deroga: “Costringere l’organizzazione dei viaggi scolastici dentro la gabbia del codice degli appalti senza le necessarie calibrature rischia di uccidere un settore che muove l’economia del turismo e rappresenta una leva di crescita formativa e culturale insostituibile per i nostri ragazzi”. Questo scrivevano le associazioni del Turismo organizzato Aiav Cna Turismo, Aidit Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Maavi Conflavoro Pmi, Fto-Federazione turismo organizzato di Confcommercio, in merito alle novità normative che impongono agli istituti scolastici di seguire le stesse regole riservate agli appalti pubblici, obbligandole a qualificarsi come stazioni appaltanti per qualsiasi spesa superiore ai 140mila euro.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini esprime “grande soddisfazione” per il salva-gite: “ha vinto il buonsenso” si legge in una nota del Mit.
“Le gite di istruzione non sono un appalto di servizio tradizionale. La progettazione su misura dei viaggi – proseguono le associazioni – e la variabilità delle condizioni, come numero di adesioni, oscillazione dei prezzi e disponibilità dei servizi turistici, rendono le tempistiche e una continua condivisione delle informazioni fattori critici di successo. Peraltro, non si tratta dell’utilizzo di soldi pubblici, ma di risorse delle famiglie che le scuole devono sfruttare al meglio come mediatori tra i nuclei e le imprese turistiche. Dunque, non possiamo che esprimere una fortissima preoccupazione rispetto al rischio che si rinunci del tutto a questi importanti momenti educativi e didattici” – scrivevano nelle ore scorse le associazioni – “Affidare la gestione delle gare d’appalto e l’organizzazione dei viaggi di istruzione agli Uffici scolastici regionali, strutture oggi non pronte a gestire questa mole di attività, significherebbe far inceppare la macchina. E comunque il rimpallo tra stazione appaltante, istituto scolastico, famiglie e agenzie di viaggi aumenterebbe la complessità delle procedure, con un allungamento delle tempistiche che impatterebbe su prezzi e disponibilità di voli e alberghi. Molti dirigenti scolastici hanno già comunicato che non faranno più viaggi e questa rappresenta una sconfitta per tutti. La scadenza della deroga Anac, i suoi effetti e la ricerca di soluzioni andavano affrontati molto prima”.
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