Bonus asilo nido 2024. Per la domanda tempo fino a fine anno

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Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


Invalidità civile
VERIFICHE REDDITUALI 2020

Le prestazioni economiche di invalidità civile vengono corrisposte nel caso in cui il beneficiario dimostri di non possedere un reddito superiore al limite previsto dalla legge.
Per la concessione di alcune prestazioni economiche (pensione di inabilità, assegno mensile di assistenza, pensione ai ciechi civili, pensione ai sordi), la legge impone ai beneficiari di comunicare all’Inps la propria situazione reddituale, qualora non siano tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi all’Amministrazione finanziaria o non la comunichino integralmente.
Con il messaggio Inps del 4 dicembre scorso, n. 4097, l’Istituto di previdenza rende noto che dalle verifiche effettuate sono stati individuati i titolari delle suddette prestazioni economiche, che non hanno adempiuto all’obbligo di comunicazione per il 2020; nei loro confronti è stato avviato l’iter di sospensione con l’invio del preavviso di sospensione, a mezzo raccomandata A/R.
I cittadini interessati, coinvolti nell’operazione, sono, quindi, invitati a comunicare all’Inps i redditi posseduti attraverso la specifica domanda telematica, secondo le seguenti modalità:
online, accedendo all’area personale MyInps con la propria identità digitale: Spid, almeno di 2° livello, Cns o Cie;
oppure tramite gli Istituti di patronato o gli altri soggetti abilitati all’intermediazione con l’Istituto.
Tutte le indicazioni specifiche si trovano opportunamente all’interno del messaggio.

 

Microcredito

per le aziende

 

Inps: Pnrr
CONCLUSA LA SPERIMENTAZIONE DELLA PIATTAFORMA INTERMEDIARI

Con il messaggio Inps del 3 dicembre scorso, n. 4066, l’Istituto di previdenza, informa che è stata conclusa la fase di sperimentazione della “Piattaforma intermediari per l’erogazione delle prestazioni individuali” prevista nel Pnrr.
Da ora sarà possibile abilitare tutti gli operatori di patronato all’invio delle domande di prestazione con mandato di patrocinio digitale.
L’ambito di applicazione della Piattaforma è, al momento, limitato alle prestazioni pensionistiche e verrà progressivamente esteso a nuove prestazioni secondo un piano in via di definizione, i cui sviluppi saranno comunicati con successivi messaggi.

Intesa Inps e regione Emilia Romagna
INSIEME PER IL SOSTEGNO ALL’OCCUPAZIONE
E’ stata siglata il 5 dicembre scorso a Bologna un’intesa tra Regione e Inps per lo scambio di dati e di informazioni. Il protocollo, firmato da Francesco Ricci, direttore regionale Inps Emilia-Romagna, e Paolo Iannini, direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro, alla presenza del presidente eletto della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, dell’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, e del presidente Inps, Gabriele Fava, punta a migliorare i servizi rivolti ai cittadini, ottimizzando lo scambio di dati tra i sistemi informativi e le comunicazioni tra le due istituzioni.
L’accordo contribuirà, in particolare, a rendere più agevoli e rapidi i procedimenti amministrativi in materia di invalidità civile, collocamento mirato e politiche attive del lavoro e a rendere più efficaci le analisi del mercato del lavoro, favorendo decisioni basate su dati aggiornati e condivisi tra i due enti. L’intesa punta, inoltre, a facilitare le comunicazioni con i cittadini, specialmente con coloro che ricevono sostegni al reddito e sono soggetti a meccanismi di condizionalità, assicurando risposte rapide e contatti agevolati.
“Il protocollo che abbiamo appena sottoscritto” – ha dichiarato Gabriele Fava – “il primo del suo genere in Italia tra una Regione e l’Inps, rappresenta un importante passo avanti nelle politiche sociali e del lavoro. Si tratta di una delle prime iniziative operative di quel welfare generativo che caratterizza il mio mandato. Questo approccio innovativo si concentra sui nuovi bisogni emergenti, puntando alla personalizzazione dei servizi e delle prestazioni, per rispondere in modo efficace alle esigenze dei cittadini.”
“Esempio di come le istituzioni possano lavorare insieme, per rispondere alle esigenze dei cittadini, specialmente nei momenti di difficoltà” – ha affermato Vincenzo Colla, sottolineando l’importanza di questo passo per le politiche del lavoro e ha proseguito – “La sinergia tra Inps e Agenzia regionale per il lavoro permetterà di rafforzare il supporto alle persone in cerca di occupazione e di garantire maggiore trasparenza nei servizi. La collaborazione tra le istituzioni punta a favorire l’interesse dei cittadini, soprattutto dei più fragili come le persone con disabilità e i percettori di sostegno al reddito, ai quali garantire servizi di qualità, equi e facilmente accessibili.
Di grande utilità sarà anche l’accesso alle rispettive banche dati per snellire e velocizzare le pratiche del sistema delle imprese e delle professioni, che si relaziona agli uffici, e consentire analisi approfondite sulle dinamiche del lavoro sul territorio regionale”.

 

Next Generation
FONDI UE PER DIGITALIZZAZIONE DOCUMENTI INPS

Avranno valore legale le notifiche degli atti Inps recapitate tramite piattaforma Send e app IO.
Lo ha fatto sapere l’Istituto di previdenza con il messaggio 4121/2024.
Nello stesso messaggio l’Ente di previdenza comunica di avere aderito alla piattaforma notifiche, introdotta dall’articolo 1, comma 402 della legge 160/2019 e dal decreto legge 76/2020.
Di che si tratta
“L’adesione alla Piattaforma Notifiche (o “Send” – Servizio notifiche digitali) da parte dell’Istituto, ai sensi dell’art. 4 del Regolamento ex DM 58/2022, si inserisce in un più ampio programma di evoluzione del sistema informativo dell’Inps, volto all’integrazione dei flussi informativi, alla digitalizzazione ed all’automazione dei processi amministrativi.
Più in particolare, le attività di digitalizzazione delle comunicazioni rientrano nel programma Pnrr” si precisa nel messaggio.
Con l’adesione avverrà “una graduale messa a disposizione al pubblico degli atti informatici dell’Ente sulle piattaforme digitali”.
“Il comma 9 prevede un perfezionamento della notifica in base al principio della scissione degli effetti per il notificante e il destinatario”, si legge ancora nella comunicazione che specifica che la notifica non varrà per tutti gli atti.
“Fondamentale, per quel che attiene il valore legale delle notifiche, è l’art. 26 del Decreto Semplificazioni n. 76/2020.
Il comma 17 stabilisce quali sono gli atti non notificabili sulla piattaforma Send: atti del processo civile, penale, per l’applicazione di misure di prevenzione, amministrativo, tributario e contabile e ai provvedimenti e alle comunicazioni ad essi connessi; atti della procedura di espropriazione forzata disciplinata dal titolo II, capi II e IV, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973 n 602 diversi da quelli di cui agli articoli 50 commi 2 e 3 e 77 comma 2 bis, del medesimo decreto; atti dei procedimenti di competenza delle autorità provinciali di pubblica sicurezza relativi a pubbliche manifestazioni, misure di prevenzione personali e patrimoniali, autorizzazioni e altri provvedimenti a contenuto abilitativo, soggiorno, espulsione e allontanamento dal territorio nazionale degli stranieri e dei cittadini dell’Unione europea, o comunque agli atti di ogni altro procedimento a carattere preventivo in materia di pubblica sicurezza, e ai provvedimenti e alle comunicazioni connesse”.

 

Bonus asilo nido 2024
PER LA DOMANDA C’E’ TEMPO FINO ALLA FINE DELL’ANNO

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Nonostante le scuole per l’infanzia siano già tutte aperte da diversi mesi appare comunque utile ricordare ai soggetti interessati che c’è tempo fino al 31 dicembre 2024 per richiedere il contributo per le rette degli asili nido sia pubblici o privati. Il beneficio può arrivare fino a un massimo di 3600 euro, cifra che spetta ai genitori di bambini nati nel 2024 con un secondo figlio di età inferiore ai 10 anni e un Isee minorenni sotto i 40mila euro.
Nel messaggio dello scorso marzo, l’Istituto di Previdenza ha chiarito che il bonus compete per “ciascun figlio di età inferiore ai 36 mesi e nell’ipotesi in cui il minore per il quale si vuole presentare la domanda compie i tre anni di età nel corso dell’anno è possibile richiedere soltanto le mensilità comprese tra gennaio e agosto 2024”. Chi non ha usufruito del bonus nido ha diritto a una detrazione del 19% da inserire nel 730, che viene calcolata sulla base delle rette pagate nel corso dell’anno 2023.
Come prefigurato dall’ultima Legge di bilancio, l’importo massimo del bonus (3.600 euro annui) è concesso ai genitori di bambini nati nel 2024 con un secondo figlio di età inferiore ai 10 anni e un Isee minorenni sotto i 40mila euro. In questo caso il contributo viene distribuito su 11 mensilità da 327 euro circa.
Anche per tutti gli altri casi la congruità del bonus dipende dall’Isee minorenni: fino a 25mila euro permette di accedere a uno sconto di 3mila euro all’anno, che scendono a 2.500 quando l’indicatore si attesta tra i 25mila e i 40mila euro.
Per i nuclei con Isee minorenni superiore ai 40mila euro annui l’agevolazione scende a 1.500 euro, spalmata in 10 rate da 136 euro.
Nel messaggio citato l’Inps ha precisato inoltre che il bonus asilo nido compete per “ciascun figlio di età inferiore ai 36 mesi e nell’ipotesi in cui il minore per il quale si vuole presentare la domanda compie i tre anni di età nel corso dell’anno è possibile richiedere soltanto le mensilità comprese tra gennaio e agosto 2024”.
L’unico modo per presentare l’istanza è per via telematica: in procedura i genitori dovranno allegare ai fini del rimborso la documentazione contenente la partita Iva dell’asilo nido (pubblico o privato), il nome del minore e del genitore che sostiene la retta. Si aggiungono inoltre gli estremi del pagamento e il mese di riferimento.
Nell’ipotesi in cui la suddetta documentazione sia riferita a più mesi di frequenza, la stessa deve essere acclusa a ogni mese a cui si riferisce. Se, invece, per lo stesso mese si è in possesso di più ricevute, le stesse devono essere inviate con un unico file.
La documentazione di spesa, che consente la liquidazione del contributo, deve essere allegata entro e non oltre il 31 luglio 2025 a prescindere dalla tipologia di contributo a cui si intende accedere.
Va ricordato che chi non ha usufruito del bonus nido ha diritto a una detrazione del 19% da inserire nel 730, che viene calcolata sulle rette pagate nel corso dell’anno 2023.
Nel suo messaggio l’Inps sottolinea anche come sia possibile velocizzare l’iter procedurale: nel caso di contributo per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido, per ogni mensilità prenotata, in fase di allegazione del giustificativo di pagamento, l’utente può autocertificare in ciascuna mensilità l’importo richiesto negli appositi campi del predetto servizio web messo a disposizione dall’Inps.
Così procedendo, l’accredito della rata spettante avverrà in maniera automatizzata, con notevole riduzione dei tempi di erogazione. Il valore da inserire nei campi appositamente previsti deve includere l’importo della retta mensile, l’eventuale quota di spesa sostenuta per la fornitura dei pasti – sempre relativi alla mensilità selezionata – nonché l’importo relativo all’imposta di bollo pari a 2 euro.
La quota inserita non deve, invece, comprendere la somma versata a titolo di iscrizione, il pre e post scuola, l’importo a titolo di imposta sul valore aggiunto
Supporto domiciliare.
Anche per il 2024 il bonus asilo nido si estende alle forme di supporto domiciliare per i bambini affetti da grave patologia cronica. Oltre alla documentazione è necessario presentare un’attestazione pediatrica che certifichi l’impossibilità del minore a frequentare la struttura.

 

Carlo Pareto



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