Libertà religiosa nel mondo: un quadro preoccupante

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Roma, 11 dicembre 2024 – La libertà religiosa è un tema centrale che influisce su numerosi problemi socialmente rilevanti. Secondo il Prof. Dr. Thomas Schirrmacher, presidente della Società Internazionale per i Diritti Umani (ISHR), la situazione globale della libertà religiosa è peggiorata nell’ultimo decennio. Questo dato emerge dagli annuari sulla “Libertà religiosa 2024” e “Persecuzione e discriminazione dei cristiani 2024” avvenuta nei giorni scorsi a Berlino.

Gli esperti hanno evidenziato preoccupanti sviluppi in Medio Oriente e il loro impatto su Europa, Turchia, Africa, India e Cina. Schirrmacher ha sottolineato che, grazie a strumenti come il “Violent Incidents Database” dell’Istituto Internazionale per la Libertà Religiosa, oggi si possano documentare e analizzare in modo neutrale fatti e destini legati alla libertà religiosa. Politici e media possono accedere a queste informazioni per comprendere meglio queste dinamiche globali.

Frank Heinrich, presidente dell’Alleanza Evangelica in Germania (EAD), ha posto l’attenzione sull’abuso della religione per scopi politici. Ha citato l’esempio dell’odio antiebraico e antiisraeliano promosso dal presidente turco Erdogan. Questo fenomeno non è nuovo, ma ha assunto connotazioni preoccupanti negli ultimi anni. Heinrich ha sottolineato inoltre quanto in Europa sitano crescendo i crimini d’odio contro ebrei, musulmani e cristiani.

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In India, Pakistan e in molti Stati del Sud-est asiatico, le leggi anti-conversione vengono spesso usate per perseguitare in particolare i cristiani. Tali leggi portano a violenze da parte dello Stato o di folle senza controllo. Neppure l’Europa è immune da iniziative politiche e legali che, proposte come interventi per garantire maggiore sicurezza, limitano l’espressione della fede, generando autocensura.

Martin Lessenthin, co-editore degli annuari, ha spiegato che i regimi autoritari temono la libertà religiosa e aggiornano costantemente i loro metodi repressivi. Minacce, criminalizzazione e abusi delle perquisizioni sono pratiche comuni per intimidire le voci critiche ma anche le religioni di minoranza ritenute scomode.

Il numero dei cristiani perseguitati nel mondo è quindi in costante aumento. In Egitto, ad esempio, la situazione rimane critica sia per i cristiani ma anche per le altre minoranze religiose. Si registrano gravi restrizioni alla libertà di parola, alla conversione religiosa e alla vita familiare. Mentre aumentano gli attacchi alle comunità cristiane per i quali le denunce non ricevono risposte adeguate dalle autorità.

Anche i cristiani curdi di Afrin in Siria affrontano persecuzioni costanti. Sono circa 1.200 i cristiani che vivono ancora in tende, subendo attacchi quasi quotidiani da parte della Turchia. Dal 2018, queste persone sono costrette a sopravvivere in condizioni precarie dopo essere state cacciate dalle loro terre.

Il precipitare della situazione nel contesto siriano e l’arrivo delle forze jihadiste non promette una evoluzione in meglio della già difficile condizione dei cristiani nel Paese.

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Le religioni, se comprese correttamente, possono superare i conflitti e favorire la riconciliazione. Tuttavia, i cristiani continuano a essere oggetto di discriminazioni e persecuzioni globali.

Il Consiglio della Federazione Luterana Mondiale, già nel mese di giugno di quest’anno, ha approvato 
dichiarazioni pubbliche sulla libertà di religione o di credo, sulla giustizia e sulla pace nel contesto dei conflitti globali, della guerra in Ucraina, della crisi a Gaza, nei Territori palestinesi occupati e in Israele, e su una governance trasparente, partecipativa e responsabile.

In particolare i luterani della LWF esprimono “preoccupazione per il fatto che nel corso degli anni la libertà di milioni di persone di avere ed esprimere le proprie convinzioni individualmente o collettivamente è stata erosa e che in alcuni contesti è violata e negata, ad esempio attraverso azioni del governo o di altri gruppi religiosi”.

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Il Consiglio ha riconosciuto inoltre quanto la difficile condizione delle chiese in situazioni di minoranza sia spesso legata al loro impegno per garantire giustizia di genere, libertà religiosa e di opinione. Esprimendo infine solidarietà alle persone di tutte le fedi colpite dall’oppressione ed invitando i governi e la comunità internazionale a garantire il rispetto di questi diritti umani fondamentali.



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