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Il 6 dicembre scorso , informa una nota del Circolo Naturalistico Novese, si è tenuta a Roma, nella prestigiosa sede nazionale di Confagricoltura la sesta edizione del Premio Jean Giono “L’uomo che piantava gli alberi”, iniziativa promossa e organizzata da Fondazione AlberItalia ETS e dall’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura). Nata a carattere regionale poi diventata nazionale con riflessi internazionali si pone l’obiettivo di mettere in evidenza il lavoro di vari soggetti istituzionali e non che si sono distinti per il loro impegno nell’attività di messa a dimora e salvaguardia di alberi. Tra i riconoscimenti spicca anche quello alla memoria di Luigi Sala, recentemente scomparso, che nel corso degli anni è stato incessante promotore di questa attività dedicata non solo alla messa a dimora di migliaia di alberi ma anche ad una continua attività di divulgazione sia come apprezzato ricercatore e docente all’Università di Modena e Reggio ma anche come privato cittadino insieme alle Amministrazioni locali, al Circolo Naturalistico Novese, all’Associazione cacciatori, Legambiente e altre associazioni del Comune di Novi di Modena e dintorni. segue
Alla cerimonia e ritiro del riconoscimento erano presenti la moglie Giulia, la figlia Diletta con il figlio Leonardo, la sorella Franca. Silvano Tagliavini, in rappresentanza del C.N.N. e a nome dei famigliari, ha letto una breve descrizione non solo dell’intensa attività dell’amico Luigi ma anche della figura di uomo che aveva una visione ampia del tema ambientale e di cosa si può e si deve fare “dal basso” coinvolgendo tutte quelle forze del volontariato che sono spesso l’ossatura dell’attività locale su questo fronte. Il riconoscimento, ci hanno detto i promotori facendoci i complimenti, deve essere lo sprono per continuare l’attività non solo in ricordo di Luigi ma anche per dare un futuro ambientalmente sostenibile alle future generazioni.
Di seguito, un ricordo del Circolo Naturalistico Novese:
«Conoscevate Luigi Sala? si potrebbe chiedere agli anziani di Novi di Modena. Certamente, vi sentireste rispondere. Luigi era di quei Sala che abitavano sulla strada provinciale per Mantova e dove ci vive ancorala sorella Franca! I Sala sono conosciuti in paese essendo una delle famiglie storiche. Apprezzati e rispettati per le loro indubbie qualità morali. Famiglia di fede cattolica ma di impostazione laica (in Luigi questa impostazione era molto accentuata). Famiglia impegnata nella vita sociale della comunità ed in particolare nel dopoguerra, promuovendo e partecipando alla costruzione del mondo cooperativo e impegnandosi nelle istituzioni democratiche. E’ questo il contesto in cui che cresce il giovane Luigi. Bravo a scuola ma con temperamento un po’ ribelle per usare un eufemismo (in dialetto si dice: un poo salvadig !). Nel tempo libero dalla scuola e dallo studio era facile vederlo in giro per la campagna intorno a Novi. corso degli anni al Palidano capisce che l’ambiente, nella sua intierezza e complessità, è la sua vera passione di studio e finito il quinquennio si iscrive all’università di Modena alla facoltà di biologia. Laureandosi. Da qui incomincia il suo vero percorso di attività ambientale entrando all’università prima come ricercatore e successivamente come apprezzato e rispettato docente. Ma rimane sempre una persona “alla buona” (diciamo noi) continuando a vivere le vicende del “paese natio”, impegnandosi come divulgatore e organizzatore di iniziative per sensibilizzare i cittadini, ed in particolare gli studenti della scuola locale, sui temi ambientali. Si spende anche politicamente diventando Assessore, manco a dirlo, all’ambiente per una legislatura e in questo ruolo lavorando fortemente per la salvaguardia ambientale del territorio. Entrato a far parte del Circolo Naturalistico Novese spinge fortemente per la messa a dimora di alberature utilizzando quei terreni marginali non adatti all’agricoltura meccanizzata o quelli risultati dal tombamento dei canali irrigui e di bonifica. Piantumazioni, come le chiamiamo noi, occasione di giornate in compagnia e che immancabilmente finivano con il taglio di un buon salame ed un buon bicchiere di lambrusco. Nascono così nel tempo, sono passati oltre 30 anni, quei boschi, per diversi km, detti “lineari”, cioè che si sviluppano in lunghezza diventando corridoi ecologici che collegano vari punti del territorio e che piano piano ricostruiscono il paesaggio rurale che si poteva vedere fino agli anni 50 del secolo scorso prima che incominciasse in modo preponderante la lavorazione meccanica del terreno dove le alberature confinali venivano viste come impedimento, come intralcio. Con il coinvolgimento delle istituzioni locali, del consorzio di bonifica, del mondo dell’agricoltura, il primo e vero presidio sul territorio, e con l’importante apporto del mondo dell’associazionismo locale, in particolare del CNN, di Legambiente e del mondo venatorio, Luigi ha creato le condizioni perché la natura potesse riprendersi una parte di quello spazio che gli aveva tolto l’agricoltura intensiva. In questo contesto si è evidenziato il carattere sociale di Luigi. Capace di coinvolgere, di costruire relazioni umane, di stimolare, soprattutto nei più giovani, la curiosità del conoscere che è alla base dell’agire per il bene comune. E in questo contesto c’è anche l’immagine di Luigi nonno che amava portare i nipoti a vivere l’ambiente come lui l’aveva vissuto da bambino un po’ ribelle (un poo salvadig !). Ci ha purtroppo lasciati troppo presto ma la sua opera è la più grande testimonianza di una vita spesa a piantare alberi, migliaia di alberi (alberi giusti al posto giusto), e non solo. Oggi è dunque occasione diriconoscimento. Per voi è il Professor Sala (appellativo che rifiutava) ma per noi è stato e sarà sempre l’amico Luigi che con vanga e badile “metteva a terra”, nel vero senso delle parole, la sua idea di ambientalista convinto ma pragmatico. In conclusione vogliamo esprimere: – un sincero ringraziamento a Marta Guidi, sua e nostra amica e collaboratrice, che ha redatto la candidatura a questo prestigioso riconoscimento e alla sua famiglia che ne ha dato il benestare per l’inoltro. – un rispettoso grazie alla commissione del Premio Jan Giono che ha valutato meritorio di riconoscimento il lavoro di Luigi. – ed infine un ringraziamento dal profondo del cuore alle Amministrazioni locali, a tutto il Circolo Naturalistico Novese, al mondo associativo agricolo e del volontariato, che hanno sempre supportato la grande volontà e capacità di Luigi di agire per un futuro migliore per tutti noi e per le prossime generazioni».
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