Un’indagine del Commissario Buriani su Dg e Responabile Vigilanza “decapita” Bcsm durante un’ispezione in Banca CIS. Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo? … di Enrico Lazzari – GiornaleSM

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Capitolo 7: Un’indagine del Commissario Buriani su Dg e Responabile Vigilanza “decapita” Bcsm durante un’ispezione in Banca CIS. Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo?

Le “puntate” precedenti della “serie” Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo?:

Capitolo 1: Antonella Mularoni e la “cacciata” di Caringi durante l’ispezione a Banca Partner

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Capitolo 2: Antonella Mularoni al fianco di Gatti (che oggi si vergogna di quelle azioni) nell’esercitare “ingerenze e pressioni” su Bcsm 

Capitolo 3: le azioni del governo a guida Alleanza Popolare (2008-2012) apparentemente decisive per la nascita di Banca CIS e per aver avviato la devastazione del sistema bancario sammarinese.

Capitolo 4: le misteriose dimissioni del Commissario Rita Vannucci che permisero al Giudice Alberto Buriani di diventare il magistrato più potente del Titano.

Capitolo 5: col “Mazzini” il Tribunale “spazza via” una generazione politica aprendo la strada a nuovi “potenti” che nominano Grais alla Presidenza Bcsm

Capitolo 6: San Marino. Capitolo 6: primavera 2015, una registrazione “nascosta” costringe il Generale Gentili a lasciare il comando della Gendarmeria.

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Ricordate l’ispezione del 2010 presso Banca Partner (poi “fusa” con il Credito Industriale Sammarinese  in Banca CIS) e la “cacciata” di Stefano Caringi, responsabile della Vigilianza di Bcsm che, a sua volta, scatenò le dimissioni del Presidente Biagio Bossone e del Direttore generale Luca Papi in Banca Centrale? Una vicenda trattata nel Capitolo 1 di questo ampio approfondimento che è importante ricordare prima di analizzare quanto accadde di simile nel 2015.

Lo ripercorriamo schematicamente, giusto per “rinfrescarci” la memoria:

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22 gennaio 2010, in seguito ad una richiesta di finanziamento di ultima istanza avanzata da Banca Partner (la quale poi, nel giugno 2012, acquisì il Credito Industriale Sammarinese dando vita a Banca CIS), Bcsm avvia una ispezione di Vigilanza nello stesso istituto, Banca Partner;

4 febbraio 2010, il responsabile della vigilanza di Bcsm viene cacciato dopo che nel CCR -lo scrive ilSole24Ore (edizione del 9 febbraio 2010)- AntonellaMularoni ha contribuito a tagliare i ponti con Caringi”;

9 febbraio 2010, Antonella Mularoni (Alleanza Popolare) spiega che il licenziamento di Caringi è motivato dal fatto che “la Vigilanza che non ha seguito le disposizioni” impartite.

9 febbraio 2010, Presidente e Dg di Bcsm, Bossone e Papi, si dimettono con una lettera “al veleno”.

Ma torniamo al 2015, precisamente alla primavera di quell’anno, quando Banca Centrale di San Marino programma diverse ispezioni in altrettanti istituti di credito del Titano. Fra queste ispezioni ce n’è anche una presso Banca CIS e, in quel caso, coordinare la verifica tocca a Maurizio Pappalardo, poi, nel 2017, alla sua naturale scadenza, non rinnovato nel suo incarico interno alla vigilanza.

Come accadde nel 2010 durante l’ispezione a Banca Partner, ad ispezione in corso un nuovo cataclisma si abbatte su Banca Centrale. E, questa volta, il “sisma” è di carattere giudiziario: il 3 giugno di quell’anno, Andrea Vivoli -all’epoca Responsabile del Dipartimento di Vigilanza- e Mario Giannini -Direttore Generale- ricevono un avviso di garanzia nell’ambito di un’indagine coordinata dal Commissario Alberto Buriani e incentrata  sul piano di trasferimento, da parte di un uomo d’affari ungherese, dal Giappone in Repubblica di quasi sei miliardi di dollari in buoni del Tesoro statunitensi. Secondo l’accusa l’Ispettore della Vigilanza di Banca Centrale avrebbe dovuto segnalare, cosa non fatta, l’operazione agli ispettori dell’Agenzia d’Informazione Finanziaria (AIF). Giannini e Vivoli, quindi, dal 3 giugno 2015 sono formalmente indagati per omessa segnalazione nell’ambito delle loro funzioni e, nei giorni immediatamente successivi, il secondo è protagonista di un lungo interrogatorio condotto dai Commissari Alberto Buriani e Antonella Volpinari durato, secondo le notizie dell’epoca, ben 4 ore. Convocato in Tribunale per il relativo interrogatorio anche il Direttore Generale Giannini, che, però, non rispose alle domande degli inquirenti avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Alle scontate dimissioni dei due, Giannini e Vivoli, si uniscono anche quelle del Presidente di Bcsm, Renato Clarizia (leggi qui), che vengono discusse nella seduta del 18 giugno del Consiglio Direttivo, il quale sancisce la fine dell’incarico sia del Presidente che del Direttore Generale, respingendo quelle di Vivoli che, però, viene trasferito, per certi versi “promosso”, alla Direzione del Servizio Relazioni Internazionali della stessa Bcsm.

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Pur con metodologia diverse, alla fine, nel concreto, come accadde nel 2010 (leggi qui) nel corso di una ispezione della Vigilanza in Banca CIS (nata, si ricordi, dalla fusione di Banca Partner e CIS), nel 2015 il massimo organismo di governance e vigilanza del sistema bancario e finanziario di San Marino si ritrova “decapitato” dei suoi due massimi dirigenti e del Responsabile della Vigilanza.

Ma cosa è cambiato nel contesto sammarinese dal 2010 al 2015? Una domanda, questa, a cui è importante dare precisa risposta per poter trarre sensate conclusioni, per farsi una opinione su come tutti questi eventi che abbiamo approfondito fino ad ora -e che approfondiremo in seguito- abbiano potuto avere un peso importante nel successo dei piani della cosiddetta “Cricca”, arrivata a vivere il suo momento di massimo potere (arrivò -secondo gli atti del rinvio a giudizio per associazione a delinquere ricostruiti dal Commissario della Legge Elisa Beccari) a gestire direttamente Banca Centrale) durante il governo AdessoSm, composto da Repubblica Futura (nata sulle ceneri di Ap), Ssd e Civico 10.

Tanto… Sul fronte politico, nel 2010, Alleanza Popolare appariva come in partito cardine del governo, visto che guidava le due più importanti Segreterie di Stato, Interni ed Esteri, con rispettivamente Valeria Ciavatta e Antonella Mularoni; nel 2015, invece, il partito con più potere appariva essere il PDCS e AP figurava sì in maggioranza e governo, ma con un ruolo marginale.

Sul fronte giudiziario, invece, il primo gennaio del 2014 si verificò una pressochè totale riorganizzazione degli incarichi interni al Tribunale successivi alle dimissioni del Commissario della Legge più “potente” (per competenze assegnategli), Rita Vannucci, e il subentro, in pratica nel suo ruolo simile a quello di un sostituto procuratore italiano, del Commissario Alberto Buriani, oggi già condannato in primo grado per abuso di autorità e tentata concussione ai danni della Presidente di Banca Centrale in carica, Catia Tomasetti, e rinviato a giudizio quale presunto sodale di una associazione a delinquere capeggiata da Marino Grandoni (azionista di Banca Partner e Banca CIS) e coordinata operativamente da Daniele Guidi (Dg di Banca CIS) e dal finanziere lucano Francesco Confuorti.

E questi sono fatti. Nudi e crudi. Ogni conclusione è lasciata alla capacità di analisi del singolo lettore… Come appare un fatto “nudo e crudo” la considerazione che nell’ambito della sua testimonianza giurata rilasciata dal banco dei testimoni del Processo noto come “Buriani-Celli” fece la Presidente Tomasetti: “Ogni volta che veniva disposta e avviava un’ispezione presso un certo gruppo bancario succedeva un terremoto in Banca Centrale”.

Ma torniamo a quei fatti, ovvero all‘indagine coordinata del Commissario Buiriani e del suo pool che, alla fine, abbattendosi sul Direttore Generale e sul Responsabile della Vigilanza di Bcsm (in concomitanza con una ispezione presso Banca CIS) determinò le dimissioni dei due e, forse, di conseguenza, anche quelle del Presidente.

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La vicenda, dopo il rinvio a giudizio e una condanna in primo grado, per Vivoli (poi “licenziato” nel 2016 anche dalla Direzione dei Rapporti Internazionali in cui era stato “promosso” con il rigetto delle dimissioni da Responsabile del Coordinamento di Vigilanza del 2015) e Giannini, si chiuse il 16 marzo del 2018, con la piena assoluzione in appello disposta dal Giudice David Brunelli perchè “il fatto non sussiste”, ovvero, smentendo, di fatto, l’ipotesi accusatoria che fu alla base della “decapitazione” di banca Centrale in concomitanza temporale con l’ispezione della Vigilanza in Banca CIS.

Quindi, e restiamo sui fatti, senza commentarli o interpretarli, se il terremoto abbattutosi su Bcsm nel 2010 -quando Ap aveva un ruolo centrale, nel governo- fu scatenato dalla politica, nel 2015 -con Ap sì al governo ma con un ruolo marginale- l’epicentro di questo sisma che decapitò per la seconda volta Banca Centrale appare individuabile ai Tavolucci, nella sede dell’amministrazione della Giustizia, nel Tribunale e, precisamente, nell’ufficio del Commissario Buriani.

Così, tornando al filo conduttore di questa lunga serie di approfondimenti legati fra loro da un filo logico e presentati in cronologia temporale, Repubblica Futura si è scagliata “contro” GiornaleSM -da sempre attenta alle vicende, agli intrecci (consapevoli o inconsapevoli che possano essere) fra “Cricca” e politica- per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo?

Enrico Lazzari



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