Riccione, il Museo guarda al futuro: percorsi digitali e 3d

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Un progetto che guarda al futuro, a nuovi modi per conservare, archiviare e rendere accessibile a tutti il vasto patrimonio storico, archeologico e culturale del Museo del territorio e dell’archivio storico di Riccione. È questo il progetto presentato da Riccione al bando regionale per la “Digitalizzazione del patrimonio culturale di biblioteche, archivi storici e altri istituti e luoghi della cultura”. 

Il Comune di Riccione ha candidato un progetto ambizioso che, nell’arco di tre anni, porterà a incrementare il processo di digitalizzare del proprio archivio e realizzare percorsi digitali e tattili, mappe interattive, ricostruzioni in 2D e 3D e visite virtuali alla scoperta dei documenti e dei reperti custoditi dal museo. Il processo di digitalizzazione, attraverso lo sviluppo di soluzioni multimediali, contribuirà a rendere maggiormente fruibile l’archivio storico e documentale anche a persone con disabilità. Il progetto, realizzato grazie ai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna, ha ottenuto un finanziamento di 300 mila euro. Gli allestimenti, in fase di sviluppo, saranno fruibili nella futura sede museale presso l’ex fornace Piva.

Il progetto in tre step

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Il primo step del progetto, avviato nel 2024, porterà alla digitalizzazione in 2D di 4 mila documenti dell’archivio storico del Comune di Riccione. Saranno inoltre ricostruiti digitalmente in 3D anche alcuni personaggi della storia locale che saranno impiegati come guide ai percorsi storici cittadini per scoprire le vicende legate all’autonomia della città e allo sviluppo del turismo balneare. I progetti saranno completati entro la prossima primavera ma già entro la fine dell’anno saranno presentati al pubblico alcuni materiali digitali.

Per il 2025 il progetto prevede la realizzazione di uno spazio immersivo con l’installazione di CineRiccione che farà rivivere documenti di archivio, audio e video legati ai fatti di storia e costume ambientati sulla riviera romagnola. Un tavolo interattivo presenterà invece alcune mappe storiche del territorio e indicazioni dei luoghi di ritrovamenti archeologici cittadini desunti dalla documentazione della Soprintendenza e dai quaderni di Ghirotti, già digitalizzati e utilizzati come strumento conoscitivo per la redazione della carta delle potenzialità archeologiche del Comune di Riccione a cura di Enrico Cirelli e Andrea Tirincanti. Sarà allestita anche una vetrina dedicata al Medioevo e al Castello degli Agolanti con una video animazione 3D dove fonti scritte e dati di scavo archeologico si integreranno per raccontare la storia del fortilizio e le fasi di frequentazione dal III secolo a.C. al VII d.C.

Il progetto prevede inoltre la ricostruzione in stampa in 3D del letto funebre “ferculum a partire dai frammenti conservati nel museo oltre alla digitalizzazione in 3D dei reperti archeologici del fondo museale e in 2D della seconda parte dell’archivio storico del Comune di Riccione pari a circa 6.500 documenti. 

Saranno inoltre resi disponibili all’esperienza tattile i reperti archeologici ritrovati a Riccione (miliario e tabella Domiziano) e conservati nel Museo di Rimini. Infine il secondo step del progetto porterà all’implementazione del percorso di visita ai luoghi storici e ai siti archeologici di Riccione attraverso il posizionamento di nuovi totem informativi con un testo bilingue in italiano e in inglese dotati di “beacon” per la fruizione di contenuti multimediali sui device dei visitatori e attraverso l’app adottata per la visita in museo disponibile in italiano, inglese, tedesco, francese ed ucraino.

Per quanto riguarda la valorizzazione delle modalità di fruizione, il terzo anno di progetto, che dovrebbe concludersi a giugno 2026,  porterà all’ideazione di un tour di visita multimediale e interattivo per mostrare gli spazi museali e i reperti conservati e la realizzazione del sito web del museo. Ma non solo. Si procederà anche alla rappresentazione virtuale di un rito funebre di età romana celebrato nella necropoli di San Lorenzo in Strada mentre un’installazione, dedicata alla memoria del Novecento, racconterà la storia della famiglia Matatia, deportata e sterminata nei campi di sterminio durante la seconda guerra mondiale, e di tutti gli ebrei censiti nel comune di Riccione in epoca fascista.

“Il progetto di digitalizzazione del nostro patrimonio storico e culturale non rappresenta solo un’innovazione tecnologica, ma un atto di responsabilità nei confronti della nostra identità e della nostra storia – ha commentato la vicesindaca e assessora alla Cultura, Sandra Villa -. L’archivio storico e archeologico è un tesoro inestimabile, un patrimonio che racconta le origini, le tradizioni e le evoluzioni della nostra comunità. Digitalizzando questi documenti, creando percorsi multimediali e immersivi, non solo ne garantiamo la conservazione, ma rendiamo anche più accessibile, fruibile e coinvolgente la nostra storia, a tutti e senza barriere fisiche”. 



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