Il Senato dice sì al disegno di legge Concorrenza con 77 voti a favore e 40 contrari. Un via libera che spiana la strada a una serie di interventi mirati alla modernizzazione del Paese, nel rispetto delle direttrici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Vediamo le principali novità.
Startup: nuove regole del gioco e incentivi più ricchi
Per il mondo delle startup arriva una rivoluzione normativa. Per mantenere lo status di impresa innovativa, bisognerà soddisfare almeno uno dei sei nuovi criteri, tra cui un aumento delle spese in ricerca, collaborazioni con enti pubblici o un incremento significativo dei ricavi. E dal 2025, investire in startup diventerà ancora più vantaggioso grazie a una detrazione Irpef potenziata al 65%.
La normativa cambia le regole per i fondi pensione e le casse previdenziali private: per continuare a godere di un vantaggio fiscale importante, ossia l’esenzione sulle tasse legate ai guadagni derivanti dagli investimenti (capital gain), questi enti dovranno destinare ogni anno una percentuale crescente dei loro fondi verso investimenti in venture capital, cioè nel finanziamento di imprese innovative e ad alto potenziale di crescita. Questa percentuale inizierà al 5% e salirà progressivamente fino al 10% entro il 2026.
Buoni pasto: taglio alle commissioni
Il provvedimento impone un tetto del 5% alle commissioni dei buoni pasto, bilanciando meglio i rapporti tra esercenti e fornitori di servizi. Per adeguarsi, ci sarà tempo fino a settembre 2024, quando le vecchie condizioni contrattuali cesseranno di essere applicabili.
Energia: supporto ai clienti vulnerabili
Per le famiglie più fragili arriva un nuovo pacchetto di interventi volti a facilitare l’accesso a forniture energetiche a tutele graduali. I clienti domestici vulnerabili avranno tempo fino al 30 giugno 2025 per richiedere il supporto degli operatori assegnati nelle rispettive aree, godendo di un percorso facilitato per l’accesso ai servizi essenziali.
Dehors: proroga per le concessioni
Il governo ha deciso di estendere fino al 31 dicembre 2025 le autorizzazioni e concessioni di suolo pubblico per i dehors, con l’obiettivo di garantire una maggiore continuità alle attività coinvolte. Parallelamente, i ministeri competenti, in collaborazione con gli enti locali, dovranno avviare controlli mirati per evitare occupazioni irregolari e garantire un uso corretto degli spazi pubblici. Entro i prossimi 12 mesi è previsto inoltre un decreto legislativo per riordinare l’intero settore.
Offerte pubblicitarie: stretta sulle chiamate indesiderate
Stop alle offerte pubblicitarie indesiderate che invadono le linee telefoniche. Un nuovo giro di vite prevede il monitoraggio delle pratiche commerciali scorrette e lo scambio non autorizzato di dati tra operatori. L’Agcom aggiornerà il Regolamento sulla portabilità dei numeri per rafforzare la vigilanza e redigerà una relazione annuale per tracciare i risultati delle attività di controllo.
Consumatori: più trasparenza sui prezzi
Stop ai trucchetti del packaging: chi riduce la quantità di prodotto mantenendo la stessa confezione dovrà dichiararlo chiaramente in etichetta. Questa nuova regola, valida per sei mesi dall’introduzione del prodotto, entrerà in vigore nel 2025. Nel frattempo, il Garante per la sorveglianza dei prezzi avrà più poteri per monitorare e gestire eventuali rincari ingiustificati.
Autostrade: nuovi criteri per le concessioni
Come già annunciato, le concessionarie autostradali vedranno ridotti i propri introiti: una parte dei pedaggi finirà direttamente nelle casse dello Stato. Inoltre, il rinnovo automatico dei contratti sarà bandito, lasciando spazio a gare pubbliche più trasparenti. Una svolta pensata per garantire una gestione più equa delle risorse pubbliche.
Taxi, Ncc e assicurazioni: regole più rigide e concorrenza aperta
Per arginare l’abusivismo, taxi e Ncc (noleggio con conducente) dovranno iscriversi a un registro specifico, pena sanzioni. Sul fronte delle assicurazioni, cambiano le regole per la portabilità dei dati delle scatole nere, rendendo più semplice per i clienti cambiare compagnia senza costi nascosti.
Sotto questo fronte sempre in fermento, nel frattempo c’è stato anche uno stop momentaneo per la riforma sugli Ncc: i giudici del Tar del Lazio hanno sospeso parzialmente la norma che imponeva una sosta obbligatoria di 20 minuti tra un servizio e l’altro fuori dalla rimessa, giudicandola lesiva per gli operatori del settore. Gli Ncc, che rappresentano una parte importante della mobilità privata, si sono mobilitati in 12 città italiane, denunciando le difficoltà lavorative e il rischio di aumenti dei costi per i clienti. La protesta ha visto anche la partecipazione di piattaforme come Uber, alimentando un dibattito acceso sui decreti Salvini, che mirano a regolare il settore e contrastare l’abusivismo, ma che secondo gli operatori limitano la concorrenza e l’accesso al mercato.
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