Fondo For.Te: la formazione continua e l’innovazione per affrontare le sfide del settore terziario

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Paolo Arena, presidente di Fondo For.Te

Nel contesto economico e lavorativo odierno, caratterizzato da rapidi cambiamenti tecnologici, trasformazioni organizzative e nuove competenze richieste dal mercato, la formazione continua rappresenta un pilastro fondamentale per garantire la competitività delle imprese e la crescita professionale dei lavoratori. In questo scenario, i Fondi Interprofessionali assumono un ruolo cruciale, fungendo da strumento strategico per sostenere e finanziare percorsi formativi mirati e qualificanti. La formazione continua in Italia sta vivendo un’evoluzione significativa, spinta dalla necessità di adattarsi a trasformazioni tecnologiche, digitali e ambientali.
Secondo il XXII Rapporto sulla Formazione Continua INAPP (2024), le politiche di formazione si concentrano su sfide strutturali come la transizione digitale, l’invecchiamento demografico e gli effetti post pandemici. Iniziative come il Fondo Nuove Competenze (FNC), giunta alla terza edizione, sono state implementate per sostenere lavoratori e imprese, soprattutto nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le aziende italiane stanno incrementando l’uso di strumenti digitali per la formazione. Nel 2023, il 73% delle imprese ha utilizzato piattaforme di e-learning, evidenziando una crescita rispetto al 61% del 2021. Questo ha portato a miglioramenti significativi in termini di produttività (+15%) e riduzione del turnover del personale (-10%).

Le sfide del Fondo For.Te

In tale contesto si inseriscono le attività e le strategie di sviluppo di Fondo For.Te. (Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua del terziario) che con oltre 135mila aziende aderenti e quasi 1,6 milioni di lavoratori, For.Te. si colloca ai primi posti nel panorama nazionale dei fondi interprofessionali per la formazione continua. Sono soci fondatori Confcommercio, Confetra, CGIL, CISL e UIL. Con la riconferma del Presidente Paolo Arena, la nomina del nuovo Vice Presidente Emilio Fargnoli e dei Consiglieri di Amministrazione, il Fondo si prepara per il prossimo quadriennio a nuove sfide per sostenere le imprese e lavoratori con impegno e visione strategica.

Paolo Arena, presidente di Fondo. For.Te. durante il consiglio CDA presso la sede del Fondo For.Te. Roma, 10 dicembre 2024. ANSA/Emanuele Valeri (npk)

Ne parliamo con Paolo Arena, presidente di Fondo For.Te, partendo dai dati finanziari.
I dati finanziari di oggi sono evidenti: il Fondo è passato da oltre 57,8 milioni di euro incassati nel 2021 a quasi 76,5 milioni di euro del 2023, un incremento del 30,55%. Le previsioni indicano un’ulteriore crescita, stimata in sei punti percentuali rispetto al 2023. A questi risultati finanziari si affiancano i dati di crescita registrati tra il 2021 e agosto 2024: un incremento del 5,22% delle matricole INPS, dell’8,09% delle aziende aderenti e del 9,91% dei lavoratori coinvolti. Questi numeri testimoniano un lavoro significativo, basato su semplificazione, personalizzazione degli strumenti per le aziende e misurazione delle performance dei soggetti erogatori della formazione. Tali interventi hanno reso la gestione del Fondo più efficiente e inclusiva, con l’obiettivo primario di facilitare l’accesso delle aziende alle opportunità offerte da For.Te. e promuovere la cultura della formazione come leva essenziale per la crescita personale e professionale dei lavoratori.
Un ulteriore segnale positivo emerge dai Piani formativi finanziati: nel triennio 2021/2023 tra avvisi Generalisti, Speciali e Fondo Nuove Competenze sono stati finanziati 2.450 Piani per oltre 185 milioni di euro, e a valere sui Conti Individuali e di Gruppo, fino ad oggi, dal 2021 sono stati finanziati 1326 Piani per un valore complessivo superiore a 84 milioni di euro. Sempre sul fronte degli Avvisi, lo strumento che ha convinto sempre più le aziende di piccole dimensioni, è stato il nuovo Catalogo Voucher. Il Fondo ha erogato ad oggi oltre 17mila Voucher individuali per un totale di oltre 9 milioni e 800mila euro. Infine, nel solo 2024 fino alla data odierna, oltre ai Voucher, sono stati finanziati 163 Piani per un totale di finanziamenti concessi pari a quasi 10 milioni di euro.

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Quali sono stati i principali interventi adottati dal Fondo per favorire la partecipazione delle aziende?
Gli interventi di questi ultimi quattro anni di consiliatura sono stati notevoli, hanno contribuito, come già evidenziato, a rendere il Fondo più accessibile, attrattivo e allineato ai fabbisogni delle aziende, consolidandone il ruolo come gestore attivo della formazione continua. Tra i principali ricordo: 1. l’Adozione delle Unità di Costo Standard, che rientrano nella strategia da sempre perseguita della semplificazione e della riduzione delle complessità procedurali. 2. La Revisione degli Avvisi in base alle dimensioni delle aziende e la possibilità di inserire anche dopo l’approvazione dei Piani le aziende beneficiarie, scelta importante per rispondere tempestivamente ai fabbisogni delle aziende e dei lavoratori. 3. L’incremento dei Conti individuali e di Gruppo, con l’aumento al 90% della percentuale riconosciuta alle medie e grandi imprese. 4. Non ultimo, e di rilevante importanza, l’introduzione del Catalogo Voucher per le aziende di piccole dimensioni. 5. Il forum nazionale sulla formazione continua, un format unico, che nelle due edizioni di Cernobbio e di Sorrento ha visto alternarsi autorevoli voci nazionali ed internazionali sui principali temi della formazione e del lavoro.

Come si è mosso il Fondo nell’ambito dell’innovazione di processo e tecnologica per migliorare la qualità e l’efficienza dei propri interventi?
Innanzitutto mi preme sottolineare che il Fondo ha perseguito in questi anni l’efficienza, la semplificazione e soprattutto la necessità di creare un ponte tra formazione e occupazione per la costruzione di una società più inclusiva e orientata allo sviluppo continuo. Una formazione, quindi, accessibile e utile. Ne è una testimonianza l’aver affrontato per primi il tema della messa in trasparenza delle competenze conseguite dai lavoratori e il rilascio di attestazioni digitali; un intervento lungimirante alla luce del recente decreto del Ministero del Lavoro. Sempre in termini di competenze annunciamo che For.Te. ha aderito alla Terza edizione del Fondo Nuove Competenze. Il relativo Avviso per la concessione di finanziamenti a supporto delle attività formative sarà pubblicato entro il mese di gennaio 2025. Sotto il profilo tecnologico, abbiamo investito notevolmente sullo sviluppo di piattaforme digitali per la presentazione, gestione e rendicontazione dei Piani formativi. Interventi che hanno riscosso consensi e gradimenti da parte degli utilizzatori esterni, che saranno ulteriormente implementati entro la fine del 2024, con il rilascio della nuova piattaforma destinata alle aziende titolari di Conti Individuali e di Gruppo.

Quali sono le principali sfide per i prossimi anni?
Il rinnovato Consiglio di Amministrazione, rappresentativo dei diversi settori e territori. Insieme al Vice Presidente neo-eletto Emilio Fargnoli e ai Consiglieri ereditiamo i risultati conseguiti in questi anni, un patrimonio prezioso che ci impegna nel prossimo quadriennio a fare ancora di più. In un’epoca di transizione digitale e green, la formazione continua si rivela uno strumento indispensabile nell’adozione di nuovi modelli produttivi e per accompagnare i lavoratori verso un futuro professionale più inclusivo e sostenibile.



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