“Il restyling del lungomare crea problemi e disagi” (Foto) – Sanremonews.it

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“Come ormai è risaputo, l’amministrazione di Bordighera ha messo in atto un progetto di restyling del lungomare non curandosi dei moltissimi pareri contrari che la popolazione ha gridato a gran voce ed espresso in più sedi. Facendoci carico dei dubbi della maggior parte dei cittadini, obbligati a subire gli effetti di questo progetto, reputiamo opportuno approfondire l’argomento al fine di chiarirne ogni aspetto e rendere soddisfazione a tutti quelli che, ancora oggi, si reputano danneggiati o preoccupati dalla realizzazione di quest’opera imposta dall’attuale amministrazione” – dice il circolo Movimento Indipendenza di Bordighera, costituitosi il 18 settembre scorso, che, come terzo intervento, il 5 dicembre ha inviato una relazione dettagliata al sindaco Vittorio Ingenito riguardo alle problematiche causate dai lavori realizzati sul Lungomare Argentina.

Dopo la lettera sull’applicazione molto restrittiva del regolamento che disciplina il comportamento dei proprietari dei cani sul suolo cittadino e la relazione sulle problematiche che potrebbero sorgere con la creazione di un’isola pedonale in via Vittorio Emanuele, nel tratto compreso tra la chiesa di Terrasanta e il cinema Zeni, oltre alla conseguente modifica della viabilità, il Movimento Indipendenza torna alla carica:Prima di esporre l’elenco di errori, talvolta anche banali, con i quali è stato realizzato il primo tratto di passeggiata a mare, è senza dubbio necessario sottolineare la mancanza di logica di questa scelta, che ha reputato opportuno preferire il nuovo tratto di lungomare (ripiastrellato con palme inserite forzatamente nel cemento, impiegando spese e risorse di grande entità e generando enormi disagi alla popolazione e ai turisti anche in periodo estivo), a un lungomare storico (invidiato e ammirato da molti per la sua unicità, ricco di fontane e panchine all’ombra orientate verso il mare e soprattutto, a costo zero, perché realizzati decenni or sono)” – afferma il Movimento Indipendenza.

“Innanzitutto, il primo tratto di restyling del lungomare è stato realizzato in un periodo non compatibile con le esigenze turistiche e, come già detto, ha creato non pochi problemi al turismo primaverile ed estivo, a causa della presenza di cantieri che hanno generato disagi sia alle attività site nel luogo in oggetto, sia ai turisti, che ben poco hanno trovato del tanto amato clima vacanziero che Bordighera è solita offrire in quei periodi (non dimentichiamoci che la nostra città vive di turismo). Purtroppo, le cose non cambieranno il prossimo anno in quanto sì prevede la realizzazione del secondo lotto ancora nel periodo primaverile ed estivo”- dichiara il Movimento Indipendenza – “L’amministrazione obbliga la popolazione a subire questi disagi per lavori da considerarsi altamente superflui e assolutamente non necessari, utilizzando come giustificazione la gestione dei fondi statali ed europei, destinati a questa tipologia di lavori. Occorre ricordare che i fondi, dovrebbero servire a migliorare la qualità di un ambiente, realizzare opere prioritarie e non generare problemi e disagi”.

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Il ‘prezzo da pagare’ a causa di questo progetto si evince oltre che nei disagi sopra citati, anche nelle opere incompiute che esso ha comportato, quali: una pista ciclabile che è e sarà inutilizzabile per anni, date le sue continue interruzioni lineari, che rimangono in attesa di ultimazione” – sottolinea il Movimento Indipendenza –  “In aggiunta a ciò, reputiamo che sia d’obbligo considerare che, al fine di realizzare questo ‘inizio’ di pista ciclabile a cantiere incompiuto, sono stati soppressi definitivamente centinaia di parcheggi sostituiti con tratti di corsie ciclabili inutilizzati. Di fatto, qualora un giorno questa ciclabile fosse finalmente compiuta, il suo prezzo sarà quantificabile in anni di attesa trascorsi in auto a cercare un parcheggio inesistente, perché sostituito da spazi dedicati a nulla di concreto. Si potrebbe pensare che i parcheggi, quantomeno alcuni, siano stati recuperati in altri siti, tuttavia c’è da sottolineare che non solo non è stato recuperato il numero dei posti auto soppressi ma per tale recupero sembra siano stati impiegati denaro e risorse che, presumibilmente appartenevano alle casse comunali e non più a quelle statali ed europee”.

“Come se tutto ciò non fosse abbastanza, orientiamo ora la nostra attenzione sull’effettivo ‘modus operandi’ con il quale questo progetto è stato concretizzato” – mette in risalto – “Il nuovo tratto di lungomare è stato realizzato con mattonelle autobloccanti di qualità ben poco adatta all’usura costante. Infatti, come già ben visibile da molteplici macchie indelebili, questa tipologia di materiale, presenta molta porosità, per cui tali mattonelle risultano estremamente assorbenti e, quindi, pressoché impossibili da lavare. Inoltre, facendo riferimento a semplici nozioni di chimica di base, facciamo presente che gli acidi semplici come quelli contenuti ad esempio in bibite e gelati, possono causare danni irreparabili a quei tipi di materiali assorbenti, i quali, anche se costituiti solo in parte da carbonato di calcio (come il marmo di pietra comune), tendono a disgregarsi al contatto con tali sostanze. Basti pensare che, come insegnano anche i classici esperimenti realizzati in alcune scuole, il marmo comune, se non impermeabilizzato, può letteralmente ‘friggere’ e sciogliersi in pochi istanti a contatto con qualche semplice goccia di limone”.

“Veniamo alla posa e messa in opera del nuovo pavimento. Come reso noto anche dai consiglieri di opposizione, nell’ultimo consiglio comunale, esiste un metodo preciso e ufficiale di posa degli autobloccanti, dettato da disposizioni di esperti del settore e noto a tutti gli addetti ai lavori. Questo metodo garantisce la miglior qualità di messa in opera di tali materiali con fondi adeguati sia alla resistenza nel tempo del pavimento, sia alla sua stessa omogeneità superficiale” – evidenzia – “Da quanto ci è dato di comprendere, pare che tali direttive non siano state adottate, come dimostra il gran numero di mattonelle sconnesse e ‘fuori bolla’, che generano imperfezioni su tutto il piano calpestabile, ricco di sconnessioni tra una fuga e l’altra. Le crepe da rottura di alcune piastrelle, inoltre, attestano la validità di questa teoria, a quanto pare, applicata anche in piazza della stazione (ripiastrellata con lo stesso metodo e per volontà della stessa amministrazione), che presenta le medesime imperfezioni, destinate ad aumentare con l’usura. Per ultimo, occorre evidenziare che questa messa in opera presenta irregolarità e mancata cura nei dettagli, visibili soprattutto nei punti di giunzione con i tombini e dei vari tagli irregolari e frastagliati, che delimitano i margini laterali di tutta l’opera”.

“Inoltre, ai furgoni del mercato del giovedì è stato impedito di rientrare nei posti a cui appartengono da decenni, anche dopo la fine dei lavori, presumibilmente per non aggravare, per questioni di peso elevato e usura, i difetti strutturali ed estetici, già presenti nella nuova pavimentazione. Il che rappresenta, non solo una ritrattazione delle promesse di rientro da parte del sindaco verso gli ambulanti ma anche un prezzo da pagare, in entrate economiche e prestigio, da parte dì questi ultimi, a causa di un progetto eseguito male che ha come unici responsabili sia l’amministrazione che la ditta appaltatrice” – accentua – “Il mercato storico del giovedì è stato spostato verso est e, con la realizzazione dell’imminente nuovo lotto di restyling del lungomare, rischia un ulteriore migrazione verso i confini con Vallecrosia, se non addirittura un cambio di destinazione in altri luoghi siti nel comune bordigotto. Attualmente gli ambulanti lamentano anche difficoltà nel posteggiare i propri furgoni, nelle zone retrostanti alle nuove postazioni commerciali per via dell’istallazione di paletti delimitanti la via pedonale da quella carrabile ubicati, erroneamente, in posizioni incompatibili con i posteggi assegnati. La zona in questione riguarda il tratto di lungomare, reso a doppio senso a causa della realizzazione della pista ciclabile incompiuta, che va dal Kursaal fino alla zona detta ‘I pennoni'”.

“Per concludere, ci facciamo portavoce delle opinioni, dei dubbi e delle preoccupazioni di molti cittadini che hanno segnalato un’assoluta assenza di confronti con l’Amministrazione, anche in occasione di una manifestazione pacifica per chiarire i dubbi sulla realizzazione di tale progetto. Questo incontro ha visto la presenza di un gran numero di cittadini, compresi alcuni membri dell’opposizione comunale e di Italia Nostra” – fa notare – “Realizzazione di sedute in muratura ubicate in pieno sole e con spalle al mare, in sostituzione delle comode panchine precedenti rivolte verso il mare. Enormi dubbi sull’eventuale progetto, riguardante il secondo lotto, sui materiali che presumibilmente verranno utilizzati, sulle discutibili modalità di messa in opera e, infine, sulla realizzazione della pista ciclabile che potrebbe prendere forme zigzaganti, passando addirittura davanti a bar e ristoranti, intrecciandosi a intermittenza con i passaggi pedonali creando pericoli per l’incolumità dei pedoni”.

“Piantumazione di palme potenzialmente sofferenti, con radici piantate di fatto nel cemento e con poca distanza dal salino marino. Le piante richiedono manutenzione costante per la loro sopravvivenza e, quindi, ulteriori spese. Sul suolo bordigotto attualmente insistono già molti esemplari di palme e piante di vario genere poco o per nulla curate” – marca – “Vi è dispiacere per l’eventuale abbattimento di piane storiche come i pitosfori siti sul lungomare da oltre 50 anni per fare spazio alla realizzazione di progetti mal ponderati. I cattivi odori che si sentono, in alcuni periodi dell’anno sulla passeggiata, dimostrano che la situazione fognaria del lungomare stesso necessita di urgente manutenzione, quindi, la probabilità di interventi su di essa potrebbe riguardare il prossimo futuro andando inevitabilmente a rompere e intaccare anche queste opere di nuova realizzazione”.

“Ultimamente sono state installate nuove sedute, posizionate sul lato mare, tra una palma e l’altra. Questo nuovissimo arredo urbano, a detta di molti, urta l’aspetto estetico che il lungomare ha sempre rivestito dato il tipo di modernità poco consona al luogo. Tali sedute, più che l’aspetto di panchine, hanno la forma di lettini sdraio e, data la loro posizione, obbligano a stare in pieno sole, perché non sufficientemente riparate dall’ombra degli alberi” – rileva – “Inoltre, sono state aggiunte di recente panchine all’ombra non congrue, a nostro parere, con l’aspetto e lo stile che ha sempre rappresentato il nostro lungomare. Tale ubicazione potrebbe confermare, ancora una volta, l’impossibilità da parte degli ambulanti di tomare nelle loro storiche postazioni, perché occupate definitivamente da queste nuove ‘panchine a lettino’. Non ultima, nella classifica delle inadeguatezze, facciamo presente che l’aspetto superficiale delle nuove sedute in questione presenta imperfezioni estetiche, non congrue al notevole costo impiegato per l’acquisto delle stesse. Infatti, il legno con cui sono state fabbricate, anche se presumibilmente riciclato, si presenta usurato e poco adatto alla definizione di ‘legno rinnovato’”.





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