C’è un CSV in Italia che negli anni (dal 1998 al 2021) ha realizzato iniziative eccezionali, uniche e irripetibili.
Che ha aggregato migliaia di volontari e centinaia di associazioni, trasversali, di diverse appartenenze.
Che ha vinto sfide importanti e che ha creato animazione in tutto il territorio della Sardegna e non solo.
Che ha creato rete tra volontari, associazioni, istituzioni, pubbliche e private.
Che non ha mai ostentato appartenenze e che ha rifiutato gli appetiti di chi voleva mettere le mani addosso anche al volontariato.
Un CSV ispirato dallo slogan-programma “Volontari per Volontari”, nella logica di una autogestione (sostenuta fino al 2017 dalle leggi faticosamente conquistate) che ha permesso ai volontari di essere “padroni a casa loro”. Di imparare e pretendere di poter esprimere le proprie proposte e richieste a favore di una società poco attrezzata ad ascoltare chi vive in prima fila le istanze di chi fa più fatica e i desideri di chi vorrebbe spingere più in alto i confini della civile e sostenibile convivenza.
Un volontariato non fatto di manovalanza a basso costo. O, peggio, di lavoro in nero, con piccoli e grandi sotterfugi che consentono di “imbrogliare” senza apparentemente imbrogliare. Un Volontariato non piegato e ingessato nella gestione, di servizi pesanti e diversamente gestibili. Un Volontariato libero e responsabile, non costretto in un sistema dove da sempre “chi paga comanda”. Un volontariato confuso in un terzo settore dove sembrano costrette a convivere anime diverse, dove sembrano prevalere per lo più quelle aspiranti a “fare affari” piuttosto che a cambiare la società. Un Volontariato talvolta succube a pezzi di politica (e a politici) che ne sfruttano più la capacità di consenso che quella di cambiamento.
No. Nonostante questo in questo Paese esiste e continua egregiamente la sua opera un volontariato serio, maturo, consapevole delle proprie scelte. Capace di denuncia e di proposta. Capace di sogno e di visione. Capace di corretta interlocuzione con Istituzioni e cittadini. Appassionato e motivato. In grado di distinguere sempre di più chi volontario lo è per davvero e chi si proclama volontario per abitudine o all’occorrenza. In grado soprattutto di coinvolgere tanti cittadini, spesso sempre più delusi da politica e istituzioni più affaristiche che welfaristiche.
Un volontariato serio esiste, in questo Paese. E non ha bisogno nè di patenti nè di riconoscimenti. Esiste!
E’ il volontariato che apre tutti i giorni nuove frontiere, che non si accontenta, che non si vende e non si fa comprare. Che va avanti spinto dalle sue profonde motivazioni e dal desiderio di sfondare i muri di chi lo vuole prigioniero, al traino di chi paga, comanda e decide per esso.
Una parte di questo volontariato è presente, opera e agisce anche nella nostra Sardegna. Sono le centinaia di associazioni e migliaia di volontari uniti nel CSV Sardegna Solidale ODV. Uniti per scelta, non per interesse. Non adescati da soldi che devono essere utilizzati per far crescere il volontariato, non per renderlo schiavo. Un volontariato che non vive all’ombra e sotto la protezione di alcun politico nè di alcuna cassaforte. E che per questo non trova spazio nell’ascolto da parte di chi ha quel tipo di potere istituzionale nè spazio in quella informazione che risponde a logiche totalmente altre.
E’ il volontariato capace di R-Esistere! Di continuare nella sua strada non cedendo ai lusinghieri di turno. R-Esistendo a un sistema diversamente destinato ad inglobare tutto, a decidere per tutti, a travolgere e cancellare – ad ogni costo e con ogni mezzo, anche illegale – chi non si adegua.
Il CSV Sardegna Solidale ODV è oggi l’unico CSV i Italia totalmente gestito da volontari. Impegnato nei servizi e nelle attività di animazione e di promozione della cultura della solidarietà e della scelta di essere volontari. Con risorse proprie. Impegnato anche in contenziosi giudiziari (amministrativi e penali) per difendere legalità, verità e giustizia.
Per difendere il diritto dei volontari ad autogestirsi e non lasciar travolgere la propria idealità e la propria storia da chi paga e comanda o da chi comanda perchè interpreta ancora la politica come luogo di comando.
Cittadini responsabili non sudditi. Che ancora oggi continuano ad operare – spesso in silenzio – nelle nostre piccole e grandi comunità per costruire bene comune, per ampliare la partecipazione, per contagiare altri cittadini con la propria passione e la propria azione. Libera e gratuita.
Una bella sfida. R-Esistiamo!
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