Smog, il nuovo piano per Torino. Dal 2025 stop diesel Euro 5 e bus gratis agli under 26, verso il 2050 a zero emissioni

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di
Paolo Morelli

La Regione vara una serie di aggiornamenti rispetto al piano già esistente, con una dotazione economica di 4 miliardi di euro, di cui già 2,8 «operativi». L’Arpa: «LA situazione è migliorata»

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«Affrontare la transizione ecologica con metodo scientifico». Sono parole di Alberto Cirio, presidente della Regione, pronunciate all’approvazione del nuovo piano sulla qualità dell’aria in Consiglio regionale. Il pacchetto include una serie di aggiornamenti rispetto al piano già esistente, con una cospicua dotazione economica di 4 miliardi di euro, di cui già 2,8 «operativi».

Il piano si articola su quattro settori con due diversi orizzonti temporali, il 2025 e il 2030. Il primo è «mobilità e aree urbane» e prevede azioni per favorire l’uso dei trasporti pubblici, oltre alla sostituzione di bus e treni e alla riduzione dei veicoli inquinanti. Un esempio: la tessera per i trasporti gratuiti dedicata agli studenti under 26 sarà estesa a tutte le città universitarie del Piemonte (che dovranno scegliere di aderire) e non più «confinata» a Torino. 




















































Stop agli Euro 5

Dal 1° ottobre 2025 – ma questa è una norma nazionale – saranno fermati i diesel Euro 5 nei comuni con più di 30 mila abitanti. L’altro ambito di intervento del piano riguarda la transizione da combustibili fossili a fonti rinnovabili con la sostituzione dei vecchi sistemi di riscaldamento con impianti a biomasse. Si attendono incentivi per la sostituzione delle vecchie stufe e contributi per la manutenzione.

Si tratta di interventi che, messi insieme, puntano alla riduzione delle emissioni per rientrare nei nuovi parametri europei sulla qualità dell’aria. Il termine ultimo è il 2030 ma gli Stati possono chiedere proroghe – cosa che Fratelli d’Italia, all’approvazione del piano sulla qualità dell’aria in Piemonte, ha già chiesto di verificare con il governo – con l’intento di arrivare a emissioni zero entro il 2050.

L’Aria va meglio

Obiettivi ambiziosi, certo, ma la qualità dell’aria in Piemonte, stando alle rilevazioni Arpa diffuse a ottobre, è già migliorata per quanto riguarda le polveri sottili e le giornate di sforamento dei limiti. Sui buoni risultati ottenuti, tuttavia, hanno influito anche alcune favorevoli condizioni meteorologiche.

«I dati ci indicano che la situazione è migliorata – commenta Secondo Barbero, direttore di Arpa Piemonte – e che alcuni inquinanti storici non sono più un problema, mentre per altri ci avviciniamo agli obiettivi. Il piano varato dal Consiglio regionale intende integrare il lavoro con misure maggiori. Non è ancora sufficiente, tant’è che ha come orizzonte temporale il 2030, ma il percorso avviato consentirà di aumentare la qualità dell’aria».

Gli altri due settori di intervento sono probabilmente i più complessi: attività produttive e agricoltura. Sono ambiti dai quali arrivano emissioni di ammoniaca (soprattutto dalla zootecnia) e anidride carbonica, ma sono anche settori molto variegati dove sovente l’ammodernamento si scarica sulle spalle dei singoli. 

«Tutto può migliorare attraverso una serie integrata di misure che richiedono finanziamenti importanti – aggiunge Barbero – e c’è anche la necessità, da parte di tutti, di dare un contributo nell’ambito delle attività ordinarie, come lo spostamento casa-lavoro sui mezzi pubblici o il riscaldamento delle case con efficientamenti energetici. Il percorso è lungo ma il nuovo piano tocca tutti».

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