Centrale Santa Barbara, com’era nel 1958: la famiglia Saccenti dona dipinto di Silvio Pucci

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La centrale di Santa Barbara si arricchisce del proprio passato, che ne attualizza la memoria con un’iniziativa sotto Natale davvero speciale: la famiglia Saccenti – nella persona di Paolo Saccenti, figlio di Giuliano Saccenti che fu capo centrale a Santa Barbara, proprio quando l’impianto termoelettrico a bocca di miniera, alimentato a lignite, fu messo in servizio per la prima volta – ha infatti donato alla centrale Enel di Santa Barbara un quadro, che apparteneva a Giuliano, dipinto da Silvio Pucci, importante pittore del ‘900 nato a Pistoia nel 1892 e morto a Firenze nel 1961, e raffigurante proprio la centrale ai suoi albori, quando iniziò l’attività nel 1958.

La consegna ufficiale si è tenuta non a caso presso l’ex Sala Quadri della vecchia centrale, che poi negli anni è stata sostituita dal nuovo e moderno impianto attuale a ciclo combinato, oggi ristrutturata e adibita a sala per eventi e iniziative con elementi di archeologia industriale dal grande fascino.

La giornata, intitolata “Torna a Santa Barbara il dipinto di Silvio Pucci”, ha visto gli interventi di Paolo Tartaglia, responsabile Enel siti produttivi Santa Barbara e Pietrafitta, di Paolo Saccenti, nonché del ricercatore di storia dell’arte Marcello Bossini, che ha illustrato il dipinto e la pittura di Silvio Pucci, e di Alessandro Gambassi, ricercatore di storia locale che ha tracciato un excursus sulla centrale di Santa Barbara. Al termine del convegno, moderato dal referente comunicazione Enel Toscana e Umbria Riccardo Clementi, si è svolta la consegna ufficiale del quadro a Tartaglia e al team dell’impianto da parte di Paolo Saccenti, giunto da Monza con la moglie per reincontrare un pezzo della sua infanzia e dei luoghi in cui ha trascorso la fanciullezza. Presenti anche Don Francesco Rosi, parroco di Santa Barbara, di S. Cristina a Meleto e di S. Cipriano in Avane, e di Enzo Severini, presidente Anse (Associazione Seniores Enel) Toscana e Umbria, oltre a numerosi ex colleghi Enel e capi centrale succedutisi nel corso degli anni.

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Il dipinto, olio su tela di dimensioni 70 x 90, è di grande pregio artistico e ritrae la centrale proprio all’inizio della sua epopea legata al passaggio all’estrazione a cielo aperto di lignite, dal momento che la data di realizzazione da parte di Pucci è il 1958, anno stesso dell’inaugurazione dell’impianto termoelettrico.

“Nel suo affascinante percorso evolutivo – ha detto Paolo Tartaglia per Enel – la centrale di Santa Barbara rappresenta un simbolo del Valdarno, nel solco di una storia di ingegno, lavoro e umanità. Per questo, quando ci è stata proposta la donazione di questo dipinto che la rappresenta, con l’autorevole firma del pittore Pucci, abbiamo gradito molto e io stesso, come responsabile del sito produttivo, mi attiverò per valorizzarlo al meglio. Sii tratta di un’ulteriore opportunità per la centrale di Santa Barbara di creare valore in dialogo con le istituzioni, con il tessuto associativo e con la cittadinanza tutta, nell’ambito di un cammino comune che da anni ci vede recuperare luoghi storici. Un grazie speciale, quindi, alla famiglia Saccenti e a quanti collaborato alla realizzazione di questa bella iniziativa”.

Cenni sul pittore: Silvio Pucci nasce a Pistoia nel 1892. Studia alla Scuola Professionale di Firenze uscendo con l’abilitazione all’insegnamento. Inizia a eseguire varie opere di decorazione ad affresco. Dopo aver partecipato alla Prima guerra mondiale, diviene un attivo pittore iniziando così la sua carriera artistica. Appartiene alla “Giovane avanguardia fiorentina”; tuttavia le sue prime esposizioni lo vedono a fianco di artisti pistoiesi nelle varie mostre provinciali e interprovinciali. Divenuto paesaggista di chiara fama, nel 1921 partecipa alla sua prima mostra importante: la “I Biennale Romana”. Negli anni lo troviamo poi esporre in varie mostre di grande rilievo e le sue opere vengono esportate a Madrid, Nizza, Zurigo, Parigi, Buenos Aires, Montevideo e in altre città. La sua attività espositiva continua per anni e nel secondo dopoguerra la sua fama è ormai nota a livello nazionale e internazionale. Nel 1952 il volume “Pittori Toscani del Novecento” di Luigi M. Personé tratta ampiamente il Pucci con ampie note positive. Nel 1958 dipinge il quadro che ha per soggetto la Centrale di Santa Barbara. Silvio Pucci muore nel 1961. Le sue opere si trovano in vari musei e in molte collezioni private.

La centrale di Santa Barbara: La lignite è stata estratta industrialmente a partire dal XIX secolo; già negli anni ’30 del ‘900 fu realizzata una prima centrale termoelettrica alimentata a lignite, distrutta al passaggio del fronte durante la II Guerra mondiale. Alla metà degli anni ’50 fu ricostruita la centrale termoelettrica di S. Barbara, che entrò in esercizio nel 1958: per alimentarla fu avviata la coltivazione a cielo aperto con moderne macchine di scavo. Dopo il 1994, quando l’attività con la lignite è cessata, le due unità termoelettriche della centrale hanno proseguito l’esercizio alimentate ad olio combustibile fino all’entrata in servizio, nel 2006, di una nuova unità a ciclo combinato, tuttora in funzione, costruita secondo i migliori standard ambientali e alimentata a gas naturale, per una potenza complessiva di 392 MW.



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