Nati per ridurre le disuguaglianze tra i territori dell’Unione europea garantendo a cittadini e imprese l’accesso alle stesse opportunità, i fondi di coesione si sono dimostrati anche ottimi strumenti di investimento, soprattutto per le aziende che sono alla ricerca di finanziamenti per sviluppare nuovi progetti, nell’ambito di strategie di crescita a misura dei territori e delle loro esigenze.
D’altro canto, anche le politiche nazionali dovrebbero accompagnare queste iniziative con una visione a lungo termine nell’ambito di investimenti strutturali su lavoro, pubblica amministrazione, scuola e via dicendo. Altrimenti c’è il rischio. per i territori europei, di non crescere e di non crescere in modo coeso, con il risultato di sprecare le ingenti risorse finanziarie che l’Europa destina allo sviluppo equo.
Navi in cantiere
I fondi di coesione vanno quindi valorizzati in una visione territoriale, o mirata ai luoghi, perché si trasformino in un’opportunità di crescita per le piccole e medie imprese (Pmi) e le start-up.
È il caso, per esempio, di “Cantiere delle Marche”, un progetto sulla nautica da diporto finanziato nell’ambito del Programma operativo regionale (Por) Marche 2014-2020 dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), con circa un milione di euro. Il progetto, che si è concluso a giugno 2023, ha riunito ad Ancona cinque imprese che cooperano con istituti di ricerca e un’impresa beneficiaria di un sostegno per introdurre prodotti innovativi.
I fondi sono serviti, in questo caso, a supportare la cooperazione tra designer, capitani di nave e operai specializzati, con l’obiettivo di sviluppare nuovi prodotti. Grazie all’iniziativa, cioè, alcune filiere marchigiane di eccellenza, impegnate per esempio nella produzione di mobili per casa e ufficio, hanno deciso di diversificare per investire in nuove attività produttive dedicate alla nautica e sviluppare nuove tipologie di arredo per l’esterno delle imbarcazioni da diporto. Valorizzando in questo modo le competenze per sviluppare un prodotto per le abitazioni, gli hotel e gli uffici in un ambito altro come la nautica.
Tecnologie innovative
Tra i risultati della cooperazione c’è anche la creazione di una piattaforma di poppa innovativa che ha coinvolto imprese attive nell’ambito della meccanica industriale e dell’engineering, ambiti in cui nelle Marche sono presenti molte piccole aziende che operano all’interno di un settore individuato per la strategia di specializzazione intelligente della Regione Marche.
Le strategie di specializzazione intelligente (S3) nascono all’interno di un’iniziativa comunitaria volta a individuare le priorità di investimento in ricerca, sviluppo di un territorio per costruire percorsi di crescita sostenibile nel medio e lungo termine. L’individuazione delle priorità è affidata alla cooperazione tra settore pubblico e settore privato, e coinvolge gli imprenditori in grado di combinare la conoscenza scientifica, tecnologica ed ingegneristica con la conoscenza del mercato.
In terra di Sicilia
Un altro progetto finanziato con i fondi di coesione riguarda la lavorazione e la trasformazione della carruba. La campagna siciliana, in particolare le province di Ragusa e Siracusa, è ricca di alberi di carrubo, un alimento dalle straordinarie proprietà che ne fanno un superfood.
La carruba è un legume povero di grassi e privo di glutine, ma ricco di fibre, di proteine, di sali minerali e di vitamine. La sua riscoperta passa anche attraverso l’azione di aziende come l’Industria Lavorazione Carrube (Ilcar), nata nel 2001 e guidata oggi dalla terza generazione di famiglia. Nel corso del 2021 Ilcar ha inaugurato una nuova linea produttiva, che permette di ottenere farine da semi di carruba grazie a un processo termomeccanico che non altera le eccellenti proprietà del seme. Il prodotto innovativo è un ottimo addensante, stabilizzante, emulsionante e un additivo alimentare solubile a caldo, ma senza glutine e allergeni.
Il progetto è stato finanziato dalle politiche di coesione, nell’ambito di un bando per investimenti innovativi del Programma operativo nazionale (Pon) del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), Imprese e Competitività 2014-2020.
Start up con Invitalia
Tra i fondi di coesione destinati alle piccole imprese, il programma nazionale Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale ha incrementato le risorse assegnate all’intervento Smart&Start Italia, gestito da Invitalia (l’agenzia pubblica per la promozione degli investimenti), destinando 100 milioni di euro per rafforzare il sostegno alla nascita e crescita di start-up innovative.
Tra i progetti finanziati da Invitalia con Smart&Start Italia, c’è per esempio quello di Hypex che propone un nuovo modello di comunicazione visiva. La software house pugliese, di cui è fondatore e Ceo Riccardo Boccuzzi, progetta e realizza video interattivi, che consentono, cioè, agli utenti di intervenire sulla storia attraverso microfoni, gps, telecamera e touch screen.
Serenis Health è invece una startup innovativa che ha creato una piattaforma che offre la possibilità di poter fare online, in videochiamata, le sedute di psicoterapia, solo con psicoterapeuti altamente qualificati, figure che superano un processo di selezione a numero chiuso, vagliate da un ente indipendente. Il progetto è stato sostenuto Invitalia, e utilizza un algoritmo di AI e Machine Learning per proporre, tra i molti psicoterapeuti disponibili, lo specialista più idoneo in seguito a una profilazione iniziale gratuita e non impegnativa dell’utente interessato.
Titan4 è invece una startup nata a Roma nel 2017 con l’obiettivo di fornire strumenti innovativi nel campo dell’osservazione del pianeta Terra, riducendo la complessità e il costo dell’elaborazione dei dati satellitari. L’azienda offre un servizio di monitoraggio satellitare radar che permette di rilevare movimenti millimetrici del suolo terrestre indispensabili per la manutenzione di infrastrutture civili e per il monitoraggio dei rischi dovuti a fenomeni idrogeologici. Grazie all’incentivo Smart&Start Italia, con un finanziamento agevolato concesso da Invitalia per quasi 250 mila euro, Titan4 è potuta entrare a far parte delle startup più innovative.
Questo contenuto giornalistico fa parte del progetto “#CoesioneItalia. L’Europa vicina”, che è finanziato dall’Unione europea. I punti di vista e le opinioni espresse sono tuttavia esclusivamente quelli dell’autore e non riflettono necessariamente quelli dell’Ue. Né l’Ue né l’autorità che eroga il finanziamento possono essere ritenute responsabili per tali opinioni.
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