Ztl durante tutte le partite, 50mila posti e investimento di 400 milioni

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Quattro pagine: è la lettera che il patron biancoceleste, il senatore Claudio Lotito, ha depositato ieri pomeriggio in Campidoglio e che contiene, almeno in questa prima fase, gli elementi di base del progetto della Lazio sul Flaminio. 

I DETTAGLI

Tre anni di lavori, con la possibile apertura per il 2028; 392 milioni di euro (più Iva) l’investimento; 50mila posti e una specie di nuova Ztl, una “Ztl Ss Lazio”, da attivare 3 ore prima di una partita per “isolare” dalle macchine private lo stadio. Cambiano, dunque, in aumento i costi dell’impianto che passano dai 250 milioni ipotizzati nella prima visita, quella del 9 luglio scorso, in Campidoglio, si sale a 400 di oggi. 

ZTL

Cambia radicalmente anche il sistema della mobilità: almeno il 70 per cento dei tifosi dovrà utilizzare il mezzo pubblico. Questa proposta, che ovviamente dovrà essere raffinata durante le successive fasi di analisi, può anche essere letta come una risposta creativa al problema della carenza di parcheggi nell’area e alla sostanziale impossibilità di ricavarne di nuovi nei pressi del Flaminio: fra la necropoli, l’antica via Flaminia, i vari mausolei già rinvenuti e le possibili preesistenze archeologiche intorno al catino progettato da Nervi emerse durante una campagna di scavi nel 2009 e 2010, le possibilità di creare nuovi parcheggi per le auto sono davvero poche.

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LA LETTERA

Nel testo della lettera depositata in Campidoglio si legge: «La società sportiva Lazio presenta, eventualmente mediante la costituzione di una “società veicolo”, in conformità a quanto previsto dalla normativa, la presente proposta di riqualificazione e ammodernamento dello stadio Flaminio ai sensi della “legge Stadi”». Questo significa che la società biancoceleste potrebbe, in futuro, ricorrere alla creazione di una apposita nuova società che potrebbe occuparsi solo della costruzione dello stadio, in caso per non gravare direttamente e immediatamente i bilanci societari di un peso così consistente. In seconda battuta, che la norma scelta dalla Lazio – in questo analogamente a quanto fatto dalla Roma per Pietralata – è la cosiddetta “legge Stadi”.

Proseguendo nella lettera, si legge ancora: «La proposta sarà finalizzata alla realizzazione di un intervento di ristrutturazione e ammodernamento dello stadio che consenta in particolare di adeguare lo stadio e le relative aree esterne (per queste ultime prevedendo adeguati finanziamenti pubblici) agli “standard Uefa” previsti per gli stadi di “categoria 4” con l’obiettivo di rendere l’impianto idoneo ad ospitare le fasi importanti sino al livello internazionale compresa la fase finale del campionato europeo di calcio “Euro 2032”». Uno stadio di “categoria 4” è quello con le migliori caratteristiche, dalla luminosità alle dimensioni delle aree stampa, autorità, etc. In Italia, gli stadi “categoria 4” sono l’Olimpico, San Siro/Meazza, l’Allianza Stadium di Torino e l’Olimpico Grande Torino.

Nella lettera, poi, si legge che la proposta Lazio dovrà consentire di «integrare l’impianto con il contesto urbanistico e socio economico del quartiere Flaminio». Inoltre, sarà necessario «riprogettare e riorganizzare in modo più efficiente gli spazi interni e circostanti, massimizzandone la possibilità di utilizzo tutti i giorni della settimana, anche diversi da quelli di gara, mediante l’offerta di una vasta gamma di servizi e manifestazioni compresi eventi come concerti e altre attività di intrattenimento». 

CORSO FRANCIA

Fra gli interventi che la Lazio prevede vi è la riqualificazione di «parte degli spazi esterni che comprendono anche i sottovia del viadotto di Corso Francia attualmente in forte stato di degrado».

«Il costo complessivo proposto per l’intervento viene indicativamente stimato in 392,6 milioni di euro (+ Iva)» si legge ancora. 

COSTO E FONDI PUBBLICI

«Ci si riserva infine di approfondire e valutare la struttura finanziaria che, anche nello stesso interesse pubblico, possa garantire la più ampia provvista finanziaria per la efficace realizzazione dell’intervento, nonché, congiuntamente al Comune, alla Regione e/o ad altri enti pubblici, l’eventuale disponibilità di contributi pubblici in conto capitale e in conto interessi o comunque di finanziamenti pubblici che fosse possibile individuare anche in vista della auspicabile individuazione dello stadio quale sede della manifestazione internazionale “Euro 2032” nonché dell’interesse pubblico comunque imminente alla ristrutturazione, messa a norma e al pieno sviluppo» del Flaminio. 

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ITER

Depositato, ieri pomeriggio, il dossier – che, oltre la lettera, comprende una serie di documenti ambientali, di mobilità, architettoniche e il piano economico dell’opera – ora gli uffici dovranno esaminarlo per controllare la rispondenza dei documenti alle previsioni di legge. Se fosse tutto a posto, si potrebbe aprire una prima conferenza di servizi che, a quel punto, entrerà nel merito delle proposte progettuali esprimendo pareri e prescrizioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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