Denunciamo con forza la decisione della maggioranza di contingentare in maniera inaccettabile i tempi della discussione e della illustrazione degli atti delle minoranze, riducendoli fino all’80%. Per questo abbiamo inviato nella giornata di ieri una lettera alla Prefetta di Pisa chiedendo un suo intervento di fronte a questa vera e propria tagliola.
A fronte della proposta della destra noi abbiamo presentato alla città una contromanovra fatta di 230 proposte, una alternativa possibile e concreta basata sulla Costituzione e che dà attuazione ai 4 pilastri della nostra proposta politica: giustizia climatica ed ambientale, giustizia sociale e partecipazione, diritti, pace e disarmo.
Dalla destra smantellamento dei servizi sociali, esternalizzazioni e precarietà, svendita del patrimonio e nessuna politica di contrasto alla emergenza climatica.
Infatti negli atti presentati dall’amministrazione comunale, in piena continuità con i 5 anni precedenti, non vi è assolutamente nulla, né a livello strategico né di risorse, per contrastare povertà e diseguaglianze crescenti, per recuperare la perdita di posti di lavoro, per rispondere all’emergenza sociale ed economica, per migliorare la qualità della vita, della salute e dell’ambiente, dando risposte di sistema all’emergenza climatica.
Anzi l’opposto. La Giunta Conti sta portando avanti da settembre un processo gravissimo di destabilizzazione della Società della Salute fino a inserire come obiettivo nel Documento Unico di Programmazione la fuoriuscita dal Consorzio. Si tratta di una scelta propagandistica priva di qualsiasi analisi e fondamento: l’unico studio esistente, quello della Fondazione Zancan, dimostra l’impraticabilità della proposta della destra. Minacciare di sottrarsi dalla gestione dei servizi territoriali come sta facendo la Giunta Conti rischia di mettere una pietra tombale sul già fragile welfare locale destinato soprattutto alle persone più vulnerabili e più a rischio di esclusione. Sappiamo bene qual è l’idea di Conti per intervenire sulla povertà e sui bisogni della comunità: smantellamento dei servizi, bonus a pioggia e gestione privata degli interventi di carità.
Ma ad essere colpiti non sono solo i servizi sociali. La destra sta portando avanti in questo secondo mandato una impotente operazione di esternalizzazione dei servizi comunali: dalle politiche culturali e turistiche trasferite a PISAMO, alla gestione del patrimonio alla Patrimonio Pisa, al passaggio del servizio di centralino a SEPI, ai servizi cimiteriali e l’illuminazione pubblica che si intende gestire attraverso il project financing, senza dimenticare le gravissime criticità sugli appalti delle pulizie, dei servizi educativi e della gestione delle mura, in cui si è ridotto pesantemente il costo del lavoro.
Anche nella proposta di bilancio di quest’anno la leva fiscale, che potrebbe essere usata come fattore redistributivo colpendo le grandi ricchezze, procede in maniera lineare senza chiedere, nei fatti, un euro in più a chi ha grandi stipendi, a chi si è avvantaggiato nella crisi economica e sociale: dalla grande distribuzione alle banche.
Le tariffe dell’IMU restano invariate senza che si tenti di incidere sul fenomeno delle migliaia di alloggi lasciati volutamente sfitti per drogare il mercato. Mentre continua a crescere in maniera ingiustificabile la TARI, contro la quale ci opporremo duramente in ogni sede rilanciando la necessità di una strategia rifiuti zero da parte del Comune.
Al contempo si continua ad investire sulle alienazioni del patrimonio con operazioni di svendita inammissibili come le ex-Stallette, connesse anche alla scelta di privatizzare la gestione dei beni comunali riqualificati con i progetti del PNRR.
Non c’è alcun investimento nelle politiche culturali eccetto la creazione di un società in-house come ennesimo strumento di lottizzazione e propaganda.
Nessuna risposta adeguata viene data alla emergenza abitativa. Oggi sono oltre 150 gli alloggi pubblici vuoti a fronte di centinaia di famiglie sotto sfratto: uno scandalo. Le case ci sono ma inutilizzabili perché non si fanno i pochi lavori necessari. Nel bilancio 2024 si stanziano appena 300 mila euro per le manutenzioni e il recupero degli alloggi di risulta vuoti: una cifra assolutamente insufficiente rispetto al bisogno. Ma al contempo si mettono 1 milione e 600 mila euro(!) per coprire, nel 2025, le spese di albergazione per chi sarà sfrattato. Siamo, anche in questo caso, di fronte ad uno spreco di denaro pubblico inaccettabile, usato per negare e non per garantire il diritto all’abitare.
La nostra contromanovra
Noi, con 230 atti depositati tra il DUP e il bilancio abbiamo presentato una contromanovra che mette al centro i bisogni.
In primo luogo in risposta allo smantellamento dei servizi sociali e i circa 1 milione e 300 mila euro di bonus spesi nel 2023 e di nuovo nel 2024, proponiamo un Piano di revisione dell’organizzazione e del funzionamento della Società della Salute, privilegiando efficienza e trasparenza, e prevedendo il potenziamento del ruolo dei Comuni all’interno del consorzio attraverso, prima di tutto, il definitivo e stabile aumento della quota capitaria a 34 euro per abitante, per provvedere ai nuovi bisogni assistenziali. E mentre la destra non investe sui servizi territoriali e le case di comunità rischiano di essere solo scatole vuote, noi presentiamo un vero e proprio piano contro la povertà e le diseguaglianze, con risorse da recuperare anche attraverso l’introduzione di una tassa di scopo sulle grandi proprietà abbandonate e il recupero dei crediti da parte del Comune da parte di alcuni grandi debitori come Toscana Aeroporti.
Rilanciamo un grande piano di riutilizzo del patrimonio pubblico abbandonato dalla Mattonaia, dell’ex-asilo Coccapani e ad altri edifici comunali vuoti, contrapponendoci frontalmente all’operazione della Giunta Conti di (s)vendere questo patrimonio andando a drogare ulteriormente il mercato e indicando puntualmente decine alloggi popolari vuoti, che devono essere tolti dal piano delle alienazioni per diventare soluzioni ponte per chi è sfrattato.
Prevediamo investimenti di risorse per far fronte alle morosità incolpevoli e per sostenere politiche a sostegno di un lavoro degno e tutelato, vincolando ad esempio le agevolazioni sull’uso del suolo pubblico al contrasto del lavoro nero.
Rilanciamo una idea della cultura come centro della politica cittadina a partire dalle ex-Stallette come centro di produzione audiovisiva. Alle politiche di esternalizzazione contrapponiamo processi di reinternalizzazione, chiedendo al contempo maggiori risorse per gli appalti a partire da quelli dei servizi educativi, delle pulizie e della mura aggiungendo un monitoraggio delle società partecipate perché garantiscano tutti i livelli occupazionali e salariali e abbiano come obiettivo la reinternalizzazione. La scuola deve essere aperta e in sicurezza, e il Comune deve avere come priorità la tutela del diritto allo studio per tutti e tutte; abbiamo proposto l’elaborazione di un Piano Educativo di Zona Straordinario di contrasto alla povertà minorile per la tutela del diritto all’educazione e all’istruzione per l’Infanzia e l’Adolescenza, rilanciando al contempo i progetti di educazione alle differenze, cancellati da questa Giunta. Proponiamo la riadesione del comune di Pisa alla Rete Ready e alla Rete SAI come elementi fondanti di una città accogliente e inclusiva.
Ancora, presentiamo un pacchetto di proposte e di risorse per realizzare una strategia di sostenibilità ambientale verso l’azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2030 sul territorio comunale, in attuazione della dichiarazione di Emergenza climatica votata dal Consiglio comunale, proponiamo l’investimento per l’installazione delle centraline sulla qualità dell’aria a Porta a Mare e a Riglione-Oratoio, proponiamo la realizzazione di comunità energetiche solidali. Serve un netto cambio di rotta, per questo abbiamo proposto anche di cancellare le previsioni di cementificazione per la realizzazione di parcheggi con gli annessi stanziamenti, investendo invece sui sistemi di mobilità sostenibile a partire dal dichiarare Pisa città 30 e sviluppare un trasporto pubblico locale efficiente.
Da qui rilanciamo in città una alternativa chiara e netta alle politiche regressive ed inique della destra che sostiene il sindaco Conti.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista
Le foto della conferenza stampa che si è tenuta di fronte al comune il 14 dicembre 2024
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