Negli ultimi mesi sono emerse ulteriori prove sulla diffusa contaminazione da PFAS dei fiumi, dell’acqua del rubinetto e persino dell’acqua minerale in tutta Europa. Ora, per la prima volta, è stato scoperto che l’acqua minerale proveniente da diverse nazioni europee è contaminata anche da TFA, un tipo di PFAS, sostanza tossica per la riproduzione che si accumula a livelli allarmanti in tutto il mondo
TFA nell’acqua minerale proveniente da diverse nazioni europee: una nuova indagine di Pan Europe rivela che alcune marche di acqua in bottiglia, sinonimo di purezza e qualità, contengono in realtà livelli pericolosi di questo particolare tipo di PFAS. Tra queste, anche Nestlé. Ma qual è la vera portata del problema? E cosa sono i TFA?
Il Pesticide Action Network Europe, la Rete d’azione sui pesticidi in Europa, ha rilevato il TFA in 10 delle 19 acque minerali esaminate e a livelli fino a 32 volte superiori alla soglia. I risultati sottolineano la necessità di “un’azione urgente“, hanno scritto gli autori del documento.
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L’acqua minerale dovrebbe essere incontaminata e isolata dalle sostanze chimiche artificiali, eppure l’analisi ritiene che la contaminazione derivi dall’applicazione massiccia di pesticidi contenenti TFA, o composti che si trasformano in esso nell’ambiente, che vengono utilizzati in tutto il mondo.
Cos’è il TFA
Il TFA (acido trifluoroacetico) è una sostanza chimica idrosolubile molto piccola e altamente mobile che non si degrada in natura. La sua estrema mobilità le permette di penetrare e accumularsi anche in riserve idriche sotterranee profonde. Il TFA è la cosiddetta “sostanza chimica per sempre” del gruppo dei PFAS (sostanze alchiliche per- e polifluorurate) ed è un comune prodotto di degradazione stabile da un gran numero di altri PFAS, soprattutto pesticidi PFAS provenienti dall’agricoltura e gas fluorurati provenienti dalle tecnologie di refrigerazione.
Oggi, il TFA si trova ovunque: nell’acqua piovana, nei fiumi, nel suolo, nelle piante, nel cibo, nell’acqua del rubinetto e persino nel sangue umano. Le concentrazioni misurate sono ordini di grandezza superiori a quelle che conosciamo da altri PFAS, pesticidi o dai loro prodotti di degradazione.
Le analisi del PAN
Per condurre il test, tra maggio e giugno 2024, sono stati acquistati campioni di acque minerali in Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Ungheria, Austria e Germania ed è stata analizzata la presenza di TFA, utilizzando un metodo con limite di quantificazione di 50 ng/l.
L’indagine ha coinvolto 19 marche di acqua minerale e ben 7 di queste presentano livelli di contaminazione da PFAS che superano i limiti normativi.
Tra le più colpite:
- Villers (Belgio), con livelli di TFA ben 34 volte superiori al massimo consentito
- Ordal (Belgio)
- Vittel, storico marchio di Nestlé
Nella tabella ci sono i risultati di tutte le acque minerali analizzate. Le sigle vicino al nome della marca di acqua fanno riferimento al Paese in cui viene prodotta e commercializzata:
- AT – Austria
- DE – Germania
- BE – Belgio
- FR – Francia
- LU – Lussemburgo
- HU – Ungheria
Mentre le barre blu indicano i risultati delle analisi effettuate in estate, mentre le barre azzurre mostrano i dati di conferma ottenuti in autunno.
Non solo PFAS, lo studio in Italia
Già a luglio scorso, un altro rapporto ancora del Pesticide Action Network (PAN Europe) aveva analizzato 23 campioni di acque superficiali e sei campioni di acque sotterranee provenienti da 10 Paesi dell’Ue per residui di TFA e altri PFAS.
L’entità della contaminazione è allarmante e richiede un’azione decisa – scrivevano. Tutti i campioni d’acqua analizzati contenevano PFAS. Oltre il 98 percento del totale dei PFAS rilevati era TFA, un noto prodotto di degradazione dei pesticidi PFAS e di altri PFAS.
Tra i dati più allarmanti, emerse che i livelli di TFA rilevati nei campioni variavano da 370 ng/l a 3.300 ng/l, con una media di 1.180 ng/l, mentre la somma di tutti gli altri 23 PFAS aveva una media di 17,5 ng/l e che i livelli di TFA trovati sono ad oggi la più grande contaminazione idrica territoriale causata da una sostanza chimica prodotta dall’uomo.
Ne abbiamo parlato qui: Non solo PFAS: nell’acqua che beviamo ci può essere un’altra sostanza tossica (che è un loro derivato)
Quanto al solo nostro mercato, un recente test del Salvagente ha rivelato che molte acque minerali italiane contengono tracce di pesticidi e che spesso i produttori non ne sono neanche consapevoli.
Il test ha preso a campione 18 tra le acque minerali più note e utilizzate in Italia e in conclusione dell’analisi emerge che solo 4 campioni sono risultati completamente privi di tracce di pesticidi.
I risultati QUI: Tracce di pesticidi in quasi tutte le acque minerali italiane, tra le peggiori del test Uliveto, San Pellegrino e Guizza
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Fonte: Pan Europe
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