Conflitti e neutralità: Cassis a Roma «stiamo lavorando a conferenza di pace con la Russia»

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Il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis si è recato a Roma su invito del suo omologo italiano Antonio Tajani

Keystone

«Spero che questo sia il terzo e ultimo anno di questa guerra della Russia contro l’Ucraina, che non ha ragione di esistere e che sta portando allo stremo l’Ucraina ma anche tutto il continente».

È quanto ha affermato il ministro degli esteri svizzero, Ignazio Cassis, a margine dell’annuale riunione degli ambasciatori alla Farnesina a Roma.

«Dalla prima conferenza di alto rango sul Bürgenstock (NW), nel giugno scorso – ha aggiunto il consigliere federale ticinese – stiamo lavorando intensamente con tanti partner e cercando di coinvolgere la Russia per portare avanti l’idea di una seconda conferenza di pace perché credo che il dialogo tra Ucraina e Russia, mediato anche dalla comunità internazionale, sia fondamentale per poter fare un passo avanti».

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Conferenza allargata alla Russia

In un panel sugli scenari internazionali, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha inoltre dichiarato che «la Svizzera è ampiamente coinvolta» nell’organizzazione di questa seconda conferenza per la pace in Ucraina, stavolta allargata alla Russia. «Il lavoro continua intensamente (…) con Mosca, Washington, altri Stati e con il G7 e l’Ue».

«Segnali dagli Usa e anche dalla nuova amministrazione americana – ha aggiunto Cassis – ci danno motivo di essere prudentemente ottimisti in questa direzione. Restiamo con i piedi per terra, ma la situazione per le due parti sembra diventata insostenibile», quindi ci possono essere le condizioni per «trovare una soluzione più confacente con il diritto internazionale». Il responsabile del DFAE Cassis ha auspicato che questo sia «l’ultimo inverno» di sofferenza per la popolazione ucraina.

In Medio Oriente situazione diversa

Diversa, secondo Cassis, la situazione in Medio Oriente. «Qui la situazione è molto più complessa – ha affermato – siamo in una fase attiva della guerra e con ciò che sta avvenendo in Siria si sta ridisegnando una geopolitica regionale all’interno della quale dobbiamo vedere come fare un passo avanti verso l’obiettivo della soluzione a due Stati (Israele e Palestina ndr.)».

«Siamo ancora convinti che sia l’unica soluzione possibile, ma le incertezze su questo fronte sono ancora tantissime», ha aggiunto il capo del DFAE.

Neutralità e multilateralismo

Il ministro degli esteri elvetico, che si è recato a Roma su invito dell’omologo italiano Antonio Tajani, si è poi espresso sulla neutralità svizzera. «La neutralità non equivale a indifferenza, ma è capacità di offrire spazio di dialogo nelle situazioni più tese». Cassis ha poi spiegato il ruolo del Confederazione e sottolineato come per riuscire ad offrire il dialogo servono «indipendenza e coraggio di assumerci il rischio di anticipare processi, come dimostrato con la conferenza sull’Ucraina, e talvolta anche la capacità di accettare fallimenti».

In seguito Cassis ha parlato dei «segnali premonitori di cambiamenti epocali: intorno al nostro continente c’è un vero e proprio ‘ring of fire’, Ucraina, Medio Oriente e il multilateralismo sta mostrando profonde crepe».

Conferenza ambasciatrici e ambasciatori

Gli Stati Generali della Diplomazia, si sono aperti oggi alla Farnesina, con la XVII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia nel mondo: si tratta, secondo Tajani, di un’occasione di confronto sull’azione internazionale della vicina Penisola, che vede la partecipazione di oltre 150 titolari delle sedi diplomatiche italiane all’estero, di numerosi ministri e personalità straniere, tra cui Cassis, e il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia Atomica, Rafael Mariano Grossi.

Stando al ministero degli esteri italiano, Cassis e Grossi sono i protagonisti della prima sessione, dedicata al tema «Pace e negoziati. Scenari Internazionali»: nell’attuale contesto globale che vede l’emergere di vecchi e nuovi attori non statali e il rafforzamento di potenze revisionistiche, i processi di prevenzione e risoluzione dei conflitti stanno conoscendo una profonda crisi di efficacia, è stato sottolineato.

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