Caso Infante-INPS. Oltre 10 anni di lauti stipendi alla FALSA DIRIGENTE nella sordità delle Istituzioni e della Magistratura – Arriva la condanna per truffa a 4 anni e un sequestro pari a quasi 2 milioni di euro – Giustizia è fatta? O è una farsa per calmierare l’opinione pubblica?
Nell’ormai lontano 2005 Alessandra Infante con un diploma quadriennale conseguito presso l’Istituto Magistrale di Crotone; una dichiarata laurea in Sociologia (per la quale iscrizione bisognava possedere il diploma conseguito a seguito di quinto anno di scuola secondaria superiore); un contratto di consulenza con l’azienda municipalizzata Copross (Azienda speciale costituita tra alcuni Comuni del Crotonese); professandosi Dirigente Pubblica, domandava al Ministero dell’Economia e delle Finanze (pur in assenza di bando e posto vacante) dove lavorava la sorella Giovanna Infante (quale segretaria particolare del Direttore Generale del Personale Sig. Pietro Fagiani), di essere assunta nei ruoli dirigenziali. Come per magia, il trucco dispiegava i suoi effetti e, in sberleffo a coloro i quali si affannano studiando per superare il così ambito ruolo di Pubblico Dirigente, Alessandra la furba si ritrovava a rivestire il ruolo richiesto!
Ma, per passare inosservata, visto il vociare incessante del personale del MEF, nuovamente professandosi Pubblica Dirigente, chiedeva ancora per mobilità (pur in assenza di bando), di essere trasferita all’INPS, e così nuovamente.. la magia si palesava! E dall’avvento all’Inps, al ruolo di Direttore della Sede dell’Istituto di Crotone, città natale della falsa dirigente, passava poco tempo. Era il 2011, ma quelle voci che come un’ombra seguivano Alessandra Infante nell’Inps, facevano ancora più eco, però con la tipica arroganza che ha contraddistinto l’intera carriera di burro… Infante, la dirigente, decideva di far pesare il suo potere, mirando dritto verso chi era ligio allo stesso e non si piegava a clientelarismi e anomale richieste su particolari pratiche dell’Istituto che, quale ente previdenziale ed assistenziale, tamponava sul difficile territorio calabrese assenze del welfare, dunque, diventava strategico! a voler mal pensare… preda di sindacalisti e politici…! Così, chi pretendeva legalità e trasparenza, finiva in un angolo, mobbizzata da ingiuste sanzioni disciplinari e maldestri vani tentativi di licenziamento… Stavolta, a dimostrazione che nessuno è sopra le regole, la caparbietà di chi sta dalla parte della ragione ha superato la tracotanza di chi adotta l’inciucio come mantra e “stile” di vita…
Nonostante anche la giustizia abbia avuto il suo discutibile peso nel gioco tra le parti, la verità dopo lunghi e dolorosi 13 anni è venuta a galla! Si trattava di una truffa, per la quale la falsa dirigente Alessandra Infante ha percepito negli anni circa 2 milioni di euro di compensi non dovuti che dovrebbe restituire allo Stato, ma che forse non possiede più!
Ed ancora, beneficia dell’accredito di contributi previdenziali per i contratti nulli (come già statuito dalla Suprema Corte di Cassazione) con la Pubblica Amministrazione che, se non cancellati, le darebbero persino l’agio di avere un ulteriore ingiusto profitto! La pensione! TRUFFA ANCORA IN ATTO?
Dunque, considerata l’esigua pena comminata, che per sua entità, anche ove il processo non finisse all’italiana nella magia della prescrizione, consterebbe in pene alternative alla detenzione che, a conti fatti, sarebbero nettamente inferiori al danno cagionato alla collettività, verrebbe da dire che all’Infante è comunque convenuto commettere crimini contro lo Stato!
Intanto, la Dirigente dell’Inps di Cirò Marina Marisa Arcuri che, da sola, per lunghi anni, contro tutte le Istituzioni, INPS, Ministero dell’Economia e delle Finanze, insisteva affinché la giustizia facesse il suo corso, si vedeva, dopo essere stata trascinata dalla Procura quale parte civile, esclusa dalle richieste risarcitorie che, invece vedono l’INPS e il MEF trionfanti e indenni, nonostante le gravi omissioni, silenzi e complicità che sono state messe sotto il tappeto…
Finisce così semplicemente? Dall’arringa difensiva del 21 novembre 2024 dell’avvocato Ioppoli, difensore di Alessandra Infante, si estrae fedelmente:…”LA PROCURA DI CROTONE E’SEMPRE STATA DALLA NOSTRA PARTE…”: si riferiva forse alle numerose ARCHIVIAZIONI che hanno preceduto la condanna? Condanna intervenuta solo a seguito della tenacia e della capillare azione di raccolta documentale e difensiva della difesa Arcuri, che da sola – senza alcun contributo dell’Inps e del Ministero avevano assunta illegittimamente la falsa dirigente – ha dovuto dimostrare semplicemente ciò che lo Stato aveva il dovere di fermare sin dal principio e che invece, ha favorito, dando così spazio a circostanze meritevoli di ulteriori attenzioni investigative, visti i copiosi documenti nulli prodotti dalla falsa dirigente nel periodo di potere regalato e le coperture sorde di cui ha beneficiato …
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