In Gallura 85mila capi bovini, i consigli di Coldiretti per l’acqua

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Il report di Coldiretti in Gallura e Sassari.

Il comparto allevamento in Gallura è molto attivo, sopratutto quello bovino. Stando a nuovi dati di Coldiretti Sardegna, sono 85mila i capi da bovino da carne, mantenendosi costante nel tempo, mentre l comparto ovino, invece, ha contato a marzo del 2024 oltre 4.300 allevamenti per 852mila capi. Questo dato è in leggero calo rispetto al 2019.

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A illustrare i dati sono stati il presidente Coldiretti Nord Sardegna, Antonello Fois e il nuovo direttore, presentato oggi, Marco Locci. Grazie all’impegno di Coldiretti Nord Sardegna, la filiera del bovino da carne ha raggiunto traguardi importanti. Tra i risultati più significativi, il bando per l’acquisto di riproduttori bovini è stato un punto di svolta per migliorare la qualità e la competitività degli allevamenti. Inoltre, sono stati sbloccati pagamenti arretrati legati alla crisi economica derivante dalla guerra in Ucraina, offrendo un sostegno concreto agli allevatori.

Il report analizza tutto il settore allevamento nel nord Sardegna, nei territori di Sassari e Gallura. Nel nord Sardegna l’allevamento l’ovicaprino il 2023 ha visto superare quota 53 milioni di euro di fatturato che diventano circa 600 mila euro per il settore bovino.

In generale, il Nord Sardegna si conferma un’area importante per l’agricoltura e l’allevamento dell’isola, contribuendo in maniera significativa alla produzione regionale. Il vitivinicolo, per esempio, altra realtà importante per l’economia del settore, è passata dai 2,8 milioni di euro di fatturato nel 2019 ai 4,2 milioni del 2023 con un aumento di oltre 20 mila euro di fatturato medio ad azienda. Anche gli agriturismi hanno avuto ottime performance arrivando a toccare 4,6 milioni di fatturato nel 2023 a fronte dei 2,8 del 2019 e circa 30 mila euro di aumento medio di fatturato.

Nonostante le tante difficoltà sui cambiamenti climatici, ritardi sui pagamenti, difficoltà sui rincari delle materie prime, il settore agricolo e dell’allevamento del Nord Sardegna godono di buona salute. I fatturati alla produzione primaria delle aziende sono raddoppiati dal 2019 oggi (ultimi dati 2023). Un buon andamento del fatturato che seppur parzialmente annullato dall’andamento dei costi di produzione, aumentati in particolare a causa della pandemia Covid e la guerra in Ucraina, ha più che assorbito questo innalzamento dei costi facendo reggere i ricavi.

 Nei settori trainanti per il nord dell’isola, dal comparto bovino a quello vitivinicolo, passando per agriturismi, per i comparti delle ortive, frutta, ovicaprino e florovivaismo, il fatturato alla produzione primaria oggi si attesta a circa 70 milioni di euro (circa 200 milioni di euro se si tiene conto di tutto il sistema imprenditoriale di settore).

“Sono state tante le problematiche che hanno colpito la Sardegna come il nord dell’isola, ma i numeri rilevati dimostrano quanto in questi anni le nostre aziende abbiano saputo essere resilienti e continuare a rafforzare un comparto vitale della nostra regione come quello agricolo e dell’allevamento – ha sottolineato Antonello Fois – la forza Coldiretti è sempre stata quella di guardare a tutti i comparti allo stesso modo portando le vertenze di tutti sui tavoli istituzionali, raggiungendo importanti obiettivi per tutti”, ricorda. Per il neo direttore Marco Locci “questo lavoro continuerà anche in futuro e porteremo avanti con più forza tutte le istanze delle nostre aziende per rafforzarle e sostenerle sia sul fronte sociale che nei servizi – conclude – ci sono ancora tante sfide da portare avanti e lo faremo coinvolgendo tutti i territori”.

Detto dei numeri sono state molte le battaglie affrontate e le vittorie portate a casa, ma non basta. Una delle principali sfide affrontate da Coldiretti Nord Sardegna riguarda la continuità territoriale delle merci, con particolare attenzione alla movimentazione degli animali vivi. La pressione esercitata dall’associazione, insieme alla Regione Sardegna, ha portato alla creazione di tavoli di concertazione con le compagnie di navigazione, garantendo posti riservati per gli animali vivi nei periodi cruciali. Tuttavia, la mancanza di soluzioni strutturali continua a penalizzare le economie locali, soprattutto durante le vendite autunnali. Coldiretti resta in prima linea per ottenere un sistema stabile che includa incentivi e piani di lungo termine per il trasporto.

La lingua blu ha rappresentato una delle sfide più difficili per gli allevatori del Nord Sardegna. Coldiretti ha giocato un ruolo cruciale, richiedendo l’acquisto tempestivo di vaccini e interventi strutturali per gestire futuri focolai. Grazie alle deroghe ottenute, molti allevatori hanno evitato perdite economiche devastanti, garantendo la movimentazione degli animali vaccinati. Ma anche qui si ocntinua a lottare per far approvare un piano strutturale ed evitare che in futuro si abbiano annate come quella appena trascorsa. una battagliaancora aperta per soluzioni strutturali.

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Coldiretti Nord Sardegna, attraverso la guida di importanti consorzi di bonifica, ha promosso una gestione efficiente delle risorse idriche nelle aree irrigue della Nurra e della Gallura. La collaborazione con ANBI Sardegna ha portato allo sblocco di fondi per l’ammodernamento degli impianti, garantendo una distribuzione più equa e sostenibile dell’acqua. Su questo si chiedono ancora ulteriori interventi per creare le infrastrutture restanti, interconnettere i bacini, ampliare la portata delle dighe e soprattutto intervenire sulle reti colabrodo.

I mercati di Campagna Amica sono diventati un punto di riferimento per la comunità, offrendo prodotti freschi e di stagione, oltre a organizzare iniziative di educazione alimentare e inclusione sociale. Eventi dedicati alle scuole e al terzo settore hanno reso questi mercati luoghi di incontro e sensibilizzazione.





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