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Toscana sempre più anziana e bisognosa di assistenza. Per questo la Regione sta puntanto a organizzare meglio il mercato di figure come assistenti e assistenti familiari. Regione Toscana e l’Agenzia Regionale Toscana per l’Impiego (ARTI) – che gestisce i Centri per l’Impiego – hanno stretto un accordo e il cui schema è già stato approvato dalla giunta regionale su proposta delle assessore, Serena Spinelli (politiche sociali) e Alessandra Nardini (formazione professionale e lavoro).

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Le assistenti e gli assistenti familiari, o badanti, hanno un ruolo decisivo nella vita di tante persone anziane o fragili, aiutandole a vivere in autonomia, e nel loro ambiente. Allo stesso modo per tantissimi lavoratrici e lavoratori (si stima siano quasi cinquantamila in Toscana) si tratta di una opportunità d’impiego importante. A fronte di questa situazione, spesso la difficoltà è quella di tenere insieme i bisogni e le richieste.

Grazie a questo accordo, la Regione avvierà sperimentalmente una serie di interventi volti a far sì che i Centri per l’Impiego diventino sempre di più un punto di riferimento e di incontro virtuoso tra domanda e offerta affinché possa essere offerta alle famiglie una risposta ai bisogni integrata e individualizzata.

I Centri per l’Impiego coinvolti dalla sperimentazione saranno sei: Siena, Livorno, Pisa, Prato, Lucca e Zona Empolese. Tale sperimentazione sarà successivamente diffusa nell’intero territorio della Regione Toscana.

“Negli ultimi anni – ha commentato Serena Spinelli – abbiamo lavorato, come Regione, confrontandoci con le parti sociali e con tutti i soggetti coinvolti, per definire in maniera sempre più chiara la figura dell’assistente familiare all’interno della rete di presa in cura sociosanitaria, anche nell’ottica di favorirne la qualificazione. In particolare, il lavoro sull’accreditamento, svolto con i Comuni toscani, ha dato e sta continuando a dare risultati significativi, con attualmente oltre 6.600 assistenti familiari accreditati. 

In una società che invecchia la necessità di essere assistiti restando il più a lungo possibile nel proprio ambiente familiare e domestico rappresenta, anche in prospettiva, un bisogno sempre più diffuso. Questo accordo, con l’avvio della sperimentazione, ci consente di far un ulteriore e significativo passo in avanti, proprio nell’ottica di fornire un supporto concreto alle famiglie, che spesso incontrano difficoltà nel reperimento della persona da assumere”.

L’assessora Nardini, a sua volta, ha sottolineato il ruolo che ARTI con i Centri per l’Impiego riveste in questa sperimentazione. “La nostra Agenzia è sempre più efficace ed efficiente nel dare risposte allo skill mismatch, il disallineamento di competenze, ed è motivo di soddisfazione che ora possa mettere a disposizione le proprie competenze e la propria esperienza in un settore come quello dell’assistenza domiciliare, dove questioni del mondo del lavoro e politiche di assistenza sociale si intrecciano”. “In questo caso – prosegue Nardini – parliamo di professionalità alla cui base ci sono saperi, conoscenze, sensibilità specifiche, molto richieste dalle famiglie. Con questo progetto sperimentale siamo certe di compiere un passaggio importante a supporto di lavoratrici e lavoratori da un lato e delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie dall’altro. Proseguiremo il nostro impegno per qualificare sempre di più la figura dell’assistente domiciliare e offrire canali per facilitare l’incontro tra domanda e offerta”.

Cosa chiedere al Centro per l’Impiego

Compito del Centro per l’Impiego, nei confronti delle famiglie, sarà di dare informazioni sui servizi esistenti (in particolare Pronto badante, il servizio dedicato a questa esigenza), di orientarli sui percorsi di assistenza domiciliare nell’ambito della Non Autosufficienza, di rilevare il bisogno di assistente familiare pubblicando la loro offerta sul Portale Toscana Lavoro, di trasmettere i curricula dei soggetti inseriti negli elenchi delle operatrici e degli operatori individuali accreditati, messi a disposizione dai Comuni. Infine, di seguire tutti i passaggi sino alla definizione dell’accordo di lavoro.

Dall’altra parte il Centro per l’Impiego aiuterà le lavoratrici e i lavoratori già accreditate/i a predisporre il curriculum vitae, e le/li terrà costantemente informate/i sulle opportunità di lavoro in arrivo. Alle lavoratrici e ai lavoratori non accreditati verrà invece garantita tutta l’assistenza necessaria a favorire il percorso di accreditamento.

Una delle finalità di questo accordo, infatti, sarà quella di favorire l’inserimento delle e degli assistenti familiari negli elenchi predisposti dai Comuni: il sistema dell’accreditamento costituisce infatti la premessa essenziale per operare a livello pubblico sull’incrocio tra domanda e offerta di lavoro nell’ambito dell’assistenza familiare.

Per accreditarsi sarà necessario che le operatrici e gli operatori si regolarizzino attraverso almeno uno di questi requisiti:

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  • un rapporto di lavoro in campo assistenziale comprovato dall’iscrizione all’INPS, un’esperienza professionale di almeno tre mesi in questo ambito,
  • l’attestazione di una formazione in campo assistenziale.
  • Attualmente le assistenti e gli assistenti familiari accreditati sono oltre 6.600.


L’accordo Regione-Arti avrà anche la funzione di favorire l’inserimento di un numero sempre maggiore di lavoratrici e lavoratori in questi elenchi: anche questo aumenterà le possibilità di incontro tra domanda e offerta.

 



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