Manovra 2025, slitta l’approdo in Aula. Lunedì ancora Commissione. Opposizioni attaccano

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Ancora stallo sulla manovra, slitta a mercoledì l’approdo in aula. Depositato nuovo pacchetto di emendamenti in Commissione bilancio. Ira delle opposizioni. Fra le modifiche proposte anche l’innalzamento dello stipendio dei ministri non parlamentari – per equipararlo a quello dei colleghi eletti -, una norma “anti-Renzi” che sostituisce un tetto ai maxi-compensi dei politici percepiti all’estero con il divieto di incarichi retribuiti fuori dall’Ue e la web tax solo per grandi aziende con ricavi sopra 750 mln

È ancora stallo in commissione Bilancio alla Camera sulla Manovra, dove i lavori sono proseguiti solo con il respingimento degli emendamenti delle opposizioni. L’approdo della Manovra in Aula, previsto per lunedì, è quindi slittato: il presidente della commissione Bilancio della Camera, Giuseppe Mangialavori, ha comunicato al termine della riunione della commissione di oggi che i lavori riprenderanno all’inizio della prossima settimana. Il vicepremier Tajani ha garantito che “la manovra finanziaria sarà approvata nei tempi previsti” e che “è normale che ci sia un dibattito articolato in Parlamento. Ed è giusto che sia così”. In serata è stato depositato in commissione Bilancio alla Camera un ulteriore pacchetto di sei emendamenti dei relatori. Oltre a questi c’è il deposito di un altro fascicolo di riformulazioni di emendamenti parlamentari. I due pacchetti insieme recepiscono, di fatto, le norme previste nel maxi-emendamento del governo che era circolato in forma di bozza. Quelli dei relatori sono divisi per materia in maniera congrua. Il termine per i sub-emendamenti al nuovo pacchetto di modifiche è fissato per domani sera alle 20.30. Le opposizioni, però, vanno all’attacco. 

Pd: Giorgetti venga in commissione a metterci la faccia

“Di fronte a quello che abbiamo visto in questi giorni l’unica cosa che può avvenire è che Giorgetti si prenda la responsabilità di aver riscritto una manovra che non funziona”, ha detto la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, lasciando la commissione Bilancio della Camera al termine dei lavori di oggi. “Si sta preannunciando uno stravolgimento totale, gli emendamenti annunciati di cui leggiamo sulle agenzie valgono almeno un terzo praticamente della legge di bilancio e quella manovra non esiste più. Davanti anche alla mancanza di risposte basilari alle richieste delle opposizioni, il ministro dell’Economia deve venire personalmente a metterci la faccia e seguire la manovra di bilancio, questa sarebbe l’unica condizione per poter davvero riprendere i lavori e assumersi fino in fondo la responsabilità di questo fallimento del governo”.

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Guerra (Pd): “Sarà battaglia senza sconti”

“Una gestione dei lavori parlamentari che calpesta le regole e le prerogative delle opposizioni con un governo che continua a muoversi senza trasparenza  non fornendo relazioni tecniche e rimandando di ora in ora la presentazione dei propri emendamenti”, ha detto la deputata Dem Maria Cecilia Guerra, nel corso dell’esame parlamentare in commissione bilancio: “Non c’è alcun dettaglio sulla manovra né sulle coperture né sul contenuto complessivo e questo atteggiamento priva il Parlamento di un vero dibattito e svilisce il confronto democratico. Il governo e la maggioranza  stanno portando avanti un esame che rasenta il surreale: un comportamento inaccettabile e privo di rispetto istituzionale. Non accettiamo questo atteggiamento e continueremo a dare battaglia senza sconti per difendere i principi di trasparenza, democrazia e rispetto delle regole parlamentari”.

Silvestri (5s): “Da governo un atteggiamento inaccettabile”

“Anche oggi maggioranza e governo hanno dimostrato tutta la loro inettitudine. La folle gestione della legge di bilancio è la rappresentazione plastica della totale mancanza di rispetto che hanno nei confronti di Parlamento e opposizioni. Stanno riscrivendo la manovra con emendamenti presentati nottetempo, alcuni dei quali di carattere ordinamentale. È un atteggiamento inaccettabile. Fino a quando Meloni e Giorgetti intenderanno stare zitti? La nostra pazienza ha un limite”, ha detto il capogruppo del M5S alla Camera Francesco Silvestri.

Bonelli: nella notte riscrivono la manovra per tutelare privilegi

“Il governo Meloni, con il favore delle tenebre, riscrive la manovra economica aumentando lo stipendio ai ministri e regalando alle società di distribuzione dell’energia elettrica la proroga della concessione per altri 40 anni: una vera beffa se si considera che le gare ci sarebbero dovute fare nel 2025”, ha detto il Co-Portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli: “Il governo dei privilegi per i più forti, ancora una volta non si smentisce, e regala soldi a banche, costruttori, lobby energetiche e spende 15 miliardi di euro di fondi pubblici per il ponte sullo stretto. Tutto questo accade mentre i salari reali in Italia mentre gli stipendi degli italiani sono scesi a livelli ante 1990, con la povertà assoluta che ha ormai raggiunto la cifra record di 5,7 milioni di persone e con  2,5 milioni  di cittadini che rinunciano a curarsi a cosa delle loro condizioni economiche e per il dramma delle liste di attesa. Una vera vergogna”.

Le indiscrezioni sulle modifiche

In giornata erano arrivate le prime indiscrezioni sulle proposte di modifica della maggioranza. In una bozza circolata fra i deputati ci sono: web tax solo per le grandi aziende con ricavi sopra i 750 milioni; tassa sulle plusvalenze delle criptovalute che scende al 26% nel 2025 (la Manovra la portava al 42%), e poi sale al 33% dal 2026; Ires ridotta per le imprese che reinvestono in azienda l’80% degli utili; mini decontribuzione Sud; Fondo morosità incolpevole e bonus elettrodomestici. A queste si aggiunge un ‘Fondo dote famiglia’ con uno stanziamento di 30 milioni di euro per il 2025 per il rimborso di spese per le attività sportive o ricreative extrascolastiche per i figli tra i 6 e 14 anni per famiglie con Isee sotto i 15mila euro: il fondo finanzia attività “in favore delle Associazione e Società sportive Dilettantistiche iscritte al Registro Nazionale delle Attività sportive Dilettantistiche (RASD)” e “enti del terzo settore iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS)”. Enaocra, sempre a tema scuola, un incremento di 50 milioni di euro per il 2025 e 10 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026 al fondo (istituito nel 2017 e con una dotazione di 23,4 milioni di euro annui) per le scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità. In serata è poi emerso un possibile contributo ai Comuni fino a 600 euro per le domande di cittadinanza ‘iure sanguinis’: a prevederlo è un emendamento del fascicolo delle riformulazioni alla manovra (che potrebbero dunque avere parere favorevole) che circola tra i parlamentari.

La bozza

L’Ires, secondo la bozza, calerà di 4 punti percentuali se si verificheranno queste condizioni: una quota non inferiore all’80% degli utili dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 sia accantonato ad apposita riserva; un ammontare non inferiore al 30% degli utili accantonati sia destinata a investimenti per l’acquisto di beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive in Italia. Gli investimenti non devono, in ogni caso, essere inferiori a 20.000 euro. Le aziende però non dovranno aver ridotto i lavoratori rispetto alla media del triennio precedente, e dovranno assumere a tempo indeterminato l’1% di lavoratori in più. Arriva poi un fondo da 70 milioni di euro per il finanziamento delle partecipazioni dei lavoratori alla gestione e ai risultati di impresa. Mentre viene rifinanziato con 10 milioni di euro il fondo per la morosità incolpevole, che aiuta chi non riesce a pagare l’affitto dopo aver perso il lavoro. Oltre al bonus elettrodomestici, che assegna fino a 100 euro (200 per chi ha redditi sotto i 20mila euro) a chi compra un apparecchio nuovo, c’è anche il nuovo prelievo su giochi e scommesse, per ora senza scopo. Sui giochi di carte o bingo a distanza, la tassa sarà del 25,5% delle somme che, in base al regolamento di gioco, non risultano restituite al giocatore. Per le scommesse sportive a quota fissa sarà del 20,5% su rete fisica, e del 24,5%, se la raccolta avviene a distanza, applicata sulla differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte. Inoltre non ci sarà la riduzione del turn over per le forze di polizia, i vigili del fuoco e i ricercatori universitari – che viene rinviata al 2026 – e slitta di un anno la riduzione del personale amministrativo della scuola.




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Verso aumento pensioni sociali di 8 euro al mese

Si va poi verso un aumento di 8 euro al mese delle pensioni dei soggetti disagiati over 70: lo prevede la bozza di un emendamento del governo alla manovra. Nel 2025, si legge nel testo, l’importo mensile della maggiorazione sociale del trattamento pensionistico degli over 70 in situazioni disagiate è incrementato di 8 euro. Sale di 104 euro, inoltre, il reddito massimo che fa decadere dal beneficio.

Mini-decontribuzione per il Sud, sgravi al 25% 

Per “mantenere i livelli di crescita occupazionale nel Mezzogiorno e contribuire alla riduzione dei divari territoriali”, con un emendamento del governo arriva la mini decontribuzione Sud, ovvero uno sgravio del 25% sui contributi dovuti per i lavoratori. Viene riconosciuto a favore dei datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, limitatamente alle micro, piccole e medie imprese (250 lavoratori massimo) che occupano lavoratori a tempo indeterminato in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. L’esonero, per l’anno 2025, è pari al 25% dei contributi previdenziali per un importo massimo di euro 145 su base mensile per dodici mensilità, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto alla data del 31 dicembre 2024. Per l’anno 2026 e 2027 cala al 20%.

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Stipendi e norma “anti-Renzi”

Ieri sera la prima parte di emendamenti dei relatori che hanno portato, tra le altre cose, a uno sconto sulle multe per le quote latte. Tra le novità la norma che porta allo stesso livello gli stipendi di ministri, viceministri e sottosegretari non parlamentari, con quelli dei colleghi eletti: attualmente percepiscono ‘solo’ lo stipendio base di circa 5mila euro, più circa 3.500 euro per le spese forfettarie che saltano se si resta fuori Roma più di 15 giorni al mese. Un vincolo che invece i parlamentari non hanno e che ora verrà esteso ai rappresentanti del governo. Inoltre, si vedranno attribuire anche le stesse agevolazioni sui viaggi. Sul tema è intervenuto il ministro della Difesa Guido Crosetto, affermando che i relatori del testo che ha equiparato la retribuzione dei ministri non parlamentari a quelli eletti nelle Camere, hanno voluto “presentare un atto giusto e sensato che va difeso come principio”. Ma “siccome non ci servono inutili polemiche pretestuose per smorzarle basta prevedere che non valga per gli attuali membri del Governo non parlamentari ma solo per i ministri dei futuri Governi”. In un altro emendamento arriva invece quella che è stata ribattezzata norma “anti-Renzi”, ovvero il divieto di incarichi retribuiti fuori dall’Ue per i componenti di governo e i parlamentari, europarlamentari e governatori. Una previsione che comporta, in caso di inosservanza, il versamento delle somme percepite all’Erario e, in caso questo non avvenga, una multa di pari importo. Protesta Italia Viva: “L’emendamento proposto contro Matteo Renzi, dal vago sapore sovietico, dà il segno della aggressione ad personam che addirittura il presidente del Senato consigliava di evitare”.

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Gli altri emendamenti

Tra le novità in arrivo nella Manovra, c’è l’attesa semplificazione dell’utilizzo dei fondi di Transizione 5.0, una modifica che ha già l’ok della Ue, e la proroga dell’operatività del fondo di garanzia per le Pmi dal primo gennaio 2025, con criteri più ampi per definire le “small mid cap” che finora erano escluse dalle agevolazioni. Sale di 50 centesimi, a partire da aprile 2025, l’addizionale comunale sui diritti di imbarco dei passeggeri per voli extra-Ue: una misura che riguarda i sei scali italiani con un traffico superiore a 10 milioni di passeggeri l’anno e che vedrebbe un incremento di gettito stimato in 5,33 milioni per il 2025 e 8 milioni per il 2026. I fondi verranno destinati dai Comuni per opere di sviluppo ed edilizia urbana e infrastrutture. Cambia infine, come annunciato, la garanzia del Fondo mutui per chi compra la prima casa: è concessa “esclusivamente” e non più “prioritariamente” alle giovani coppie o ai nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, o a chi vive nelle case popolari, o ai giovani sotto i 36 anni. E ancora: le tariffe autostradali relative alle concessioni che non hanno presentato gli aggiornamenti dei piani economico-finanziari, per l’anno 2025, sono incrementate nella misura dell’1,8%, corrispondente all’indice di inflazione programmato per l’anno 2025 nel Piano strutturale di bilancio 2025-2029. Inoltre i costi per il personale vengono esclusi dalla spending review prevista per la Rai nella Manovra: un emendamento dei relatori limita la stretta alle sole consulenze esterne con una prevista una riduzione dei costi per il 2026 almeno del 2% rispetto al corrispondente ammontare sostenuto nella media del triennio 2021-2023, una percentuale che sale al 4% nel 2027.

Fieg: “Governo sordo a iniziative libertà stampa”

“Il governo si dimostra sordo ad ogni iniziativa a sostegno del pluralismo e della libertà di stampa”, ha detto il presidente della Fieg Andrea Riffeser Monti, a proposito dell’esame della Legge di Bilancio. “Non possiamo non prendere atto della latitanza del governo verso ogni iniziativa concreta a sostegno dell’informazione professionale di qualità. Tale sconcertante comportamento mette a rischio l’occupazione di centinaia di giornalisti e di migliaia di occupati delle nostre imprese oltre che compromettere il diritto dei cittadini a informarsi e essere informati”.

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