Il conguaglio fiscale può rivelarsi una batosta che peserà sul bilancio di molte famiglie
Dicembre è sinonimo di tredicesima ed entrate aggiuntive per le famiglie. Ma non è detto che vada così. Al momento di pagare le tasse di fine d’anno può esserci qualche brutta sorpresa che grava sugli stipendi di molte categorie di lavoratori. Il conguaglio di fine anno consente di riequilibrare le trattenute effettuate durante l’anno con gli importi dovuti dal dipendente, tenuto conto anche degli elementi variabili della retribuzione. Tra le novità del 2024, attenzione al Bonus Natale, ai fringe benefit e ai premi di risultato.
Le operazioni di conguaglio riguardano anche i contributi previdenziali ed assistenziali, ai fini dell’esatta quantificazione dell’imponibile contributivo e l’applicazione delle aliquote previste. Attraverso il conguaglio il datore di lavoro determina inoltre le addizionali regionali e le addizionali comunali all’Irpef che saranno trattenute nel corso dell’anno successivo, secondo un particolare meccanismo di rateazione.
Il lavoratore può chiedere al proprio datore di lavoro di considerare anche i redditi di lavoro dipendente e quelli ad essi assimilati corrisposti da altri soggetti, come ad esempio i precedenti datori di lavoro. Se nel corso dell’anno il lavoratore dipendente ha intrattenuto più rapporti di lavoro con lo stesso datore di lavoro, quest’ultimo è tenuto ad effettuare il conguaglio di tutte le somme corrisposte, indipendentemente dal fatto che il lavoratore ne abbia fatto richiesta. Un processo complesso ma necessario per garantire la correttezza delle imposte trattenute e versate e la conformità alle normative fiscali e previdenziali.
Per il 2024 è stata confermata la detassazione dei premi di risultato con applicazione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF fissata al 5%, nel limite di 3.000 euro di somme erogate e nel rispetto delle condizioni già previste in passato (reddito di lavoro dipendente, nell’anno precedente a quello di percezione delle somme, non superiore a 80.000 euro). Il datore di lavoro, al momento del conguaglio, verifica la sussistenza dei requisiti previsti e, in particolare, accerta se il lavoratore non abbia espressamente rinunciato all’applicazione della detassazione.
Cos’è il conguaglio fiscale di fine anno in busta paga
Il conguaglio fiscale di fine anno è un ricalcolo che il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, effettua per determinare il corretto ammontare di tasse e contributi dovuti dal lavoratore dipendente. Questa operazione avviene con la busta paga di dicembre, e in alcuni casi entro febbraio, e serve a verificare se, durante l’anno, le trattenute effettuate siano state inferiori o superiori rispetto a quanto effettivamente dovuto. Gli importi calcolati includono Irpef, addizionali comunali e regionali, e detrazioni fiscali.
Quando il reddito reale del lavoratore risulta più alto di quello presunto, il conguaglio può portare a una trattenuta aggiuntiva, che riduce il netto della busta paga di dicembre. È il caso di aumenti di stipendio durante l’anno o altre variazioni non previste. Inoltre, i contribuenti che hanno percepito il bonus da 100 euro, ma il cui reddito annuale supera i 15.000 euro, potrebbero dover restituire in tutto o in parte il bonus. Tuttavia, se le imposte trattenute sono state superiori a quelle dovute, il lavoratore riceverà un rimborso fiscale.
Come evitare trattenute eccessive nel conguaglio di fine anno
Per ridurre l’impatto negativo del conguaglio, i lavoratori possono richiedere al datore di lavoro l’applicazione di un’aliquota fissa, calcolata in base al reddito complessivo stimato per l’anno. Questa scelta deve essere comunicata tramite il modello D23, specificando se l’aliquota fissa debba applicarsi solo durante l’anno o anche in sede di conguaglio. Inoltre, per il bonus da 100 euro, i lavoratori che prevedono un reddito superiore a 15.000 euro possono chiedere che venga erogato solo in sede di conguaglio finale, evitando così la restituzione.
Chi ha più fonti di reddito, come i lavoratori con più datori di lavoro, dovrebbe prestare particolare attenzione. In questi casi, è consigliabile non richiedere il bonus 100 euro in corso d’anno e recuperarlo direttamente nella dichiarazione dei redditi. Questo approccio consente un calcolo preciso, evitando trattenute e restituzioni impreviste. Inoltre, è opportuno comunicare al datore di lavoro eventuali redditi ulteriori per calcolare correttamente le detrazioni. Adottando queste precauzioni, è possibile gestire al meglio il conguaglio di fine anno, minimizzando sorprese sgradite.
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