L’Italia che invecchia, tra denatalità, allungamento dell’età media, emigrazione dei giovani e mancata compensazione da parte degli stranieri, è un rischio per le pensioni future. A lanciare l’allarme per il futuro, in un apposito report presentato ieri a Roma, è il Consiglio d’indirizzo e vigilanza dell’Inps (Civ), che segnala comunque come per ora i conti dell’Istituto di previdenza siano stabili, con la spesa pensionistica che rimane ferma. L’Ente pensionistico, nel frattempo, da domani allarga la piattaforma Siisl per trovare lavoro, finora dedicata ad alcuni ex percettori del Reddito di cittadinanza e ai disoccupati con Naspi, a ogni cittadino e impresa. Con una platea potenziale di 25 milioni di persone da coinvolgere e forte di 332mila offerte già segnalate e 40mila assunzioni avviate dalla nascita della piattaforma, nel settembre 2023, a oggi.
I NUMERI
Le stime relative all’andamento di fecondità, speranza di vita e flussi migratori, per il Civ fanno presagire un aumento del rapporto di dipendenza tra giovani e anziani «e un peggioramento del rapporto tra pensionati e contribuenti, con rischi evidenti per l’equilibrio del sistema previdenziale».
Secondo lo studio dell’Inps il rapporto tra persone con più di 64 anni e soggetti con un’età compresa tra i 20 e i 64 anni in Italia nel 2022 era pari al 41%, contro la media europea del 36%. Non solo, l’età mediana italiana negli ultimi cinque anni è salita a 48,4 anni (la media Ue è 44,5 anni). E ancora: il nostro Paese ha il terzo tasso di fecondità più basso in Ue (1,24), dopo Malta e Spagna, e la speranza di vita a 65 anni più alta, dopo Spagna e Francia, pari a 21,5 anni. Nonostante questo tra il 2013 e il 2023 la spesa previdenziale in termini reali è rimasta praticamente stabile. In futuro, comunque, non è da escludere il rischio di «prestazioni che superano i contributi versati, determinando uno squilibrio del sistema che deve essere compensato con trasferimenti dello Stato». Miliardi che peserebbero su tutti i cittadini. Anche perché la spesa pensionistica italiana rimane la più alta in Europa rispetto al Pil dopo la Grecia. E, segnala il Civ, negli ultimi due anni sul sistema previdenziale hanno pesato «l’inflazione e la crescita economica modesta, che non hanno consentito un aumento della contribuzione tale da far fronte alla spesa più elevata dovuta alle rivalutazioni». In ogni caso per il presidente dell’Inps, Roberto Ghiselli, «il sistema, anche in prospettiva, è economicamente sostenibile, grazie a meccanismi di riequilibrio, legati al reddito nazionale e alla speranza di vita». Mentre il vero problema, per Ghiselli, sarebbe quello «sociale» delle «pensioni povere dei giovani», visto che il loro lavoro «è sempre più discontinuo e a basso reddito».
Anche per aumentare le loro possibilità di lavoro e viste le strutturali difficoltà dei centri per l’impiego, viene rafforzata la piattaforma Siisl, il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. Da domani diventerà una sorta di mega ufficio del lavoro virtuale per l’incontro tra domanda e offerta, che arriva a casa dei cittadini. Chiunque vuole cercare o cambiare lavoro potrà accedere al sistema con la propria identità digitale e guardare le offerte disponibili in tutta Italia. Con un aiuto dall’intelligenza artificiale, che proporrà al candidato le offerte più adatte sulla base di residenza, competenze, settori preferiti e aspirazioni.
LO STRUMENTO
«Riduciamo le distanze tra chi cerca un lavoro e chi lo offre, quando vince il lavoro vincono le persone e il Paese» ha detto la ministra del Lavoro, Marina Calderone. Le imprese potranno pubblicare le offerte e puntano a trovare le persone in modo più rapido. L’obiettivo, ambizioso, è avere posizioni lavorative geolocalizzate provincia per provincia, incrociando in maniera maggiormente efficace le richieste delle imprese e le competenze contenute nei curricula presentati. La piattaforma in un anno ha già censito 2,2 milioni di cittadini. I corsi di formazioni pubblicati sono più di 63mila e i curriculum caricati sono oltre 291mila.
Quanto alle 40mila assunzioni, invece, molte sono a tempo determinato e una piccola minoranza potrebbe far riferimento alle stesse persone. «Non è un problema della piattaforma – spiega Fabrizio Pirro, sociologo del Lavoro della Sapienza – che ha anzi il merito di dare una possibilità in più a chi cerca un’occupazione, ma un problema generale del mercato del lavoro italiano, con un mismatching strutturale e troppi lavori di pochi giorni o mesi, oppure a basso reddito». «La macchina è in moto – ha detto il presidente dell’Inps, Gabriele Fava – e sta viaggiando in maniera spedita, utilizzando già oggi l’IA».
L’auspicio dell’Inps, ora, è che i numeri realizzati con Siisl migliorino in modo esponenziale. «Per una vera svolta, però – secondo Giampiero Prioia, docente del diritto del Lavoro dell’Università Roma Tre – serve un cambiamento culturale, con le scuole e i centri per l’impiego che devono informare tutti su come usare gli strumenti come il Siisl». Per i percettori di sussidi l’iscrizione rimarrà obbligatoria (o si perde il sostegno), per gli altri sarà libera. Dal 5 febbraio, poi, ci saranno offerte ad hoc per i Neet, i giovani che non hanno e non cercano nemmeno il lavoro. E nei mesi successivi si estenderà l’accesso anche ai percettori di Iscro (l’indennità straordinaria di continuità reddituale) e ai cittadini stranieri con permesso di lavoro. Non solo: entro l’anno Siisl diventerà anche un’app per smartphone e ci saranno ulteriori semplificazioni.
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