Cuneo – Quanto costa ristrutturare una casa? Possono farlo tutti? Ma soprattutto, perché si vuole ristrutturare casa? Come ha scritto Daniel Tarozzi in questo articolo, “ristrutturare casa solo perché è gratis è la cosa più antiecologica che si possa fare. Immaginate di non avere alcun incentivo. Che lavori ritenete davvero fondamentali per voi?”. È anche vero che l’Italia, nonostante abbia votato insieme all’Ungheria contro la Direttiva europea “Case Green”, come tutti gli Stati membri dovrà ridurre il consumo di energia degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. In caso contrario si rischiano multe e restrizioni all’affitto e alla vendita degli immobili.
Le ristrutturazioni saranno quindi necessarie da qui ai prossimi anni. Già il Superbonus aveva incentivato aspetti più “green”, dal “ricostruire il costruito” – evitando ulteriore consumo di suolo – all’efficientamento degli edifici con la riduzione di emissioni di CO2, fino al tracciamento di tutta la filiera – in Italia, si sa, i pagamenti in nero nel settore dell’edilizia sono molto frequenti – oltre a una ripresa economica all’indomani della pandemia.
«Forse il 110% era un po’ esagerato, i prezzi sono aumentati e non sono stati calmierati, alcuni aspetti non hanno funzionato benissimo, ma ha sdoganato l’idea che ristrutturare e rendere più sostenibili gli edifici fosse una possibilità solo per i ceti più agiati. Ha permesso pure che molte costruzioni fossero in linea con i parametri dettati da una visione europea», sottolinea Mauro Sarotto, amministratore delegato dell’azienda Sarotto Group.
Ristrutturare una casa oggi ha sicuramente un costo considerevole, accresciuto anche dalle spese di progettazione e dalle tante pratiche e perizie richieste, ma le alternative esistono. Il Superbonus è stato sostituito da altri bonus, con detrazioni minori e per le prime case, che richiedono una lunga trafila burocratica, ma restano opportunità che non si possono sprecare, anche in vista della direttiva europea e dell’urgenza di ridurre prima possibile le emissioni.
«I costi più elevati dipendono dal tipo di impianti che si sceglie di installare, serve ridurre le dispersioni termiche minimizzando gli impianti per massimizzare l’involucro. Massimizzando l’involucro non hai bisogno, ad esempio, di climatizzare in estate o di grandi impianti di riscaldamento durante l’inverno», continua Sarotto.
Vi abbiamo raccontato la storia di questa azienda, la mission, l’attenzione riposta alle materie prime scelte, al tipo di energia utilizzata, al riuso di scarti di produzione, al ripensare l’abitare per ridurre l’inquinamento, l’incentivo del 5% per chi decide di demolire e ricostruire evitando il consumo di suolo. Una visione d’insieme fondata sul rispetto dell’ambiente e delle persone. Tra il 2007 e il 2008 Sarotto Group ha ideato, progettato e brevettato un modello di casa prefabbricata passiva, la Biocasa Sarotto®, che grazie a uno scrupoloso studio architettonico, bioclimatico ed energetico, è in grado di acquisire dal sole tutta l’energia necessaria per riscaldare, raffrescare, illuminare e alimentare gli elettrodomestici, con un bilancio a zero energia e zero emissioni.
L’azienda ha anche previsto delle soluzioni più abbordabili e a misura di tutte le tasche. Nel 2014 hanno lanciato il Progetto 98€co, un modulo abitativo che prende spunto dal Diogene di Renzo Piano o il Planit di Pircher che ottimizza gli spazi per ridurre al minimo le dispersioni termiche e i prezzi di costruzione e gestione. Il concept dell’abitazione è racchiuso nel proprio nome: Progetto sta per “inventare, disegnare e organizzare”; 98 è la sfida a rimanere sotto i 100.000 euro; infine €co è la garanzia di alte prestazioni energetiche e zero emissioni di CO2.
Il cuore centrale del progetto è il modulo Cubotec, un box polifunzionale preassemblato e posto al centro dell’abitazione, che costituisce lo scheletro strutturale principale della casa. Si tratta di un disimpegno dal quale diparte tutta la distribuzione funzionale dei locali interni che è al contempo il centro tecnico e impiantistico della casa.
«Oggi, a causa dell’aumento dei prezzi, il costo non è più di 98.000 euro, è aumentato, ma resta sempre più contenuto rispetto ad altri modelli di casa. Come azienda ci rendiamo disponibili anche a valutare progetti personalizzati con un contributo economico che, eventualmente, viene restituito nel caso di costruzione. L’obiettivo è sempre la sostenibilità ambientale e sociale», conclude Mauro Sarotto.
Concludiamo rispondendo alla domanda iniziale: sì, è possibile ristrutturare casa, serve partire da una corretta progettazione e affidarsi a professionisti seri e scoprire insieme a loro non solo incentivi e detrazioni, ma anche le alternative già esistenti che possono fare al caso vostro.
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