Con l’avvicinarsi del periodo delle festività natalizie, si fa più acceso il dibattito sul caro biglietti per raggiungere la Puglia. I prezzi esorbitanti di voli e treni da e per il nord sono una combinazione tra domanda, offerta e stagionalità: legge di mercato, per dirla in due parole.
Intanto chi volesse acquistare oggi un volo per festeggiare il Natale in famiglia, partendo da Linate sabato 21 alle 9:35 con Ita spenderebbe fino a 568 euro. Borsa inclusa, però. Il territorio non ci sta. A pagarne le spese sono soprattutto lavoratori e studenti che rientrano a casa per le vacanze ma anche cittadini, costretti da urgenze dell’ultima ora a partire. Anche se le tariffe erano già altissime quasi due mesi fa.
Soluzioni? Di fronte alle dinamiche del mercato, purtroppo, non sembra esserci possibilità di tutela secondo Mario Vadrucci, presidente della Camera di commercio di Lecce. «Fatto ancora più grave – dice – è che ad applicare politiche commerciali molto spinte sia una compagnia di bandiera risanata con i soldi dei cittadini italiani; inoltre avere pochi voli non aiuta affatto. Per chi non ha potuto programmare da qui alle festività si è costretti a pagare cifre che coprono un viaggio intercontinentale. L’auspicio è che qualche authority possa occuparsi della questione». Nel dibattito è più volte intervenuto il già senatore Dario Stefano che denuncia il «diritto alla mobilità negato all’intero territorio regionale».
Questa la situazione attualmente: pochissimi posti disponibili sui voli e soprattutto sui treni dal Nord per Bari e Lecce. Il sabato 21 è la giornata peggiore: le tariffe variano dai circa 180 euro ai quasi 600, a seconda della fascia oraria e della compagnia. I prezzi per viaggiare all’alba con il primo volo del mattino sono i più contenuti mentre, negli orari più comodi, il costo sale di quasi il doppio con cifre che oscillano tra i 300 euro e i 500 euro. Un incremento vertiginoso rispetto ai periodi di bassa stagione. Meno esoso raggiungere una capitale europea. Nella stessa giornata il Ryanair da Bergamo delle 11 e 55 costa 405 euro, un Easyjet da Malpensa alle 9 e 40, 345; con Ita da Linate alle 22:05 si possono spendere invece 483 euro, mentre partendo la mattina alle 9:35 solo 568 euro, borsa inclusa. E se qualcuno volesse prendere invece un lussuoso volo di Swiss international Airlines da Milano Malpensa a Brindisi, la piattaforma E-dreams propone un’offerta esclusiva a soli 830 euro, con partenza alle 9 e 40 e arrivo alle 16 e 45 e il disagio di due scali. La situazione non cambia di molto volando su Bari: partendo con Ita da Linate alle 8 del mattino si spendono 480 euro, ma il sito segnala si tratti dell’ultimo biglietto; alle 16 lo stesso volo costa 516 ma con bagaglio da stiva incluso. Scendono di qualche decina di euro le tariffe per il lunedì 23: per Bari il volo più economico, se si ha la fortuna di riuscire a trovare posto, e facendo una levataccia, lo si può acquistare intorno ai 150 euro fino a salire a circa 390 con un volo Ita da Linate alle 12 e 30; per Brindisi si parte dai 180 alle 5 e 30 del mattino fino a quasi 600 euro. Tariffe esagerate anche per volare dalla Capitale o da Bologna verso entrambi gli aeroporti pugliesi.
Stesso discorso vale per chi preferisce viaggiare su rotaia: prezzi oltre misura e posti nelle date più richieste praticamente già esauriti, sia da Milano che da Roma e Bologna. Come spiegano dagli uffici booking delle agenzie, da mercoledì già esaurite cuccette e vagoni letto sugli intercity notte e da venerdì ci sono grosse difficoltà per un posto a sedere sia per le Frecce che per gli Intercity. Per raggiungere Lecce da Roma i biglietti, i pochissimi rimasti, sfiorano anche i 200 euro. Insomma mentre ci si prepara ad assaporare e vivere il primo volo dalla Puglia diretto a New York, si fanno i conti con il lusso di viaggiare in Italia. Il biglietto per il “sogno americano” da Bari costerà solo 625 euro andata e ritorno. «Purtroppo – commenta Dario Stefano – spesso i viaggi non possono essere programmati con grandi anticipi. Questa è una battaglia territoriale che non può avere appartenenze politiche né può avere resistenze di parte o territoriali. Il nostro territorio, che già soffre l’assenza dell’Alta Velocità con collegamenti ferroviari scadenti e fuori mercato, percorsi autostradali inesistenti o distanti dagli standard del Nord e degli altri Paesi europei, non può subire anche la ingiustizia di tratte e tariffe aere impraticabili, fino a 1000 euro, perché vuol dire negare un diritto universale sacrosanto, sia che ci si debba muovere per ragioni di lavoro che di studio, di vacanza o, ancor più, per esigenze legate alla propria salute».
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