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Manes, insieme a Dieter Steger, ha portato avanti iniziative legislative per rafforzare la tutela delle lingue storiche italiane e promuovere lo sviluppo delle aree montane, sottolineando l’importanza di un’applicazione uniforme della Legge 482 e la valorizzazione delle tradizioni linguistiche nei media nazionali.
Giornata Internazionale della Montagna, istituita dalle Nazioni Unite nel 2002, rappresenta ogni anno un momento di riflessione importante sullo sviluppo delle aree montane e sulla salvaguardia delle tradizioni e delle lingue locali. Quest’anno, l’evento, che si celebra a Gressoney-Saint-Jean, assume un significato particolare, coincidendo con il 25° anniversario della Legge 482 del 1999, la quale ha riconosciuto e tutelato le lingue storiche italiane, fra cui il francoprovenzale parlato in Valle d’Aosta. Un’occasione per fare il punto sui progressi fatti e sulle sfide che restano ancora aperte, in particolare riguardo alla tutela delle lingue minoritarie.
L’onorevole Franco Manes, deputato della Valle d’Aosta, ha sempre mostrato un impegno concreto per la difesa delle tradizioni linguistiche locali e delle minoranze linguistiche. “La Legge 482 è stata un passaggio fondamentale per dare dignità e visibilità alle nostre lingue storiche, ma c’è ancora molto da fare per colmare le lacune nella sua applicazione e garantire una tutela concreta su tutto il territorio nazionale”, sottolinea Manes. Le parole del deputato richiamano l’attenzione sulla necessità di fare di più per la salvaguardia del patrimonio linguistico, un tema che, purtroppo, non ha ricevuto tutta l’attenzione che merita a livello nazionale.
Nel 2022, Manes ha presentato insieme al collega Dieter Steger una proposta di legge per la ratifica della Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie, firmata dall’Italia nel 2000 ma mai ratificata. “La Carta europea è uno strumento essenziale per promuovere e proteggere le lingue regionali nel contesto europeo. È inaccettabile che l’Italia, dopo oltre vent’anni, non abbia ancora completato l’iter legislativo per ratificarla”, afferma Manes con una punta di frustrazione. La mancata ratifica rappresenta una grave disattenzione nei confronti delle minoranze linguistiche, che non solo vedono riconosciuti i propri diritti sulla carta, ma spesso si trovano a fare i conti con una realtà che non rispetta appieno gli impegni presi.
Le parole di Manes risuonano come un appello urgente a un cambiamento che non può più essere rimandato. Il deputato valdostano non manca di ribadire quanto sia importante che il governo italiano prenda atto delle necessità delle lingue minoritarie e delle comunità che le parlano. “Questa ratifica rappresenta un impegno verso l’Europa e verso le comunità che rappresentiamo, ed è nostro dovere portarla a termine al più presto”, insiste, con una determinazione che non lascia spazio ad ambiguità.
Nel febbraio 2023, Manes e Steger hanno risposto al richiamo del Consiglio d’Europa, che ha evidenziato le disuguaglianze nell’applicazione della Legge 482 sul territorio italiano. “Abbiamo sollecitato il governo a garantire un’applicazione uniforme della normativa e a prevedere un utilizzo strategico dei fondi destinati alle minoranze linguistiche. Non possiamo permettere che progetti innovativi nelle scuole o nei media restino senza risorse”, afferma Manes, facendo notare che la tutela linguistica non può essere vista come una questione marginale, ma come una priorità che va integrata nelle politiche culturali e educative del paese.
La sua riflessione si estende anche ai media nazionali, che, a suo avviso, giocano un ruolo cruciale nella preservazione delle lingue minoritarie. “La cultura si costruisce anche attraverso la presenza nei canali pubblici. La RAI, come servizio pubblico, deve rispettare gli obblighi previsti dalla legge e garantire maggiore spazio alle nostre lingue. È in gioco la sopravvivenza di un patrimonio culturale unico”, ribadisce Manes. Non è più tempo di aspettare: per Manes, è fondamentale che il servizio pubblico dia un contributo concreto alla visibilità delle lingue minoritarie, contribuendo alla loro promozione in tutta Italia.
Le celebrazioni della Giornata Internazionale della Montagna si concluderanno domani con incontri e progetti che esploreranno la connessione tra tradizione e innovazione, ma per Manes questo anniversario rappresenta solo un punto di partenza. “Quest’anno celebriamo 25 anni di un percorso legislativo importante, ma dobbiamo guardare avanti. La montagna, con le sue lingue e culture, non è solo un simbolo del passato, ma una risorsa per il futuro”, conclude con ottimismo. La sfida, dunque, non è solo quella di tutelare il passato, ma di costruire un futuro che valorizzi la montagna, le sue tradizioni e, soprattutto, le lingue che l’hanno sempre animata. L’impegno di Manes, in questo senso, continua a essere un faro di speranza per la Valle d’Aosta e per tutte le aree montane italiane.
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