I conti non tornano, anzi sono del tutto fuori controllo. La maggioranza in Regione è andata in tilt ieri in Consiglio: dopo la discussione generale del bilancio di previsione e una pausa di “riflessione” di tre ore circa, non ha trovato la forza per tornare in Aula per approvare il documento finanziario. Alla presidente del Consiglio, Loredana Capone, a quel punto, non è rimasto che rinviare il tutto ad oggi.
È un centrosinistra in difficoltà, mandato in crisi dai circa 250 emendamenti (che si sommano ai 110 già approvati in commissione la settimana scorsa del valore totale di 9 milioni di euro) presentati da maggioranza e opposizione, per un valore complessivo di circa 50 milioni di euro. Soldi che non ci sono, una somma ingestibile e non “digeribile” per le casse esigue. Cosi, ieri pomeriggio, il presidente Michele Emiliano ha cercato di riprendere la situazione in mano convocando tutta la sua coalizione, presenti anche il M5s con Marco Galante e Azione. Prima ha avuto anche un confronto con il gruppo dei cinque “dissidenti”: Ruggiero Mennea, Sergio Clemente, Michele Mazzarano, Anita Maurodinoia e Grazia Di Bari. Questi ultimi hanno incassato l’impegno di Emiliano e dell’assessore Fabiano Amati ad approvare il loro emendamento contro la povertà, ritoccando però al ribasso i 5 milioni chiesti.
Al vertice di maggioranza hanno preso parte i rappresentanti di Azione e del Movimento Cinque Stelle insieme ai consiglieri del Pd, Con, Per La Puglia. Un incontro che è andato avanti sino a tarda sera, con diversi momenti di tensione, per cercare di ridurre al minimo indispensabile gli emendamenti della maggioranza. Una riunione, però, che ha indispettito il centrodestra, che ad un certo punto ha fatto “irruzione” nella sala riunioni per chiedere conto di quanto stesse accadendo e per criticare il metodo usato. A riportare la calma Emiliano e Capone, con quest’ultima che ha dovuto annunciare il rinvio ad oggi del Consiglio, convocando in mattinata una riunione con le opposizioni.
Il compito non è semplice, è necessario sfoltire e anche di molto gli emendamenti: basti pensare che sono già stati impegnati 9 milioni extra in commissione, quando il tetto fissato era di 5 milioni. Le risorse rimaste sono davvero esigue, in realtà non ce ne sarebbero: come Amati ed Emiliano riusciranno a far quadrare i conti senza perdere l’unità della coalizione è tutto da vedere. «Quello che si capisce è che la maggioranza non ha i numeri», dichiara a caldo il capogruppo di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, durante l’iniziale pausa di tre ore. «La maggioranza non ha un accordo e stanno provando a capire come trovare – aggiunge – un’intesa economica, perchè ogni consigliere regionale vuole portare avanti il suo emendamento. Non è giusto. Siamo in attesa di riprendere da tempo ed abbiamo chiesto di riprendere domani». «È preoccupante che la maggioranza non riesca a trovare una quadra nel Consiglio regionale che dovrà stabilire il futuro dei pugliesi attraverso il Bilancio», aggiunge il capogruppo di Forza Italia, Paride Mazzotta, dopo l’annuncio del rinvio a oggi. «Siamo veramente preoccupati per i pugliesi. Una maggioranza così irresponsabile – aggiunge – che chiede una prima sospensione di un’ora, per trovare la quadra con tutte le forze politiche, per fare una riunione di tre ore senza riuscire ancora a trovare l’intesa. È una cosa che preoccupa me ma preoccupa soprattutto il futuro della Puglia».
Capitolo Trattamento di fine mandato (Tfm): l’emendamento non è stato presentato entro le 12 di ieri, termine ultimo. Però, questo non vuol dire che non spunti lo stesso oggi sottoforma di subemendamento. Ieri era oggetto ancora di dibattito, quel che è certo è che esiste l’ordine del giorno per chiedere all’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale di recepire quanto stabilito in Conferenza Stato-Regioni, cioè che non ci possono essere disparità di trattamento economico tra i vari Consigli regionali. Lo “spunto” per legittimare la reintroduzione del Tfm, abolito all’epoca del governo Vendola. «Il fatto che non sia stato presentato come emendamento non vuol dire che non possa esserci lo stesso un tentativo di blitz», commenta un consigliere esperto. E in effetti per depositare i subemendamenti non c’è un limite temporale, possono essere presentati anche durante la discussione in Aula in qualsiasi momento.
Sono ore davvero frenetiche, la maggioranza di centrosinistra è davanti ad un banco di prova non semplice e, a complicare tutto, potrebbe rispuntare proprio la buonuscita. Altra carne al fuoco: i consorzi di bonifica. Come ogni anno, la Giunta Emiliano metterà 8 milioni di euro per fare sopravvivere l’Ente prima commissariato ora unificato.
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