In Italia sono stati realizzati nuovi risparmi energetici nel 2023, per oltre 3,6 Mtep (Mega Tonnellate equivalenti di petrolio), pari ai consumi elettrici complessivi del Lazio e della Toscana. E risulta ancora preponderante il traino delle detrazioni fiscali: circa 2 Mtep pari a una quota del 56,2 per cento dei risparmi totali. Ma a contribuire ai risparmi di energia ci sono anche la crescita dei Certificati bianchi e le campagne di sensibilizzazione.
È quanto emerge dal tredicesimo Rapporto annuale Enea sull’efficienza energetica, presentato oggi nel corso di un convegno a Roma alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Il risparmio principale è stato generato grazie a progetti avviati dal 2021, con il supporto delle misure per ottemperare agli obblighi della Direttiva europea sull’efficienza energetica ed equivale al 92 per cento dell’obiettivo fissato per il solo 2023 dal Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima).
Pichetto: “Elettrico prevalente al 2035 ma serve scelta industriale”
“L’azione di decarbonizzazione è l’azione principe da portare avanti: abbiamo l’obbligo giuridico di agire nei confronti dell’Unione Europea e un quadro di accordi internazionali che ci impongono di raggiungere gli obiettivi di Parigi. I grandi filoni sono agricoltura, trasporti e residenziale”, così il ministro Gilberto Pichetto Fratin, nel proprio intervento.
“Dobbiamo modernizzare il parco veicoli. Ci sono una serie di azioni che riguardano il sistema di trasporti, la domanda di modernizzazione. Tutte queste azioni si devono basare su dati, come quelli che fornisce Enea. Nel 2035 il motore prevalente sarà l’elettrico perché è il più semplice, ma sarà una scelta industriale ed economica. Deve essere competitivo da questi punti di vista. L’ammissione dei biocarburanti è una decisione politica. Dobbiamo perseguire l’abbandono dei fossili al 2050. Nei prossimi 20 anni raddoppierà la domanda energetica”, ha concluso il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Rapporto: dalle detrazioni oltre il 56% dei risparmi
Complessivamente, risulta ancora preponderante il traino delle detrazioni fiscali (circa 2 Mtep pari a una quota del 56,2 per cento dei risparmi totali 2023). Oltre a queste misure, la riduzione dei consumi di energia finale è attribuibile alla crescita dei Certificati bianchi che ha raggiunto il 28 per cento rispetto al 2022, spingendo il dato cumulato a 0,6 Mtep, agli incentivi per la mobilità sostenibile (0,4 Mtep) e al Conto termico (0,3 Mtep). Sono risultati in aumento anche i risparmi energetici conseguiti nell’ambito dei progetti realizzati attraverso i Fondi di coesione, con un risparmio di energia finale di circa 31,8 ktep/anno al 2023.
Da segnalare il ruolo giocato dalle campagne di sensibilizzazione che hanno coinvolto quasi 14 milioni di cittadini per quanto concerne il settore residenziale. La stima dei risparmi indotti dai cambiamenti nei comportamenti di consumo, da parte di individui e imprese, è pari a oltre 0,1 Mtep.
Graditi: “Raggiungere i traguardi disegnati dall’Unione europea”
“L’efficienza energetica rappresenta la chiave per raccogliere alcune delle sfide più urgenti del nostro tempo e raggiungere i traguardi disegnati dall’Unione europea che, grazie al pacchetto legislativo Fit for 55 e alle Direttive efficienza energetica e Prestazione energetica degli edifici, si distingue come leader globale della transizione energetica”, commenta il direttore generale Enea, Giorgio Graditi.
“Alla luce delle vulnerabilità delle filiere energetiche globali – aggiunge – è fondamentale sfruttare le potenzialità offerte dall’innovazione, puntando sulle tecnologie emergenti e sulla digitalizzazione, che consente un monitoraggio in tempo reale delle emissioni e l’ottimizzazione dei consumi”.
Per i soli interventi di efficientamento energetico avviati nell’anno, il confronto tra 2023 e 2022 evidenzia una flessione dei risparmi conseguiti tramite i meccanismi di detrazione fiscale, sia per SuperEcobonus (-21,2 per cento) che per Ecobonus (-20,4 per cento). Rimane sostanzialmente stabile il contributo del Bonus casa che con i soli interventi attivati nel 2023 ha consentito risparmi pari a 71 ktep (-0,9 per cento).
Sul fronte dell’efficienza energetica negli usi finali, un notevole contributo è arrivato dalle aziende con l’avvio, il 5 dicembre 2023, del terzo ciclo di audit energetici obbligatori per le grandi imprese e quelle energivore. Secondo i dati gestiti da Enea, sono pervenute 10.241 diagnosi da 5.797 soggetti obbligati, di cui il 44 per cento sono grandi imprese, il 40 per cento Pmi energivore ed il 16 per cento grandi imprese energivore. Rispetto a dicembre 2019 – che ha segnato l’avvio del secondo ciclo di diagnosi energetiche obbligatorie – le grandi imprese energivore che hanno adempiuto all’obbligo sono aumentate del 19 per cento, mentre le grandi imprese sono diminuite dell’11 per cento. I circa 9 mila interventi di efficientamento energetico effettuati hanno prodotto un risparmio pari a 0,5 Mtep.
Bertini: “Peso sempre più rilevante assunto dall’efficienza energetica”
“I dati incoraggianti presentati nel rapporto sono il risultato del peso sempre più rilevante assunto nel Paese dall’efficienza energetica. Questo grazie al consolidamento delle attività di formazione e informazione, ma anche allo sviluppo di metodologie e banche dati che hanno evidenziato il ruolo di primo piano assegnato all’Enea nel coinvolgere attivamente istituzioni, imprese, e cittadini”, sottolinea la direttrice del dipartimento Enea di Efficienza energetica, Ilaria Bertini.
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