Il regalo di Natale per i lavoratori delle aziende che aderiscono ad Assocontact, non si è fatto attendere, l’associazione datoriale ha firmato il CCNL della CISAL
“Ci troviamo di nuovo a dover manifestare il nostro dissenso, questa volta verso la scellerata scelta da parte di Assocontact, che ha formalmente DISDETTO il Ccnl delle telecomunicazioni di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil per applicare un Ccnl in Dumping firmato il 4 dicembre 2024 con la O.S. Cisal che non ha rappresentatività nel comparto.
Siamo sempre noi, quelli che un anno fa manifestavano per la clausola sociale del servizio della maggior tutela, ed ora, ad un anno di distanza, si trovano a dover intraprendere un’altra battaglia per difendere il proprio contratto nazionale di riferimento.
Nel pieno dei lavori per il rinnovo del CCNL delle Telecomunicazioni, nel vivo delle questioni più sentite dalle lavoratrici ed i lavoratori e del confronto su tutto ciò che è collegato alla parte economica, Assocontact, il cui Vicepresidente è Francesco Ranalletta (Tecnocall srl), dopo aver tergiversato per 9 mesi osservando a distanza la trattativa, taglia corto ed esce allo scoperto sottoscrivendo un contratto in dumping con Cisal.
Assocontact propone ai suoi associati l’applicazione di un CCNL sottoscritto con una organizzazione sindacale non rappresentativa del settore, che riconosce aumenti salariali irrisori per i prossimi 3 anni, dimenticandosi che le lavoratrici ed i lavoratori hanno un contratto scaduto da 2 anni, dopo un periodo in cui l’inflazione ha galoppato con percentuali a doppia cifra.
Meno di 8 euro di aumento in riferimento ad un equivalente del terzo livello delle telecomunicazioni da subito, e “ben” ulteriori 42 euro dopo 18 mesi, per un totale di circa 50 euro di aumento salariale per 5 anni, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2027, a fronte di un indice di riferimento all’inflazione sui prezzi al consumo che è oltre 215 euro solo per il triennio 2023-2025. Se non è questo un chiaro esempio di dumping, vanno riscritti tutti i dizionari esistenti!
Rappresentano, al contempo, pezzi di salario indiretto o differito anche la malattia, i permessi, le maggiorazioni per il lavoro festivo e/o notturno, il supplementare e straordinario, e tanti altri diritti contrattuali che con il contratto sottoscritto da Assocontact vengono ridotti abbattendosi pesantemente sul salario delle persone.
Il contratto Assocontact/Cisal, rispetto al contratto maggiormente applicato nel settore Crm/Bpo, sottoscritto dalle associazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative (Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil), comporterebbe a regime una riduzione di oltre il 15% sul costo orario del lavoro, smantellando completamente la “clausola sociale” che ha garantito piena continuità occupazionale a circa 30mila addetti in 6 anni di cambi di appalto rivedendo i criteri selettivi del personale avente diritto e superando il principio di territorialità; la paga oraria per le lavoratrici ed i lavoratori co.co.co. a 6,50 euro; lo sdoganamento del controllo a distanza con dato individuale, per il monitoraggio real time delle performance, legandolo anche a pezzi di salario.
L’abbattimento considerevole dei propri diritti, ritornando così indietro sul salario e rispedendo il settore dei customer care a 15 anni fa nella giungla della deregolamentazione, è un atto grave che Assocontact e Cisal stanno perpetrando un danno di oltre 5mila addetti.
Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee per informare le lavoratrici ed i lavoratori dei pesanti tagli economici e normativi previsti dal CCNL sottoscritto da Assocontact. Contestualmente richiederemo di incontrare le delegazioni parlamentari abruzzesi, nonché una richiesta di incontro alle Prefettura della Città compreso l’interessamento delle confederazioni di Cgil Cisl Uil Abruzzesi”.
Così, in una nota, e segreterie territoriali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e la RSA Tecnocall Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil
di Alessandra Prospero
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16 Dic 2024
19 Dic 2024
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