Heritage International Institute lancia un invito a proteggere il patrimonio culturale

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L’Heritage International Institute è la prima organizzazione internazionale a chiamare all’azione per la protezione del patrimonio culturale siriano dopo l’8 dicembre. Le bandiere nere dello Stato islamico sulle rovine di Palmira e la distruzione del monastero di Mar Elian, nell’agosto 2015. Le rovine della cittadella storica di Aleppo, dopo anni di scontri armati e bombardamenti, uniti agli effetti devastanti del terremoto del 2023. All’indomani dei cambiamenti che hanno sconvolto la Siria lo scorso 8 dicembre, l’Heritage International Institute è la prima organizzazione internazionale a far sentire la sua voce a favore della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di una popolazione già sconvolta da anni di guerre. Damasco, la capitale più antica del mondo ancora abitata, è uno dei simboli di un’eredità che non smetterà di esistere e che si deve celebrare oggi più che mai. “Siamo pronti e fortemente uniti per garantire la protezione e la promozione del patrimonio culturale materiale e immateriale in Siria, anche recandoci nel Paese, appena le condizioni lo permetteranno”. L’Heritage International Institute ha così annunciato, tramite un comunicato ufficiale, la creazione di una task force speciale per fornire risposta immediata, effettiva e coordinata a favore di un’eredità culturale millenaria e multietnica, testimone di civiltà provenienti da Oriente e Occidente.

A tal fine, la task force è composta dai massimi esperti internazionali in materia, che lavoreranno per la tutela e promozione di ogni forma di patrimonio culturale siriano, inclusi i siti archeologici ed architettonici, il paesaggio, la musica, la danza, il cinema, la cucina, il design, la moda, con un focus speciale sui diritti umani e la digitalizzazione. “Stiamo valutando le modalità migliori per instaurare contatti diretti e sensibilizzare tutte le parti in Siria. Siamo anche a lavoro per il coinvolgimento delle comunità e il mondo accademico siriani in Italia e in tutto il mondo, per stimolare un dialogo costante e favorire un attivo impegno nella protezione del patrimonio culturale del Paese”. La task force è già impegnata, fianco a fianco con tutti gli attori interessati, per l’organizzazione di un evento internazionale che si terrà a Roma all’inizio del 2025 al fine di celebrare il patrimonio culturale siriano in tutte le sue forme, prevedendo anche una manifestazione artistica con il coinvolgimento diretto di musicisti e ballerini siriani.

Centro accademico, culturale ed artistico di eccellenza internazionale, che collabora con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e con il ministero della Cultura, l’Heritage International Institute (Hii) è già attivo in Egitto, Iraq e Libia, dove sta negoziando importanti accordi con i governi locali per avviare corsi di training sul patrimonio e sviluppare operazioni senza precedenti di digitalizzazione del patrimonio. Hii conta infatti sul museo virtuale sul patrimonio culturale, unico esempio al mondo di esegesi interpretativa in digitale del patrimonio, che combina digitalizzazione a 360 gradi, animazione digitale 2.D, realtà virtuale interattiva 3D, modelli 3D trigonometrici. Grazie alla direzione artistica di Sergio Iovino, anche Ceo dell’Istituto, è stato possibile digitalizzare per la prima volta nella storia la Biblioteca Alessandrina e il Museo nazionale della civiltà egiziana, in collaborazione con l’ambasciata d’Italia al Cairo e le autorità locali.

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L’Istituto conta altresì di programmi in Nepal, Oman e Sudafrica, dove sta lavorando anche per rendere i musei completamente accessibili alle persone con disabilità, a partire dal Museo nazionale di Katmandu. La partecipazione dei gruppi più vulnerabili al patrimonio culturale è stata oggetto della prima International School sul turismo culturale accessibile, organizzata in collaborazione con l’Università di Bergamo, e di un’iniziativa apripista che mette in contatto i licei artistici di Ancona e Frosinone e le persone con disabilità mentale nelle due città a favore del godimento e della creazione del patrimonio culturale. Solamente due settimana fa, Hii ha organizzato in Scozia la IV edizione del Simposio internazionale sul patrimonio culturale, riunendo a Glasgow esperti da tutto il mondo e avviando una collaborazione a lungo termine con le autorità scozzesi. È su tali presupposti che l’Heritage International Institute lancia una chiara chiamata all’azione e una campagna di sensibilizzazione globale per garantire la protezione e promozione del patrimonio siriano, non solo sottolineando l’importanza della solidarietà internazionale, ma anche proponendo azioni immediate e concrete, come la digitalizzazione, la ricerca accademica, la formazione, la promozione in tutto il mondo della musica e delle tradizioni siriane.

L’Heritage International Institute avvierà una raccolta di firme a livello globale, senza precedenti, a favore dell’eredità culturale siriana, pietra angolare per la pace, la sicurezza, i diritti umani, lo sviluppo sostenibile e la coesione sociale in Siria. “Let us celebrate Syria’s cultural heritage, both within the country and all over the world, as a vital step toward rebuilding the nation”, si legge in chiusura del comunicato ufficiale.

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