il calendario e le modifiche previste per il 2025

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Il pagamento dell’assegno unico e universale avverrà il 17,18,19 dicembre per coloro che non hanno visto modifiche all’importo rispetto al mese di novembre. La manovra per il 2025 prevede che la misura venga esclusa dal calcolo Isee a partire dal 2025, ma solo per quanto riguarda il bonus nido.

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Le date per il pagamento dell’assegno unico e universale (Auu) per i figli a carico, si stanno avvicinando. Si tratta di un sostegno economico che il Governo italiano eroga alle famiglie con figli a carico, per aiutare a coprire le spese legate alla crescita e al mantenimento dei propri bambini. Questo aiuto è stato introdotto nel 2021 per semplificare e unire le varie forme di supporto economico preesistenti, come gli assegni familiari e altre agevolazioni, creando un unico pagamento finale mensile. L’importo dell’assegno varia dal reddito della famiglia, dal numero dei figli e dall’età dei bambini. L’assegno è versato direttamente sul conto corrente bancario o postale dei beneficiari, ed è possibile riceverlo fino al compimento dei 21 anni del figlio, se il ragazzo è ancora a carico e soddisfa determinati requisiti, come la frequenza scolastica o universitaria.

In sintesi, l’assegno unico è una misura di sostegno che semplifica e raccoglie tutte le forme di aiuto economico per le famiglie, rendendo tutto il processo più semplice e immediato.

Come comunicato dall’Inps, i pagamenti di dicembre avverranno in due periodi:

  • Il 17, 18, 19 dicembre 2024 per chi ha già ricevuto l’assegno nei mesi precedenti e non ha avuto cambiamenti nell’importo rispetto a novembre;
  • L’ultima settimana di dicembre per chi ha avuto modifiche nell’importo o per chi riceve l’assegno per la prima volta.

Questo mese è particolarmente importante perché segnala fine dell’anno fiscale per l’assegno, quindi verranno fatte le verifiche e, se necessario, ricalcoli in base al reddito annuale dichiarato. Le famiglie che non hanno aggiornato la propria situazione economica con l’Inps potrebbero essere invitate a farlo, al fine di evitare correzioni sui pagamenti futuri. Chi ha fatto domanda recentemente, riceverà l’assegno a partire dalla fine del mese successivo.

Gli importi dell’assegno unico

Anche se non si dispone di un Isee aggiornato o se il reddito alto, l’assegno viene comunque garantito con un importo minimo. Gli importi variano tra i 57 euro e 199,40 euro al mese, a seconda della situazione economica della famiglia e del valore dell’Isee. La cifra precisa dipende comunque dalle condizioni economiche del nucleo familiare. Se non si presenta una nuova Dichiarazione Sostituzione Unica (Dsu) per il 2023, l’importo verrà calcolato sulla base dei valori minimi.

A chi spetta l’assegno unico

L’assegno unico è destinato a:

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

  • Ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, a partire dal settimo mese di gravidanza;
  • Ogni figlio maggiorenne a carico fino ai 21 anni, a condizione che stia studiando, frequentando un tirocinio o un corso di formazione, che abbia un reddito inferiore a 8mila euro annui o che sia disoccupato e in cerca di lavoro; è valido anche per chi fa servizio civile universale.
  • Ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età

Tutte le novità a partire dal 2025

Nel 2025, gli importi e i metodi di pagamento dovrebbero rimanere invariati. L’unica novità prevista dalla legge in bilancio, attualmente in fase di approvazione, è che l’assegno unico non influirà più sul calcolo dell’Isee, ma solo per quanto riguarda il bonus nido. Per i genitori che ricevono già l’assegno, la domanda non dovrà essere presentata nuovamente perché verrà rinnovata automaticamente. Tuttavia bisogna farlo entro il 28 febbraio 2025.

Che cosa succede in caso di mancato aggiornamento Isee

Se non si aggiorna l’Isee entro il 28 febbraio 2025, come indicato, la famiglia continuerà a ricevere l’assegno ma con l’importo minimo. Se l’Isee verrà aggiornato entro il 30 giugno 2025, l’importo dell’assegno verrà ricalcolato e l’Inps a quel punto accrediterà gli arretrati.





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