Il sindacato IG Metall porta Tesla in tribunale

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La disputa tra Tesla e il sindacato IG Metall riguardo alla Gigafactory di Grünheide ha raggiunto un nuovo livello di intensità. Il brand di Elon Musk e i sindacati tedeschi, va detto, non hanno mai avuto un buon rapporto, ma quella degli ultimi giorni si può definire, a tutti gli effetti un’escalation, che è culminata nella decisione di IG Metall di intraprendere un’azione legale contro il consiglio di fabbrica dell’azienda, chiedendo al Tribunale del Lavoro di Francoforte sull’Odra di estromettere la presidente del consiglio di fabbrica e di accertare le presunte violazioni legali.

Sicuramente, quella dello stabilimento di Grünheide è una situazione particolare. La Gigafactory di Tesla nel Brandeburgo, per esempio, è l’unico stabilimento automobilistico in Germania a non essere vincolato da un contratto collettivo di lavoro, fatto che ha suscitato preoccupazioni tra i sindacati. Storicamente, infatti, l’industria automobilistica è fra quelle più fortemente sindacalizzate.

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Le accuse del sindacato: “violazioni sistematiche, false accuse contro i sindacalisti”

IG Metall, nel comunicato che è stato pubblicato in concomitanza con l’inizio dell’azione legale, parla di violazioni della legge a livello sistematico. In particolare, la presidente del consiglio di fabbrica Michaela Schmitz è accusata di avere ripetutamente ignorato le regole legali che hanno lo scopo di garantire un processo decisionale aperto e democratico. In una dichiarazione rilasciata al quotidiano berlinese Berliner Zeitung, inoltre, il portavoce del sindacato Markus Sievers ha parlato di false accuse ai membri dello stesso, incluse in una newsletter del consiglio che è stata inviata, senza previa consultazione, a tutta la forza lavoro della fabbrica, nonché di un sistematico rifiuto di mettere all’ordine del giorno i temi proposti da IG Metall o della sistematica scelta di metterli all’ordine del giorno troppo tardi. Infine, il sindacato accusa l’azienda di aver espulso dalla riunione del consiglio di fabbrica un collega inviato dal sindacato, che sarebbe stato addirittura allontanato fisicamente dalla sicurezza.

Secondo Sievers, le violazioni dei doveri da parte dei presidenti dei comitati aziendali ostacolano una rappresentanza efficace degli interessi dei lavoratori. Inoltre, un recente sondaggio condotto da IG Metall ha evidenziato che l’83% dei dipendenti Tesla si sente spesso o molto spesso sovraccarico di lavoro, mentre il 91% lamenta disturbi fisici come cefalee, dolori articolari o alla schiena. Questi dati, sostiene il sindacato, indicano un problema significativo e sistematico all’interno della fabbrica. IG Metall chiede quindi l’introduzione di pause brevi retribuite aggiuntive, simili a quelle previste in altri stabilimenti automobilistici, per alleviare il carico di lavoro e migliorare la salute e il benessere dei dipendenti.

Tesla: “azione disperata”

Tesla ha commentato dalle pagine di Manager Magazin l’azione legale del sindacato, definendo “disperata” l’azione legale dell’IG Metall e sostenendo che il sindacato abbia ripetutamente cercato di provocare disordini nella fabbrica e di ostacolare la strategia aziendale.

La controversia si inserisce in un contesto più ampio di discussioni riguardanti la Gigafactory di Grünheide, che coinvolgono anche questioni ambientali come il consumo idrico e i limiti di inquinamento, nonché la pianificata espansione dell’impianto, contro la quale gruppi di attivisti manifestano da mesi. Tesla ha proposto di ridurre il proprio consumo annuale di acqua in cambio di modifiche agli accordi sui valori limite per le sostanze inquinanti

Al momento, non sembrano esserci segnali di riconciliazione tra le parti coinvolte e l’esito del procedimento presso il Tribunale del lavoro di Francoforte sull’Odra potrebbe rappresentare un punto di svolta nella disputa. Una decisione a favore del sindacato potrebbe portare a cambiamenti significativi nella gestione della fabbrica e nelle relazioni tra Tesla e i suoi dipendenti, con potenziali ripercussioni anche su altri aspetti delle operazioni dell’azienda nella regione. D’altra parte, una decisione favorevole a Tesla potrebbe rafforzare la posizione dell’azienda e incoraggiare altre multinazionali ad adottare un approccio simile in Germania.





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