Napoli è il nuovo Nord-Est grazie all’asse con la Puglia

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Le cifre del cambiamento dell’economia di Napoli fanno impressione. Uno dei dati più significativi riguarda l’export: +176% le vendite manifatturiere all’estero della provincia di Napoli in dieci anni, confrontando i primi nove mesi del 2024 con quelli del 2014. Si tratta del miglior risultato tra le prime venti province esportatrici italiane di manufatti, davanti a Firenze (+134%), Arezzo (+130%), Latina (+90%) e Cuneo (+78%).

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In numeri assoluti, le esportazioni manifatturiere di Napoli sono aumentate nel periodo cumulato gennaio-settembre dai 3,7 miliardi di euro del 2014 ai 10,2 miliardi di quest’anno, con un incremento di ben 6,5 miliardi. La provincia di Napoli è così salita di dodici posizioni in classifica, balzando dal venticinquesimo posto del 2014 al quindicesimo posto del 2024. In un decennio Napoli ha superato di slancio forti realtà esportatrici di manufatti del Nord come Varese, Reggio Emilia, Padova, Cuneo, Parma, Mantova, oltre che Roma. Ed incalza ormai da vicino Verona e Monza-Brianza. Un exploit, quello partenopeo, che origina dal forte incremento delle esportazioni di alcuni settori portanti della provincia di Napoli, come il farmaceutico e l’alimentare, ma anche dal rafforzamento del tessuto produttivo dell’industria locale.

Napoli, il boom delle esportazioni guidato dall’innovazione

Infatti, dal 2018 al 2022 (ultimo anno per cui sono disponibili cifre Istat a questo livello di dettaglio), gli addetti delle medie imprese manifatturiere con 50-249 addetti delle unità produttive napoletane sono aumentati del 19,3%, il miglior risultato tra le prime 20 province italiane per numero di occupati nelle imprese di questa categoria, davanti a quattro province venete, Verona (+18,3%), Padova (+12,7%), Treviso (+11,2%) e Vicenza (+9,7%). Dire che la Campania sta diventando un “nuovo Nord-Est” non è dunque una esagerazione. Siamo in presenza di una significativa crescita dimensionale delle imprese manifatturiere napoletane: 3.144 occupati in più in soli quattro anni nel segmento 50-249 addetti vuol dire per Napoli una accelerazione storica, un irrobustimento del tessuto produttivo che è tanto più importante perché accompagnato dal mantenimento dei livelli occupazionali nella categoria delle imprese manifatturiere piccole ma non “micro”, cioè quelle con più di 10 addetti fino a 49 addetti. 
Probabilmente, i dati del 2022 non fotografano completamente ciò che sta avvenendo nella base produttiva partenopea, essendo dati già vecchi. 

Le medie imprese

Ad ogni buon conto, per numero di addetti nelle medie imprese manifatturiere, Napoli è salita dal diciassettesimo posto che occupava nel 2018 al quindicesimo posto nel 2022, superando province industriali del calibro di Lecco e Cuneo, mentre per numero di addetti nelle piccole imprese manifatturiere (30.860 persone, sostanzialmente invariate tra il 2018 e il 2022, +338 unità), Napoli è salita dal decimo al nono posto, superando Bologna.

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Ma la crescita economica napoletana non è solo manifatturiera. 
Infatti, tra il 2018 e il 2022, sempre secondo i dati Istat, Napoli ha messo a segno un incremento del +17,8% degli addetti nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, il terzo miglior risultato tra le prime venti venti province italiane, dietro Milano (+21,9%) e un’altra provincia meridionale, Bari (+21,6%), a dimostrazione che l’asse Napoli-Bari può essere davvero un “nuovo Nord-Est”. 
Stiamo parlando, per Napoli, di un aumento di 8.046 addetti in quattro anni in questa categoria professionale, dalle 45.279 persone occupate nel 2018 alle 53.324 persone occupate nel 2022. Anche in termini assoluti si tratta di una crescita ragguardevole, la terza d’Italia dopo Milano e Roma nel periodo considerato.

Ma non è tutto. Per presenze di turisti stranieri la provincia di Napoli è salita dal nono posto che deteneva nel 2013 al settimo posto nel 2023. Infatti, i pernottamenti di turisti stranieri nella provincia partenopea sono cresciuti in un decennio di 2,2 milioni di notti, passando dai 6 milioni di notti nel 2013 a 8,2 milioni di notti nel 2023. La crescita percentuale di Napoli è stata del 37%, il terzo miglior risultato tra le dieci più importanti province turistiche d’Italia dopo Roma (+45%) e Milano (+43%).
Di pari passo, l’aeroporto di Napoli Capodichino, da ottavo che era nel 2013 per passeggeri trasportati, è diventato il quarto d’Italia nel 2023.
 





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