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 Sulle Alpi gli eco-hotel sono in cera d’api e formano volontari per monitorare i lupi
La sauna con vetrata sul bosco di conifere dell’Hotel Saltus a San Genesio, in Alto Adige

Migliora la qualit� dei globuli rossi e dell’ossigenazione del sangue. Rinforza il fisico, previene l’insorgere delle malattie, riduce sensibilmente il livello di stress, ansia e depressione. Comprovata da molte ricerche, la lista degli effetti benefici della montagna potrebbe continuare, anche se basta qualche giorno in quota per rendersene conto da soli. Mentre in passato le cime erano prerogativa di alpinisti e sciatori, negli ultimi anni � cresciuto il bacino di chi sceglie di andar per monti, magari restando pi� a valle per dedicarsi a ciaspolate, slittino, fat bike, pattinaggio, trekking, pesca ghiacciata, con uno sviluppo delle strutture ricettive che, se non costruite nel rispetto dell’ambiente, contribuiscono al degrado di un habitat fragile. Che si tratti di vacanze di Natale, di un weekend nei freddi giorni della merla o della settimana bianca di Carnevale, prima di prenotare, domandatevi quanto la sistemazione prescelta sia rispettosa dell’ambiente.

Hanno forme circolari ispirate al ciclo della natura,saune fra i pini, biopiscine filtrate dalle piante. Il lusso delle vacanze ha nuove unit� di misura: si va dal riuso di materiali locali a costruzioni di un piano. Il riscaldamento? Da scarti del legno

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A Caminata di Tures, in provincia di Bolzano, ha compiuto il suo primo anno di vita Olm Nature Escape, un eco-aparthotel sostenibile e autosufficiente a livello energetico. La forma circolare del complesso � ispirata al ciclo vitale della natura, reinterpretando in chiave moderna il concetto di malga. Grazie all’applicazione dei principi di bioarchitettura, all’utilizzo nella costruzione di materiali locali e all’approvvigionamento di energia autonoma attraverso pannelli fotovoltaici e geotermia, lo scorso gennaio ha ottenuto la certificazione Gstc – Global Sustainable Tourism Council ed � parte della collezione Ecoluxury, Retreats of the World.

Tra Svizzera e Valle d’Aosta

Per gli amanti delle Alpi svizzere, c’� il Six Senses di Crans Montana, parte della catena di hotel che promuovono nel mondo una filosofia di lusso sostenibile. Posizionato proprio sulle piste, appena sopra la principale cabinovia del comprensorio sciistico (il che riduce l’utilizzo di spostamenti in auto) ha riscaldamento a pellet che sfrutta scarti di legno, ma recupera anche il calore in eccesso dalle cucine, dalla spa e dagli spazi tecnici, mentre tutta l’elettricit� deriva da energia idroelettrica svizzera rinnovabile e da fotovoltaico. Significativo � l’impegno sul territorio per salvaguardare la biodiversit� di flora e fauna attraverso il proprio Sustainability Fund,come l’inserimento nella banca dei semi nazionale di 16 variet� di alberi da frutta identificati grazie alla collaborazione con un coltivatore locale.O il sostegno per la formazione di 360 volontari addetti al monitoraggio di predatori come i lupi per prevenire attacchi al bestiame e al contempo tutelare i lupi.Di rientro in Italia, si pu� puntare invece su Champoluc e sull’Aethos Monterosa, progettato a suo tempo come CampZero dallo studio Bladidea Architetti. L� le aree verdi derivano dal riuso completamente in loco del materiale di scavo e sono popolate da specie autoctone come l’abete rosso, il pino mugo e lo yunipernus, tutte integrate alla flora locale. L’edificio � inoltre dotato di Vmc (ventilazione meccanica) e impianto di riscaldamento a pavimento e produzione Acs (acqua calda sanitaria) alimentato da un generatore a biomassa.

Tra conifere e alberi locali in Alto Adige

Da tenere presente altri due indirizzi in Alto Adige, l’Eco Hotel Saltus a San Genesio e il Manna Resort, situato nella zona turistica meno sviluppa della regione, a Castelfeder. Al di l� dell’utilizzo di materiali costruttivi come il legno di larice, la cera d’api e il porfido rosso tipici della zona, c’� un pensiero preciso dietro a Saltus. Si tratta di fornire impulsi per uno stile di vita sostenibile che, oltre a tutelare l’ambiente preservi anche la cultura e le tradizioni del posto, per cui padroni di casa e ospiti si assumono insieme la responsabilit� verso la natura. Il Manna, ha scelto rame, vetro e tetti verdi per una costruzione che non supera un piano di altezza e riprende in toto la vegetazione circostante. Per quanto riguarda le acque, quelle della biopiscina vengono filtrate dalle piante che la abitano, mentre il recupero di quella piovana va a irrigare il giardino. E sul fronte del risparmio energetico, oltre alla domotica nelle stanze, l’albergo mette a disposizione di chi arriva senza usare un’auto una vettura elettrica a noleggio.

Grandi recuperi e bivacchi

Ancora, ad Arco, in Trentino, lo studio di architettura Noa ha curato la trasformazione di un monastero seicentesco in hotel con area wellness progettata ex novo. Ci� che un tempo era il Monastero delle Serve di Maria Addolorata ora � l’albergo Monastero Arx Vivendi, grazie a un processo di ristrutturazione in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali di Trento che ha tenuto il pi� possibile conto della monumentalit� preesistente, perch� il recupero di elementi del passato � anch’esso parte delle pratiche di responsabilit� ambientale. Ma se l’amore per la montagna vi spinge a puntare in alto (e a costi ridotti), ecco due bivacchi la cui recente costruzione ha seguito il pi� possibile criteri di basso impatto sul territorio circostante. Sono l’Edoardo Camardella a 3.357 metri sul ghiacciaio del Ruitor sopra La Thuile in Valle d’Aosta e il Fanton, a Forcella Marmarole, 2.667 metri sul livello del mare. Testati entrambi da Matteo Peroni (youtuber e instagrammer come @matteo.peroni89 per chi cerchi dritte pi� dettagliate) sono entrambi progetti di ricerca quanto a materiali e soluzioni costruttive adottate per garantire agli alpinisti rifugio e sicurezza senza danneggiare la montagna.



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