Volume, startup fintech specializzata in pagamenti account-to-account, raccoglie 6 mln $ in un round guidato da United Ventures

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Volume, la startup fintech con sede a Londra, fondata da Krzysztof Tarnawski e dall’italiano Simone Martinelli, specializzata in pagamenti account-to-account (A2A), ha raccolto 6 milioni di dollari in un round di finanziamento guidato da United Ventures, gestore di venture capital focalizzato su investimenti in startup tecnologiche. Al round hanno partecipato anche Fabrick, piattaforma che promuove nuovi modelli di business e servizi bancari, favorendo la collaborazione tra istituti finanziari, corporate e fintech, e controllata dal Gruppo Sella  e partecipata dal gruppo assicurativo Reale Group e da Mastercard (si veda altro articolo di BeBeez); oltre agli investitori esistenti Firstminute Capital, SeedX e Haatch, che hanno rinnovato il loro sostegno alla società (si veda qui il comunicato stampa), dopo aver sottoscritto il round pre-seed da 2,4 milioni di dollari nel 2022 (si veda qui TechCrunch ).

Dopo aver raggiunto il product-market fit e aver processato un volume d’affari lordo (GMV) annualizzato di oltre 126 milioni di dollari in meno di otto mesi, Volume si concentra ora sulla scalabilità delle sue operazioni nel Regno Unito e in Europa, perseguendo la sua missione di eliminare le commissioni di pagamento sia per le aziende che per i consumatori.

Le aziende che si affidano a società di pagamento tradizionali come PayPal, Apple Pay e Stripe per processare i pagamenti devono far fronte a commissioni di transazione che possono variare dal 2% all’8%. Questi costi vengono spesso trasferiti agli utenti finali. Le piccole e medie imprese sono particolarmente colpite da questo problema, poiché le grandi aziende riescono a negoziare accordi più vantaggiosi con fornitori come Visa e Mastercard. Sebbene i pagamenti account-to-account (A2A) offrano la possibilità di eliminare queste commissioni, la loro adozione da parte degli utenti finali è stata lenta a causa di diverse difficoltà, tra cui la complessità dell’integrazione tecnica, la fedeltà dei consumatori ai metodi di pagamento basati su carta e la necessità di garantire servizi essenziali come i rimborsi e il supporto multivaluta.

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per le imprese

 

Considerando che i pagamenti con carta di debito generano attualmente un volume d’affari lordo globale di 17.840 miliardi di dollari, il potenziale di crescita per i pagamenti in tempo reale (A2A) è enorme. Attualmente, solo 525 miliardi di dollari di volume d’affari lordo vengono processati tramite pagamenti A2A, il che evidenzia un significativo margine di crescita per questo tipo di tecnologia.

La soluzione di Volume risolve le difficoltà legate ai pagamenti online offrendo un checkout in un clic connesso a tutte le banche del mondo. Questo elimina la complessità e garantisce un’esperienza utente ottimale. Il widget di Volume si integra con sole cinque righe di codice, semplificando e velocizzando l’onboarding per piattaforme e aziende, comprese le procedure Know Your Business (KYB). Per gli utenti finali, il processo di pagamento è intuitivo e sicuro, risolvendo le criticità sia per le piattaforme che per i consumatori. Questo si traduce in un risparmio significativo sui costi per i commercianti, che si riflette anche sui clienti.

Simone Martinelli, fondatore e ceo di Volume, ha affermato: “L’open banking ha aperto la strada alla riduzione dei costi di pagamento, ma la maggior parte delle aziende che offrono pagamenti A2A non è riuscita a capitalizzare questa opportunità. Volume ha risolto questo problema, concentrandosi sull’esperienza utente, sia per le aziende sia per i consumatori, e offrendo una soluzione più veloce e sicura che mette entrambi al centro. La nostra trazione dimostra che i pagamenti da conto a conto possono essere un modello di business scalabile e redditizio. Abbiamo raggiunto un product-market fit nei pagamenti transfrontalieri e siamo vicini alla profittabilità. Così come Stripe ha guidato il passaggio dai contanti alle carte, noi stiamo guidando la transizione dalle carte ai pagamenti bancari tramite open banking. Se adottato su larga scala, Volume potrebbe generare un risparmio per le aziende fino a 44 miliardi di dollari all’anno”.

Con Volume, piattaforme e utenti possono beneficiare di un’esperienza di pagamento fluida e immediata. L’integrazione con Volume permette agli utenti di pagare direttamente dal proprio conto bancario, da qualsiasi dispositivo, in meno di un secondo. Grazie alla partnership con Yapily, provider di infrastrutture per l’open banking, Volume si connette a migliaia di banche, abilitando pagamenti istantanei da conto a conto (A2A). La sicurezza è garantita dall’autenticazione biometrica tramite l’app bancaria dell’utente, eliminando la necessità di carte, ID utente o password. Inoltre, il modello di pricing di Volume, basato su una tariffa fissa e conveniente, riduce i costi eliminando gli intermediari e semplificando l’elaborazione dei pagamenti, rendendoli più rapidi ed economici rispetto ai metodi tradizionali.

Volume ha rafforzato il proprio team con l’arrivo di importanti figure del settore per accelerare la crescita. Justin Sebok, ex Head of Product di Curve, contribuirà al miglioramento del prodotto e delle operations. Richard Frenken, forte dell’esperienza maturata in PayPal dove ha giocato un ruolo fondamentale nell’acquisizione di iZettle per 2,2 miliardi di dollari, assume il ruolo di VP of Revenue. Infine, sul fronte della compliance, Shannon Krishna, con un passato in WorldRemit e Luno, rafforzerà ulteriormente le capacità di Volume in ambito regolatorio.

Con un product-market fit consolidato e un management team di alto livello, Volume procede verso la redditività e l’ottenimento della regolamentazione FCA nel Regno Unito, aprendo la strada all’espansione nel mercato europeo con una nuova licenza. Il finanziamento permetterà a Volume di espandere le proprie operazioni nel Regno Unito e in Europa, e di cogliere le opportunità che potrebbero derivare da un’eventuale apertura, da parte delle autorità di regolamentazione, all’accesso alla tecnologia NFC attualmente controllata da Apple.

Paolo Gesess, fondatore e managing partner di United Ventures, ha aggiunto: “Volume non si distingue solo per la leadership eccezionale di Simone e Chris, ma anche per la qualità del team che hanno costruito, ricco di competenze nel settore fintech e dei pagamenti. La loro capacità di far crescere il GMV di 163 volte nell’ultimo anno convalida l’enorme opportunità che li attende. A differenza di altri player che hanno incontrato ostacoli, Volume, grazie a un team solido e una tecnologia innovativa, è in grado di scalare in modo sostenibile. Vediamo in Volume un grande potenziale per trasformare il modo in cui le transazioni vengono gestite a livello globale”.

E Paolo Zaccardi, ceo di Fabrick, ha concluso: “Questo investimento rappresenta un ulteriore step nella nostra fase di internazionalizzazione e conferma il nostro impegno nel promuovere l’innovazione nei servizi finanziari per le imprese e i consumatori. Lo sviluppo e l’integrazione di soluzioni avanzate di pagamento basate sul modello dell’Embedded finance permette di arricchire e migliorare la customer experience del cliente finale. Volume condivide con noi questa visione e, grazie alle sue soluzioni per i pagamenti online, è in grado di generare valore aggiunto per merchant e clienti finale”.

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Procedura celere

 

Per United Ventures questa è la ventisettesima operazione (si veda qui il portafoglio). Con un track record che include Stema, IdentifAIMoneyfarmFaceITFiscozen e Musixmatch, il gestore milanese di venture capital quest’anno ha investito ancora nella scaleup della cybersecurity Exein, partecipando al round di investimento di serie B da 15 milioni di euro, ha sottoscritto il round di finanziamento di serie A da 8 milioni di euro di Avaneidi tramite il fondo UV III e ha partecipato sia al round di serie A da 14 milioni della scaleup edtech Futura sia a quello di serie C da oltre 100 milioni di euro dell’italiana D-Orbit, assieme alla corporation giapponese Marubeni. È invece uscito da Fiscozen, tech company proprietaria dell’omonima piattaforma online italiana dedicata alla gestione delle partite Iva, passata lo scorso aprile sotto il controllo della norvegese Visma (si veda altro articolo di BeBeez).

United Ventures e le sue partecipate sono monitorati da BeBeez Private Data,
il database del private capital di BeBeez, supportato dal fondo FSI

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