- Grazie al Decreto Lavoro sarà possibile dal 2025 per i contribuenti pagare i propri debiti, se riguardano versamenti INPS o INAIL, tramite una rateizzazione più estesa.
- Si parla di una suddivisione fino a 60 rate mensili, che le partite IVA potranno versare per saldare il proprio debito, purché questo non sia stato già affidato alla riscossione dell’Agenzia delle Entrate.
- Si prevede che questa possibilità venga disposta per situazioni particolari, come accade già attualmente con la rateizzazione di 24 o 36 rate. Per conoscere le modalità di applicazione della norma bisogna attendere un ulteriore decreto attuativo.
Le quote da versare periodicamente all’INPS e all’INAIL in molti casi sono più costose rispetto alle tasse: pensiamo ad esempio a ciò che versano ogni anno le partite IVA in regime fiscale forfettario. Per i lavoratori autonomi, imprenditori e aziende non è raro trovarsi a cumulare debiti verso questi due enti, che devono poi essere saldati appena possibile per non incorrere in sanzioni.
Per semplificare le procedure, il Dl Lavoro dispone una nuova possibilità di rateizzazione di queste somme, fino ad un massimo di 60 rate, purché i debiti non siano già passati alla gestione dell’Agenzia delle Entrate.
Al momento ancora non sono stati definiti con precisione i casi specifici in cui è possibile accedere a questa particolare rateizzazione, per cui si attende un altro decreto.
Come pagare a rate debiti INPS e INAIL con il Dl Lavoro
La novità contenuta nel Decreto Lavoro riguarda da vicino lavoratori autonomi, quindi partite IVA e imprese, che hanno contratto dei debiti con INPS e INAIL, ovvero che non hanno versato per tempo entro le scadenze le quote di contributi previdenziali e assistenziali.
Il governo attuale, nell’ottica di facilitare i versamenti dei debiti altrimenti difficili da recuperare, ha disposto diverse misure di pace fiscale e tra queste anche la possibilità di rateizzare quanto dovuto in termini di tasse. Per ciò che riguarda i contributi INPS e INAIL oggi è possibile richiedere una rateizzazione con un massimo di 36 rate in casi particolari, come vedremo tra poco.
Dal 1 gennaio 2025 invece si potrà scegliere una dilazione maggiore, fino a 60 rate mensili, per saldare i debiti verso questi istituti. Per il momento l’unico requisito riguarda il fatto che i debiti non devono essere già passati alla gestione dell’Agenzia delle Entrate.
Entro 60 giorni il Ministro del Lavoro con il Ministro dell’Economia e delle Finanze pubblicheranno un ulteriore decreto per chiarire quali sono le casistiche specifiche in cui si potrà accedere a questa rateizzazione più ampia, dato che per il momento ancora non è stato stabilito.
Un intervento di questo tipo potrebbe comunque andare a vantaggio di quanti sono iscritti ad una gestione INPS, come la Gestione Separata o quella Artigiani e Commercianti e a coloro che devono versare quote periodiche all’INAIL.
Come pagare a rate i debiti INPS e INAIL oggi
Andiamo a vedere come funziona invece nel momento attuale la rateizzazione dei debiti cumulati, se questi riguardano quote INPS o INAIL. Oggi la rateizzazione ordinaria concessa dalle normative è di 24 mesi, mentre si può arrivare a 36 mesi solamente in alcuni casi particolari.
Attualmente è possibile accedere ad una rateizzazione di 36 mesi solo se vi è un’autorizzazione specifica del Ministero del Lavoro, che può arrivare in casi particolari o di emergenza, ad esempio per:
- emergenze e calamità naturali;
- procedure concorsuali;
- per mancanza di liquidità dell’azienda a fronte di fatture non pagate da parte della Pubblica Amministrazione;
- in situazioni di crisi aziendale;
- nel caso di trasferimento dei debiti a soggetti eredi;
- difficoltà specifiche dell’impresa di fronte a congiunture economiche o di mercato;
- casi di interpretazione incerta della giurisprudenza;
- se il mancato versamento è collegato ad un fatto grave compiuto da terzi.
Solamente in casi particolari o con una certa gravità oggi è possibile rateizzare fino a 36 mesi queste somme. Grazie al Dl Lavoro il limite potrà essere ampliato fino a 60, ma ci si aspetta che anche in questo caso saranno stabiliti dei parametri precisi per poter procedere.
Va evidenziato che queste disposizioni riguardano da vicino solamente i mancati pagamenti totali o parziali di quote INPS o INAIL, perché per ciò che riguarda le tasse ci sono altri strumenti per sanare la situazione, alcuni temporanei come la rottamazione quater, altri più strutturali come il ravvedimento operoso.
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