Trasformazione digitale: come evolvono i modelli organizzativi per l’innovazione in azienda

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La settimana scorsa abbiamo approfondito le prospettive di investimento in digitale per le imprese italiane per il 2025, evidenziando come il digitale rimanga una leva competitiva per le aziende italiane, nonostante ostacoli strutturali da superare. Questo articolo esplora come stanno mutando gli approcci organizzativi delle imprese nella gestione dell’innovazione, con l’emergere di nuovi ruoli e una sempre più sentita necessità di definire processi e meccanismi in grado di generare reale impatto in azienda.

Trasformazione organizzativa e innovazione: nuovi ruoli e modelli per le imprese

Secondo i dati degli Osservatori Startup Thinking e Digital Transformation Academy, si rileva una spinta verso l’adozione di modelli diffusi nella gestione dell’innovazione. Le imprese hanno compreso l’importanza di integrare chi si occupa di innovazione nelle dinamiche aziendali. A tale scopo ricercano modelli per dare riconoscimento e potere decisionale a chi fa innovazione, definendo meccanismi di coordinamento efficaci con tutte le anime aziendali, in primis le Funzioni di Business. La definizione della Direzione Innovazione si conferma il meccanismo organizzativo maggiormente adottato dalle grandi imprese, ma cresce al contempo la percentuale di aziende che decide di abbandonare o modificare il ruolo della stessa Direzione in favore di un approccio all’innovazione trasversale e di cultura diffusa.

Questi temi sono stati discussi in occasione della rotonda “Come l’organizzazione accompagnerà la trasformazione delle imprese?”, in occasione del Convegno del 5 dicembre “Digital & Open Innovation 2025: per imprese e startup è ora di misura l’impatto!”, che ha visto la partecipazione di Cecilia Costantini, Open Innovation Specialist, Lactalis Italia; Eugenia Di Somma, Manager Open Innovation Hub, Snam; e Maddalena Spreafico, Head of Innovation, SEA Milano.

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Il caso Snam

“L’innovazione tecnologica, unita a una strategia di sostenibilità completamente integrata nelle operazioni dell’azienda, svolge un ruolo strategico e abilitante nella realizzazione del piano di investimenti di Snam e, più in generale, nel percorso di transizione energetica e digitale del Gruppo. Negli ultimi anni, abbiamo intensificato i nostri sforzi per trasformare l’innovazione in una fondamentale leva di cambiamento aziendale”, ha commentato Eugenia Di Somma, Innovation Manager di Snam. “Abbiamo capito che l’innovazione non segue ricette predefinite o best practice universali; è un processo continuo di apprendimento sul campo, dove gli errori diventano opportunità per scoprire la giusta direzione da seguire”.

L’importanza di integrazione e coinvolgimento nelle strategie di innovazione aziendale

Le imprese devono difatti riuscire a caratterizzare i modelli di gestione dell’innovazione in modo da rispondere alle specifiche esigenze di ciascuna organizzazione e riflettere l’indirizzo strategico. Tra le principali sfide in questo percorso, il 45% delle grandi imprese ha evidenziato la necessità di integrare lo sviluppo dell’innovazione con i bisogni delle Business Unit, il 42% la ricerca di meccanismi di coordinamento con le stesse Funzioni di Business per favorire la messa in produzione delle innovazioni. Bisogna quindi nutrire la propensione e la capacità di generare valore per chi all’interno dell’azienda deve concretamente sfruttare l’innovazione, al fine di far avanzare in modo sistematico e scalabile le idee oltre le fasi di test e validazione.

Il caso SEA

“Come team Innovation siamo nati a giugno 2023, al momento siamo un team snello e funzionalmente, riportiamo direttamente all’AD, garantendo così un profondo ingaggio del Top Management. In questo primo anno abbiamo sperimentato alcune iniziative per favorire il coinvolgimento dei colleghi, tra cui una Call for ideas aperta a tutta l’organizzazione che ha riscosso grande successo, raccogliendo circa 170 idee da 100 colleghi”, ha raccontato Maddalena Spreafico di SEA Milano.

Sfide e successi delle grandi imprese nell’innovazione interna e open innovation

Un ulteriore elemento di sfida è la capacità di ingaggiare in modo efficace la popolazione aziendale nelle attività di innovazione. Per superare tale ostacolo, il 71% delle grandi imprese ricorre ad azioni di Corporate Entrepreneurship, volte a stimolare la nascita e la diffusione di approcci imprenditoriali all’interno dell’organizzazione, cercando di identificare i cosiddetti Intrapreneur. Questo avviene in primis tramite la diffusione di stili di leadership indirizzati all’imprenditorialità e al change management, quindi definendo percorsi di formazione e sensibilizzazione rispetto a tematiche e metodologie di lavoro innovative.

Il caso Lactalis

“Nella Funzione Open Innovation del Gruppo Lactalis Italia coordiniamo un team di 30 Innovation Champions provenienti dalle diverse Funzioni e Business Unit Aziendali, con l’obiettivo di far arrivare la cultura dell’innovazione su tutta l’organizzazione. Fino a qualche anno fa il team si componeva di soli 7 membri. Oggi il nostro auspicio è far sì che il numero di colleghi coinvolti continui ad aumentare e che questa realtà possa diventare una vera e propria community dell’innovazione, promossa da uno spirito di Intrapreneurship”, ha spiegato Cecilia Costantini di Lactalis Italia.

La definizione di ruoli di Innovation Champion (o Evangelist, Ambassador, ecc.) è sempre più frequente nelle grandi imprese, il 44% di esse lo ha già adottato. Si tratta di figure, che provengono tipicamente da Funzioni di Business, a cui viene richiesto di dedicare parte del loro tempo alle attività di innovazione al fine di trasmettere i need e favorire l’ingaggio dei colleghi. È un ruolo duttile, che si caratterizza nelle imprese in modo molto diverso in base alle specifiche esigenze e caratteristiche. Può difatti variare il tempo che hanno a disposizione sull’innovazione, la loro numerosità, come sono scelti e le attività di cui sono responsabili, oltre che il modo in cui sono motivati e valutati.

Il Convegno del 5 dicembre ha ospitato oltre 500 partecipanti e ha visto susseguirsi le testimonianze di numerosi aziende, startup, investitori ed autorevoli esponenti del panorama economico nazionale. Il 3 gennaio pubblicheremo il prossimo articolo, che racconterà i principali risultati sull’evoluzione del ruolo dell’Open Innovation nelle imprese italiane.



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