Iniziato il dibattito in Consiglio sulla proposta di legge, modificata da emendamenti che saranno votati durante la seduta. Gli interventi in aula
Comunicato stampa n. 1330
Firenze – E’ iniziata in Aula la discussione della riforma del testo unico del Turismo della Toscana. La proposta di legge, oggetto di attenzione e di discussione accesa anche nelle ultime ore, è stata modificata con una serie di emendamenti che saranno presentati e votati nella prosecuzione della seduta.
A presentare il testo il presidente della commissione Sviluppo economico e rurale Gianni Anselmi (Pd). Anselmi ha spiegato che l’atto risponde alle esigenze di riforma della disciplina del turismo, abrogando la normativa precedente. “Si tratta di un settore che negli ultimi anni ha subito profonde e rapide modifiche – ha detto – e dunque si era reso necessario un adeguamento alle nuove realtà”. “Si tratta di un provvedimento che ha ripreso in mano il vecchio testo sul turismo e lo ha rilanciato verso il futuro – ha detto ancora -. E forse, anche a causa dell’attenzione mediatica che si è concentrata solo sulla questione degli affitti brevi, non si è compresa bene la portata di questa riforma”.
Il consigliere ha evidenziato come si sia privilegiata la scelta del prodotto turistico omogeneo e la scelta di dare un impulso forte ai percorsi e ai cammini. Inoltre l’atto introduce nel sistema organizzativo del turismo una norma per la salvaguardia dei diritti del turista ed una per la promozione e la tutela del turismo sostenibile mentre si procede ad una complessiva razionalizzazione della “governance”, in merito al ruolo e alle funzioni amministrative esercitate dagli attori istituzionali coinvolti. Viene riorganizzata la parte sulle strutture ricettive, dando anche nuove possibilità agli alberghi, come quella di adibire alcuni locali allo smart working. Nuove opportunità anche per gli alberghi 4 e 5 stelle, che organizzano attività didattiche e formative in materia di accoglienza e ospitalità, che potranno essere denominati Academy Hotel.
“Abbiamo effettuato una scelta di imprenditorialità per quanto riguarda l’extra alberghiero – ha proseguito Anselmi – cercando di creare un sistema equo e competitivo”. Con l’introduzione degli emendamenti alla legge si forniscono ampi poteri ai Comuni in materia di locazioni turistiche brevi. “Abbiamo adottato il concetto che se una civile abitazione viene immessa sul mercato diventa un elemento produttivo, pur conservando le caratteristiche di civile abitazione” ha commentato il consigliere. “Su tali questioni, e sul mutamento che i meccanismi del turismo stanno provocando ai territori – ha concluso – si sta interrogando il mondo intero. Come Toscana non ci sembrava giusto voltarsi dall’altra parte”.
Stefano Scaramelli (Iv) ha sottolineato il grande lavoro effettuato per questo testo unico. “Il turismo è un settore trainante della nostra economia e abbiamo il dovere di sostenerlo, migliorare la qualità delle proposte, renderlo compatibile con la qualità della vita dei nostri cittadini”. “Soprattutto sulla questione degli affitti turistici – ha proseguito – un contributo prezioso è arrivato da parte di tutti, anche da parte delle opposizioni, e questo ci ha permesso di ottenere un buon punto di caduta. Certo, si tratta di una mediazione, ma è un buon risultato”.
Sandra Bianchini (FdI), ha voluto ribadire che “abbiamo portato il nostro contributo a questo testo per evitare il male peggiore, non certo perché la riteniamo una buona legge”. “Restiamo contrari all’impostazione di base di questa riforma – ha aggiunto -. Il compito della politica è quello di creare nuove opportunità, non limitazioni e invasioni di campo. In questa proposta non ci sono nuove opportunità ma solo limitazioni, non più divieti, ma limitazioni”. Secondo Bianchini non tutte le città toscane sono uguali, come si vuole fare credere, e quello che è successo a Firenze non è successo a Pisa, Pistoia, Siena. “Firenze è stata svuotata negli ultimi quindici anni e privata dei servizi per colpa di chi l’ha governata. E ora si vuol dare la colpa agli affitti brevi. Ma non è certo così che i fiorentini torneranno in centro. Questa è una riforma che non produrrà benessere né per il turista, né per i cittadini, né per le imprese”.
Il consigliere regionale Massimiliano Baldini (Lega) è intervenuto sottolineando l’importanza della tematica affrontata. “Il tema del turismo – ha detto – è molto importante e lo abbiamo anche visto l’attenzione dei media e dall’ampio confronto politico che c’è stato su queste tematiche. Credo che il presidente della commissione Anselmi abbia ben operato e c’è in atto una positiva discussione con uno spirito di dialogo sul futuro del turismo della regione”. Baldini ha aggiunto: “Vorrei ricordare i giudizi positivi dei sindaci di Pisa e Lucca. Con l’impegno del nostro capogruppo Meini si è giunti ad una mediazione che è già un punto di partenza. Le tante esigenze contrapposte dagli affitti brevi ad altre tematiche, segnano un percorso in itinere, che si può sviluppare, dar luogo ad una discussione in un quadro di maggiore serenità”.
Il consigliere regionale Maurizio Sguanci (Italia Viva) ha affermato che “dobbiamo essere fieri di aver fatto una legge che lascia molto spazio agli interventi dei Comuni che devono affrontare numerosi problemi: dal consumo dei servizi ai cambiamenti commerciali, al totale spostamento dei giovani verso altre zone più periferiche e meno costose”. Secondo Sguanci, “ci sono motivi storici ed economici che hanno portato a un progressivo spopolamento della città e con gli affitti brevi abbiamo avuto l’occasione di riattivare il centro storico, molti proprietari hanno trovato un filone economico più redditizio con il turismo”. Con questa legge, ha aggiunto, “diamo la possibilità ai sindaci di governare il loro territorio. Il turismo è un fenomeno estremamente complesso da gestire, ad esempio a Firenze abbiamo il maggior numero di università per stranieri al mondo e dobbiamo trovare spazi adeguati a queste numerose presenze. Bisogna creare le condizioni per riportare famiglie in centro e alcuni hanno scelto l’affitto breve per trovare una fonte di reddito”. “Il turismo mordi e fuggi – ha concluso – “ha un impatto devastante sulla città, a cominciare dagli approdi selvaggi degli autobus turistici. Diamo merito al presidente Anselmi di aver affrontato una legge complessa, elaborando un contenitore che può governare questo processo itinere”.
Secondo la consigliera regionale Valentina Mercanti (Pd) “il fenomeno del turismo coinvolge quasi tutta la Toscana, perciò questa legge ha un grande significato”. Mercanti ha sottolineato che “ il turismo è la prima industria come volumi economici ed è un settore cambiato rapidamente. L’impatto del turismo si riverbera non solo su Firenze, ma su tutta la Toscana, come a Lucca e sulle altre città turistiche, ma il sistema pubblico non ha la velocità di cambiamento degli operatori privati”. E ha citato l’esempio di Lucca: “E’ cambiata ed è stata completamente invasa dai turisti. Fino ad oggi non c’era un indirizzo organico su questi temi, oggi offriamo uno strumento ai sindaci per governare questi processi di cambiamento. Politiche sbagliate hanno tagliato risorse agli enti locali e le città sono diventate prodotti da vendere e non da vivere. Si trasformano le città, non ci sono più i negozi di quartiere, aumentano le diseguaglianze”. Concludendo ha parlato di “una legge importante per i sindaci, che gli consente di intervenire in questi processi di cambiamento. C’è un fenomeno di sommerso a cui si cerca di dare una risposta, una legge che avrà bisogno di correttivi, ma è comunque importante dare un segnale di cambiamento e una indicazione ai nostri territori”.
Per la presidente della commissione Cultura Cristina Giachi (Pd) “questa proposta di legge colloca la nostra regione in una posizione di avanguardia”. Ha poi detto: “C’è un confronto continuo tra le città turistiche nel mondo per la gestione del fenomeno, con una sproporzione tra numero abitanti e numero di persone che calpestano le nostre città. I turisti sono persone presenti sul territorio, una complessità nuova che richiede di aggiornare gli strumenti normativi e amministrativi, e occorre sfruttare la risorsa turismo e tutelare i cittadini”. Secondo Giachi, “per le nostre città il turismo di permanenza è attratto dai nostri modelli di vita e quindi dobbiamo garantire le nostre tradizioni”. In questo senso “la legge che cerca un punto di equilibrio di avanguardia per trovare nuove soluzioni e una nuova cornice amministrativa. La presenza turistica comporta di aggiornare lo stile di vita che si vive in città e dobbiamo cercare di sostenere il turismo di qualità”.
Il capogruppo del Pd Vincenzo Ceccarelli ha evidenziato l’importanza di “una legge riformista che interviene in un settore strategico, offrendo uno strumento nuovo ai sindaci per governare il fenomeno del turismo. Una sintesi che viene apprezzata da sindaci, sindacati, categorie economiche”. Secondo Ceccarelli, “il Turismo è un fatto importante per l’economia e per le componenti coinvolte, e dunque non dobbiamo scacciare il turismo. La perdita di funzioni storiche è un pericolo, mentre la nostra identità va conservata e vissuta dai residenti. Serve la possibilità di governare meglio i flussi turistici e di valorizzarne gli aspetti positivi”. Poi ha ricordato la serie di emendamenti “che hanno prodotto una legge più equilibrata”, che darà un importante nuovo strumento ai sindaci “per estendere la loro capacità di azione, e in questo senso abbiamo ricevuto un giudizio positivo anche da parte dell’Anci”. “La legge – ha concluso – è un passo in avanti anche se non è una legge perfetta, ma può diventare uno strumento importante per governare i processi di cambiamento nelle nostre città”.
(testo a cura di Cecilia Meli e Riccardo Ferrucci)
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