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L’incontro
Incontrando i giornalisti questa mattina ha ribadito come ci sia bisogno di più partecipazione democratica. E che tramite questa la città può superare i propri problemi, dalla mafia alla povertà
«Il Papa recentemente ci ha rimandato a un senso di cura per il nostro territorio, per salvarlo dalle mafie, dallo spopolamento, dallo scoraggiamento e dall’indifferenza verso i migranti. Poi il presidente Mattarella alla settimana sociale dei cattolici ci ha rimandato all’importanza di una educazione civica anche per adulti. Abbiamo bisogno di alfabetizzarci di più sulla democrazia. E infine sta per arrivare il giubileo, e voi giornalisti con i vostri articoli e i vostri giornali potete essere come il suono dello jobel per essere voce della speranza». Parole di monsignor Luigi Renna, arcivescovo metropolita di Catania, che questa mattina ha incontrato la stampa nel salone del palazzo arcivescovile.
Renna, che ha incentrato il suo discorso sul significato di democrazia come responsabilità sociale, ha ribadito con forza che oggi compito dei cittadini, e quindi della stampa, è quello di non tacere argomenti scomodi per la società di oggi. «Bisogna essere di parte, nel miglior senso di questo termine. Fa paura una informazione che nasconde alcuni aspetti della realtà e ne mette in luce altri». E il riferimento è naturalmente anche a Catania, alla quale Renna lancia un monito: «Svegliati Catania perché ne hai le risorse». Vede una città povera, ma anche preda di molti gravi problemi sociali, e che però «ha le forze per andare oltre sta camminando per andare oltre. I fruitori di droga, del gioco d’azzardo sono concentrati qui. Ma questo è valido anche per la provincia, la città è solo un luogo dove si concentra in maniera carsica quel che è presente anche altrove.
L’incontro è stato anche l’occasione per vedere, in anteprima, uno dei saloni all’interno del palazzo arcivescovile, «restaurato dopo delle infiltrazioni d’acqua nel novembre del 2021. Abbiamo così scoperto dei segni storici, scritte che si riferiscono al periodo del Congresso di Vienna, quando venne creato il Regno delle due Sicilie. Documnti storici di grande valore per Catania e tutta la Sicilia che cercheremo di rendere fruibili con le giornate Fai di primavera», ha concluso l’arcivescovo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
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